Blues Pills, Kadavar e Stray Train: il report del live all’Alactraz di...

Blues Pills, Kadavar e Stray Train: il report del live all’Alactraz di Milano

I Blues Pills, capitanati dalla frontman Elin Larsson, sono tornati lo scorso 19 ottobre a calcare un palco italiano, questa volta quello dell’Alcatraz di Milano (noi ve ne avevamo parlato qui). Per la loro terza volta quest’anno in Italia Elin e soci sono accompagnati da Stray Train e Kadavar.

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Lo show inizia puntuale alle ore 20.00 con la band slovena Stray Train: facce pulite e un rock easy listening per il vocalist Luka Lamut e la sua band (Niko Jug al basso, Viktor Ivanović alla batteria, Jure Golobič e Boban Milunović alle chitarre), che presentano il loro album “Just ‘cause you got the monkey off your back doesn’t mean the circus has left town”.

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L’atmosfera si scalda e i suoni si fanno piacevolmente più pesanti quando sul palco salgono i tedeschi Kadavar. Batteria al centro del palco e grossi ventilatori che muovono scenograficamente i lunghi capelli di Christoph “Tiger” Bartelt mentre percuote le pelli e quelli del suo compare Simon “Dragon” Bouteloup, al basso. Qui al centro dell’attenzione c’è la musica, inconfondibilmente teutonica, mentre le parti vocali di Christoph “Lupus” Lindemann (voce e chitarra del gruppo) passano un po’ in secondo piano. Il rock dei Kadavar preannuncia l’atmosfera retrò degli headliner della serata, con riff anni settanta e una componente blues sotto alla preponderante via di un robusto hard rock. Suono massiccio e “cattivo”, ispirazione anni settanta, un buon muro sonoro costruito live.

Questa la setlist della serata

Come Back Life
Pale Blue Eyes
Last Living Dinosaur
Living in Your Head
Broken Wings
Black Sun
Forgotten Past
The Old Man
Thousand Miles Away From Home
All Our Thoughts
Creature of the Demon

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Puntuali alle 22.30 salgono sul palco i Blues Pills. Elin Larsson, tutina nera di ispirazione anni settanta, bionda chioma al vento, sorriso raggiante e piedi scalzi, cattura subito l’attenzione del pubblico danzando e saltando sul brando di apertura, Lady In Gold, title track del loro nuovo album uscito lo scorso 5 agosto. La sua voce è pulita e potente, senza sbavature, mentre il suono della band è costruito dai meno scenici ma certamente abili Dorian Sorriaux alla chitarra, Zack Anderson al basso e André Kvarnström alla batteria, con l’aggiunta di Rickard Nygren, alle tastiere e alla chitarra ritmica. I quattro costruiscono un suono corposo, di inconfondibile ispirazione blues e vintage. Meno hard rock rispetto ai tedeschi Kadavar ma comunque potente e coinvolgente. Mentre i brani scorrono veloci Elin coinvolge il pubblico, sfiora le mani dei fan nelle prime file, saluta, sorride, riceve fiori e t-shirt che le vengono lanciate sul palco.

Dopo “Devil Man” la band si prende una pausa ed esce dal palco, Elin rientra e si siede alle tastiere per una versione intensa ed emozionante di “I Felt a Change”. Con “Rejection” e “Gone So Long” torna la band al completo e si conclude lo show dei Blues Pills. Elin Larsson, finito lo show, si ferma a firmare autografi e fare foto, godendosi l’abbraccio collettivo del suo pubblico. Band sicuramente interessante, di forte ispirazione anni settanta e blues, che è riuscita a coinvolgere un pubblico molto vario per età e gusti musicali (sotto al palco, non era difficile notare l’amante del blues dai capelli sale e pepe accanto a ragazzi ben più giovani, rapiti non solo dalla musica ma anche dalla indubbia bellezza e presenza scenica della frontman).  I Blues Pills meriterebbero senza dubbio più attenzione da parte del pubblico nostrano, una attenzione che però stanno egregiamente riuscendo a guadagnarsi mano a mano, a suon di live. Chi non ha mancato l’appuntamento con il blues rock però, quella sera, si è decisamente divertito.

Questa la setlist del Blues Pills:

Lady In Gold
Little Boy Preacher
Bad Talkers
Won’t Go Back
Black Smoke
Ain’t No Change
Little Sun
Elements and Things
You Gotta Try
Bliss
Highclass Woman
Devil Man

Encore:

I Felt A Change
Rejection
Gone So Long

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