Rock

Welcome rockers! It’s Only Rock’N’Roll (But I Like It): tutte le notizie, i report, i concerti, gli album e i singoli rock e hard rock delle band italiane e internazionali.

Nick Mason, leggendario batterista dei Pink Floyd, si è esibito nella suggestiva piazza di Palmanova (UD) il 20 luglio, in un concerto che ha proposto un viaggio nelle origini della storica band.

Con Mason sul palco una superband formata da Gary Kemp degli Spandau Ballet, Lee Harris dei Blockheads, Guy Pratt (bassista dei Pink Floyd dal 1987) e il compositore Dom Beken ha presentato i brani estratti dai dischi incisi dai Pink Floyd agli albori della loro lunga storia, con l’impronta dell’indimenticato Syd Barrett.

Come viene riportato nella presentazione dell’evento da Euritmica, con questo progetto, Mason desidera «catturare lo spirito dell’epoca» e trasmetterlo al pubblico anche attraverso brani estratti da album storici come “The Piper At The Gates Of Dawn”, “Ummagumma” e, appunto, “A Saucerful Of Secrets”, ricordando l’indimenticabile performance del 1972 a Pompei, un capolavoro del rock psichedelico, tra le più rivoluzionarie sperimentazioni.

 

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A 20 anni esatti dall’uscita di “Verdena” (24 settembre 1999), disco che rivelò al mondo il talento dell’omonima band composta dai fratelli Ferrari e da Roberta Sammarelli, tornerà sugli scaffali un’edizione celebrativa dell’album d’esordio del gruppo bergamasco, in versione doppio CD o triplo LP (quest’ultima edizione limitata e numerata, vinile arancione). 

Il doppio CD contiene l’album originale, la cui prima traccia – Ovunque – presenta un mix alternativo alla prima versione ormai dispersa. Come si evince dal sottotitolo, il secondo disco contiene, invece, “5 Relitti, 2 Residui, 2 Avanzi e un Demo”. Due di questi brani sono già contenuti nell’EP “Valvonauta” (Bonne Nouvelle e Piuma), altri due pezzi (accantonati dalla band perché non soddisfatti dell’esecuzione) sono Corpi (inedita) e Fiato Adolescenziale, registrati entrambi da Giorgio Canali nella stessa sessione del disco del 1999 e poi mixati nel 2019 da Alberto Ferrari all’Henhouse. A completare la tracklist, una versione acustica di Fuxia, una di Ormogenia recuperata da vinile (poiché anch’essa dispersa) e una “primordiale” Ormogenia registrata su 4 piste a cassetta nel corso di una delle tante jam casalinghe (Da Giordi); in chiusura un passaggio abbozzato in acustico (Oggi) e una versione live di Shika (altro inedito).

ll triplo vinile contiene 2 LP interamente dedicati all’album originale rimasterizzato da Giovanni Versari, sound engineer di fiducia dei Verdena, mentre il terzo LP contiene gli stessi “5 Relitti, 2 Residui, 2 Avanzi e un Demo” del secondo cd in digipack.

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Dopo l’annuncio del rinvio del tour previsto inizialmente per l’estate i Marlene Kuntz hanno rischedulato le date e ne hanno anche aggiunte di nuove, il che li porterà a girare l’Italia questo autunno con il tour (spettacolo doppio, sia elettrico che acustico) celebrativo dei 30 anni di carriera e dei 20 anni di uscita da Ho Ucciso Paranoia, terzo disco della band cuneese.
Queste le nuove date e le rispettive location:
3/10 Firenze, Viper
4/10 Fontaneto D’Agogna (NO), Phenomenon
5/10 Cesena, Vidia
10/10 Roma, Orion
11/10 Perugia, Afterlife
12/10 Parma, Campus Industry
18/10 Trezzo (MI), Live Club
19/10 Padova, Hall
25/10 Nonantola (MO), Vox NUOVA 
26/10 Bari, Demodè NUOVA
Da ricordare inoltre che Cristiano Godano sta presentando in questi mesi il libro “Nuotando nell’aria”, che narra proprio la storia della band e i retroscena di alcuni brani storici per il rock italiano e ha inoltre annunciato l’uscita, prevista anch’essa per questo autunno, del suo primo disco solista.
Le date del tour dei Marlene Kuntz saranno aperte dai Life in the Woods, giovane band romana che vede la collaborazione, nelle vesti di produttore, di Gianni Maroccolo, già sodale dei Marlene Kuntz (prodotti agli esordi con il Consorzio Produttori Indipendenti) oltrechè storico bassista di Litfiba e CSI.

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Era il 23 agosto 1999 quando David Bowie si esibì per la serie VH1 Storytellers, di fronte ad un ristretto pubblico presente al Manhattan Center’s Grand Ballroom a New York.

L’11 ottobre 2019, a distanza di 20 anni, la registrazione di quel live verrà pubblicata su doppio LP in edizione limitata, su etichetta Parlophone. Si tratta della versione più completa a disposizione, che migliora quella uscita nel 2009, su CD/DVD/Download.

VH1 Storytellers è una serie TV di successo, cominciata nel 1996, che vede esibirsi live, di fronte al pubblico in sala, i più grandi artisti del momento. Da Bruce Springsteen ai Coldplay, da Ed Sheeran ai Foo Fighters, tutti si raccontano e raccontano le loro canzoni.

Quella di David Bowie fu un’esibizione indimenticabile, che vide il musicista suonare per la prima volta brani come “Can’t Help Thinking About Me”, cantata per la prima volta in 33 anni, “Drive-In Saturday” da Aladdin Sane, la cui ultima esibizione risaliva al 1974, e “Word On A Wing” per la prima volta in 23 anni.

Queste le parole di Bill Flanagan, produttore esecutivo di VH1 Storytellers: “Eravamo abituati ad avere a che fare con musicisti leggendari. Nonostante ciò, avere lì David Bowie fu più che un grande ingaggio. Non c’è modo di dirlo senza sembrare stucchevoli: è stato un onore. Bowie ha un posto unico nel rock & roll. Non è solo uno dei più rivoluzionari musicisti dell’epoca, non fa niente a meno che non sia profondamente convinto.

DAVID BOWIE VH1 STORYTELLERS

Lato 1:
1. Life On Mars?
2. Rebel Rebel (truncated)
3. Thursday’s Child

Lato 2:
1. Can’t Help Thinking About Me
2. China Girl
3. Seven

Lato 3:
1. Drive-In Saturday
2. Word On A Wing
3. Survive*

Lato 4:
1. I Can’t Read*
2. Always Crashing In The Same Car*
3. If I’m Dreaming My Life*

*Registrazioni Bonus non incluse nel CD originale.

Sono appena rientrato dal TOdays 2019 e ho letto un articolo in cui Gianluca Gozzi, direttore artistico del festival torinese, dichiara conclusa la sua esperienza e ne spiega punto per punto le ragioni.

Gozzi, negli ultimi 5 anni, ha materializzato sogni, mettendo su un Festival capace di rivitalizzare la periferia torinese in un periodo dell’anno in cui, francamente, una grande città come quella piemontese sembra solo in attesa dei rientri dalle vacanze dei suoi abitanti.

Negli ultimi anni invece, per tutti gli appassionati di musica, l’ultimo weekend di agosto, Torino è stata una specie di Paradiso e quest’anno si è probabilmente raggiunto un nuovo apice. 

Riuscire a far suonare sua maestà Bob Mould, uno che qualcosina nella storia della musica l’ha combinata, alle 18 di venerdì pomeriggio significa avere una line up che ha conquistato per prima cosa il rispetto dell’artista stesso e la voglia di esserci e il set chitarra e voce (inconfondibile) di zio Bob lo ha confermato, così come la sua felicità nel posare per centinaia di foto con i fan a fine live, perchè sì, il TOdays è anche quel festival dove è facile trovarsi post concerto a scambiare due parole con i Low o i Ride e dove tra il pubblico trovi il meglio degli addetti ai lavori sparsi in giro per il Paese.

E dopo una leggenda come l’ex Husker Du è stata la volta di una delle band più ispirate degli ultimi anni, i Deerhunter di Bradford Cox, che con la sua sgargiante camicia ci ha guidato lungo un declivio verso gli anni ’70, tra folk e pizzichi di psichedelia, perfetto aperitivo in vista di mr. Spaceman, Jason Pierce, che con i suoi Spiritualized ha letteralmente mandato a fuoco le nostre anime in un set tanto breve quanto intenso, che lo ha visto suonare brani dal nuovo “…and nothing hurt” (da “I’m your man” a “A perfect miracle”) e chiudere con una versione celestiale di “Oh happy day”.

Chiusura del day 1 affidata ai Ride, chiamati a sorpresa dopo il forfait dei Beirut (tanto che Mark Gardener ha iniziato il set dicendo “Buonasera Torino, we’re not Beirut, we are Ride”) e capaci di esaltare giovani e meno giovani con quelle chitarre che non si possono non amare (Dio benedica Andy Bell) in quella che alla fine è la primissima uscita dopo la pubblicazione di “This is not a safe place” (pubblicato il 16 agosto).

Tra brani nuovi (“Future love” su tutte) e vecchi classici intramontabili (“Leave them all behind” straordinaria) i quattro alfieri dello shoegaze hanno confermato di essere ancora in forma straordinaria e non hanno certo fatto rimpiangere Zach Condon e soci, anzi!

Nella giornata del sabato, passata ancora a fischiettare “Oh happy day”, una band ha spiccato sulle altre: i Low, che si confermano tanto sottovalutati quanto talentuosi: Alan Sparhawk e Mimi Parker hanno deliziato tutti con le loro armonie e credo che la versione di “Lazy” sentita al TOdays parecchi di noi non la scorderanno facilmente, mentre gli occhi luccicavano di meraviglia e nel frattempo saliva sul palco Hozier, per concludere la serata con una vena pop che non guasta mai (da sottolineare anche il set di One True Pairing in apertura, alias Tom Fleming ex Wild Beasts…tenetelo d’occhio, il ragazzo ha talento).

All’ex Incet (altra realtà industriale esaltata dal TOdays), per non farsi mancare niente, è andato poi in scena uno dei live che rimarranno nella storia del festival, per perfezione e contesto: The Cinematic Orchestra hanno letteralmente fatto volare tutti in un’altra dimensione con un concerto che credo tutti attendessero da almeno un decennio. Clamorosi, semplicemente.

La domenica è partita col botto: la forza del TOdays di porre l’accento sui luoghi ha fatto sì che il Parco Peccei, realtà post-industriale abbandonata a se stessa, con erba alta e quanto ci si può aspettare da un parchetto di provincia un po’ dimenticato, diventasse la location perfetta per il punk elettronico degli Sleaford Mods, mai così a fuoco in un live set. Letteralmente esplosivi.

Pensate cosa voglia dire passare dagli “working class electronic heroes” di Nottingham al funk disco “made in Daft Punk” degli australiani Parcels (che hanno più della produzione in comune con la band francese): ancora sudati dal Parco Peccei, ci si è rimessi ad ancheggiare dolcemente allo Spazio 211, mentre si veniva poi folgorati dalla bellezza, non solo estetica, dei Balthazar, una band che sa di avere dei numeri e li tira fuori tutti (Jinte Deprez che suona pressochè qualsiasi cosa è un valore aggiunto), non potendo fare altrimenti per non finire nel dimenticatoio dato quello che succede dopo, perchè dopo si materializza la Storia, ovvero Johnny Marr e Jarvis Cocker, in una combo micidiale che ha steso qualsiasi nostalgico (o ex adolescente) degli anni ’80, tra “How soon is now?” o “There is a light that never goes out” e un Jarv in versione anche psicologo (“qual è la tua più grande paura?” ha chiesto ad una ragazza in prima fila), mai preso bene come nella sua versione torinese: classe infinita al servizio del divertimento puro e una voce che definire inconfondibile è poco.

Si inizia la giornata con gli Sleaford Mods e si chiude con Nils Frahm, questo è il TOdays: l’unione tra mondi, la realizzazione di sogni, il riuscire a trovare la prossimità dove non sembra essercene, se non per il talento e lo spirito che unisce certi musicisti e far avvicinare anche un punk alla musica classica o viceversa.

La melodia di Frahm all’ex Incet ci trascina dolcemente fuori dal sogno, in un morbido risveglio fatto di treni da prendere, lavori a cui tornare, estate che si spegne lentamente in una notte torinese piena di stelle e con sullo sfondo un complesso industriale che non è mai sembrato così poetico.

Non manca molto al TOdays 2020, vero? Perchè voglio credere che questo sogno così tangibile non possa finire così. Per quanta bellezza ci sia già stata, c’è sempre un po’ di bellezza da scoprire ancora.

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Ramones It's Alive

Uscirà il 20 settembre, etichetta Rhino, “It’s Alive: 40th Anniversary Deluxe Edition“, la versione estesa del primo live album dei Ramones, dal suono rimasterizzato e che comprende tre concerti inediti del tour.
Per celebrare i 40 anni dalla pubblicazione, ecco un cofanetto in edizione limitata (8.000 copie), in una veste di lusso: i 4CD e i 2 LP 180 grammi, saranno contenuti in un libro di copertina rigida 12×12, con incluse anche le note di copertina scritte da Steve Albini, leggendario produttore e musicista, e Ed Stasium, produttore di It’s Alive e rimasterizzatore della raccolta.

Il disco era stato originariamente registrato durante il concerto della band a Londra, nel capodanno del 1977 e poi pubblicato come doppio album due anni dopo, nel 1979.
Oltre al celebre concerto al The Rainbow Theatre di Londra (31 dicembre 1977), questo cofanetto contiene le registrazioni inedite dei concerti al Top Rank di Birmingham (28 dicembre 1977), al Victoria Hall di Stoke-On-Trent (29 dicembre 1977) e al Friars di Aylesbury (30 dicembre 1977).

Quest’anno, per la prima volta in assoluto, vedrà la luce la versione su vinile e l’album sarà inoltre disponibile in digitale e streaming.

It’s Alive è sicuramente un albume speciale, perchè è l’ultimo in cui compaiono tutti e quattro i membri della band: Dee Dee Ramone, Joey Ramone, Johnny Ramone e Tommy Ramone.
Tra i brani di maggior successo, include “Blitzkrieg Bop,” “Now I Wanna Sniff Some Glue”, “I Don’t Wanna Walk Around With You”, “Gimme Gimme Shock Treatment,” “California Sun”, “Pinhead”, “Cretin Hop,” “Sheena Is A Punk Rocker” e “Rockaway Beach”.

Questa la track list:

Disco 1: The Rainbow Theatre, Londra, 31 dicembre 1977

1. “Rockaway Beach”
2. “Teenage Lobotomy”
3. “Blitzkrieg Bop”
4. “I Wanna Be Well”
5. “Glad To See You Go”
6. “Gimme Gimme Shock Treatment”
7. “You’re Gonna Kill That Girl”
8. “I Don’t Care”
9. “Sheena Is A Punk Rocker”
10. “Havana Affair”
11. “Commando”
12. “Here Today, Gone Tomorrow”
13. “Surfin’ Bird”
14. “Cretin Hop”
15. “Listen To My Heart”
16. “California Sun”
17. “I Don’t Wanna Walk Around With You”
18. “Pinhead”
19. “Do You Wanna Dance”
20. “Chainsaw”
21. “Today Your Love, Tomorrow The World”
22. “I Wanna Be A Good Boy”
23. “Judy Is A Punk”
24. “Suzy Is A Headbanger”
25. “Let’s Dance”
26. “Oh Oh I Love Her So”
27. “Now I Wanna Sniff Some Glue”
28. “We’re A Happy Family”

Disco 2:Top Rank, Birmingham, Warwickshire, 28 dicembre 1977
(inediti)

1. “Rockaway Beach”
2. “Teenage Lobotomy”
3. “Blitzkrieg Bop”
4. “I Wanna Be Well”
5. “Glad To See You Go”
6. “Gimme Gimme Shock Treatment”
7. “You’re Gonna Kill That Girl”
8. “I Don’t Care”
9. “Sheena Is A Punk Rocker”
10. “I Can’t Give You Anything”
11. “Commando”
12. “Here Today, Gone Tomorrow”
13. “Surfin’ Bird”
14. “Cretin Hop”
15. “Listen To My Heart”
16. “California Sun”
17. “I Don’t Wanna Walk Around With You”
18. “Pinhead”
19. “Do You Wanna Dance”
20. “Chainsaw”
21. “Today Your Love, Tomorrow The World”
22. “I Wanna Be A Good Boy”
23. “Suzy Is A Headbanger”
24. “Let’s Dance”
25. “Oh Oh I Love Her So”
26. “Now I Wanna Sniff Some Glue”
27. “We’re A Happy Family”

Disco 3: Victoria Hall, Stoke-On-Trent, Staffordshire, 29 dicembre 1977
(inediti)

1. “Rockaway Beach”
2. “Teenage Lobotomy”
3. “Blitzkrieg Bop”
4. “I Wanna Be Well”
5. “Glad To See You Go”
6. “Gimme Gimme Shock Treatment”
7. “You’re Gonna Kill That Girl”
8. “I Don’t Care”
9. “Sheena Is A Punk Rocker”
10. “I Can’t Give You Anything”
11. “Commando”
12. “Here Today, Gone Tomorrow”
13. “Surfin’ Bird”
14. “Cretin Hop”
15. “Listen To My Heart”
16. “California Sun”
17. “I Don’t Wanna Walk Around With You”
18. “Pinhead”
19. “Do You Wanna Dance”
20. “Chainsaw”
21. “Today Your Love, Tomorrow The World”
22. “I Wanna Be A Good Boy”
23. “Suzy Is A Headbanger”
24. “Let’s Dance”
25. “Oh Oh I Love Her So”
26. “Now I Wanna Sniff Some Glue”
27. “We’re A Happy Family”

Disco 4: Friars, Aylesbury, Buckinghamshire, 30 dicembre 1977
(inediti)

1. “Rockaway Beach”
2. “Teenage Lobotomy”
3. “Blitzkrieg Bop”
4. “I Wanna Be Well”
5. “Glad To See You Go”
6. “Gimme Gimme Shock Treatment”
7. “You’re Gonna Kill That Girl”
8. “I Don’t Care”
9. “Sheena Is A Punk Rocker”
10. “Havana Affair”
11. “Commando”
12. “Here Today, Gone Tomorrow”
13. “Surfin’ Bird”
14. “Cretin Hop”
15. “Listen To My Heart”
16. “California Sun”
17. “I Don’t Wanna Walk Around With You”
18. “Pinhead”
19. “Do You Wanna Dance”
20. “Chainsaw”
21. “Today Your Love, Tomorrow The World”
22. “I Wanna Be A Good Boy”
23. “Suzy Is A Headbanger”
24. “Let’s Dance”
25. “Oh Oh I Love Her So”
26. “Now I Wanna Sniff Some Glue”
27. “We’re A Happy Family”

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50th Anniversary The Soft Parade

A distanza di 50 anni dalla pubblicazione di The Soft Parade (il 18 luglio 1969), Rhino prepara una degna celebrazione con l’uscita, il 18 ottobre 2019, di un cofanetto 3CD/1LP: The Soft Parade 50th Anniversary Deluxe Edition.

Si tratta del quarto album in studio dei Doors, ma esteso con quasi due ore di registrazioni inedite, come “Who Scared You” rimasterizzata dal mixer di fiducia del gruppo, Bruce Botnick.

La raccolta è in edizione limitata (solo 15.000 copie disponibili) ed include l’album originale su vinile 180 grammi e note di copertina del giornalista rock David Fricke.
Fino ad esaurimento su Rhino.com e TheDoors.com, sono disponibili anche 500 copie del cofanetto con una litografia numerata a mano 36×18 dell’artwork gatefold interno.

La raccolta comprende diverse versioni di celebri brani “spogliate”, con fiati ed archi rimossi, come “Tell All The People”, “Toch Me”, “Wishful Sinful,” “Runnin’ Blue,” e “Who Scared You”. In “Touch Me,” “Wishful Sinful,” e “Runnin’ Blue, invece si possono ascoltare nuove parti di chitarra aggiunte da Robby Krieger. Tre canzoni sono estratte dalle prove in studio con Ray Manzarek alla voce. Tra queste, “Roadhouse Blues” è già disponibile in streaming e download. Per la prima volta in assoluto, un’ora di “Rock is Dead”, nella sua intera e sopravvissuta forma originale.

Ecco la track list del cofanetto:

Disc One

1. “Tell All The People”
2. “Touch Me”
3. “Shaman’s Blues”
4. “Do It”
5. “Easy Ride”
6. “Wild Child”
7. “Runnin’ Blue”
8. “Wishful Sinful”
9. “The Soft Parade”
Bonus Track
10. “Who Scared You” – B-side

Disc Two

1. “Tell All The People” (Doors only mix)*
2. “Touch Me” (Doors only mix w/new Robby Krieger guitar overdub)*
3. “Runnin’ Blue” (Doors only mix w/new Robby Krieger guitar overdub)*
4. “Wishful Sinful” (Doors only mix w/new Robby Krieger guitar overdub)*
5. “Who Scared You” (Doors only mix)*
6. “Roadhouse Blues” – Screamin’ Ray Daniels (a.k.a. Ray Manzarek) on vocal*
7. “(You Need Meat) Don’t Go No Further” – Screamin’ Ray Daniels (a.k.a. Ray Manzarek) on vocal*
8. “I’m Your Doctor” – Screamin’ Ray Daniels (a.k.a. Ray Manzarek) on vocal*
9. “Touch Me” (Doors only mix)*
10. “Runnin’ Blue” (Doors only mix) *
11. “Wishful Sinful” (Doors only mix)*

Disc Three

1. “I Am Troubled”
2. “Seminary School” (aka “Petition The Lord With Prayer”) *
3. “Rock Is Dead” – Complete Version *
4. “Chaos” *

* traccia inedita

50th Anniversary The Soft Parade

A volte le strade tornano ad incrociarsi e i destini pure così come il sodalizio tra i Calexico di Joey Burns e John Convertino e il cantautore Sam Beam in arte Iron & Wine . Nel 2005 le due entità musicali così vicine e così lontane al tempo pubblicarono un gran bel disco “in The Reins”  per ritrovansi  poi ben 15 anni dopo, nel 2019 a pubblicare un nuovo lavoro “Years to Burns”  ritrovando quella scintilla creativa che sembrava un unicum e che invece segna un gradito ritorno per i fan di entrambe i musicisti.

In realtà di anni ne sono stati bruciati tanti ma tutto appare quasi immutato come allora considerando da un lato la grande maturazione di Sam e l’ormai affermata carriera dei Calexico. La Tournee Europea per presentare il nuovo disco ci ha dato l’occasione di rivederli insieme sul palco del Giardino della Triennale di Milano nell’ambito del Trip Festival in una versione light dei Calexico con la presenza di soli 2 componenti della band originale oltre ai due leader Joey e John naturalmente affiancati da Sam Beam .

Una serata magica, che vede protagonisti musicisti di grande spessore capaci di farci viaggiare nelle sconfinate terre di confine tra la California e Messico attraverso polverose strade che ci portano laddove il country si miscela con il tex mex e il folk si tinge di sfumature jazz .

Le due voci di Joey e Sam sono  perfettamente coordinate, duettano, si sovrappongono creando atmosfere delicate e ruvide; il tempo è scandito dalla scarna batteria di Convertino  e la magica tromba di Valenzuela insieme alla fisarmonica impreziosiscono il tutto.

Il repertorio è ovviamente limitato ai sopra citati 2 album e 90 minuti di concerto sono da considerarsi più che sufficienti per apprezzare la loro musica. Sicuramente il nuovo album è il più utilizzato nella scaletta cominciando coi singoli Midnight Sun e Father Mountain e la bellisima Follow the Water .

 

Incredibile la lunga suite di 8 minuti The Bitter Suite, che racchiude tre brani dove apprezziamo tutto il mondo musicale  dei due sodali con la band in grande spolvero ognuno intente a tirar fuori l’anima dal proprio strumento.

In your town ci riporta al genere Americana sulle strade country che va a riprendere le sonorità del primo disco He Lays in the Reins magica armonia di voci e chitarre. History of Lovers fu il loro primo singolo e ancora suona attuale mentre Red Dust ci riporta al blues primordiale del mississipi ,Burn that Broken Bed in long version fa risuonare la tromba di Valenzuela in modo struggente.

Era naturale aspettarsi qualche riempitivo nella scaletta tratto dagli ampi repertori dei due artisti e così abbiamo il piacere di ascoltare una Flores Y Tamales Calexiacana e una Call IT Dreaming di Iron & Wine bellissime entrambe eseguite in nuove versioni. Una chicca però arrivata inaspettata è stata la splendida cover di Bring On the Dancing Horses dei mitici Echo & the Bunnymen che preannuncia il finale del concerto con 2 encore a grande richiesta del pubblico

 

 

 

 

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Saranno Andy Bell e compagni a sostituire i Beirut, che hanno annullato il loro tour estivo europeo

Come già capitò lo scorso anno, quando i My Bloody Valentine diedero buca all’ultimo secondo, anche quest’anno gli organizzatori del TOdays festival si sono trovati a dover fronteggiare un imprevisto, sottoforma dell’acuta laringite di Zach Condon, che ha costretto i Beirut ad annullare tutta la parte estiva del loro tour europeo (resta confermata la data di Milano del 12 ottobre 2019, invece): se l’anno scorso avevano estratto dal cilindro i Mogwai, anche quest’anno non si può certo parlare di rimpiazzo per la band che andrà a prendere il posto dei Beirut nella line up di venerdì 23 agosto, primo giorno del TOdays 2019 in via Cigna 211.

Saranno infatti i pionieri dello shoegaze RIDE ad esibirsi, forti dell’uscita di “This is not a safe place”, nuovo album che sarà dato alle stampe il 16 agosto prossimo: a distanza di soli 7 giorni dall’uscita ecco per loro l’unica data italiana del 2019 (mentre il 4 febbraio 2020 saranno in Santeria Toscana 31 a Milano); si tratta dunque di ennesimo miracolo per gli organizzatori del TOdays, che sono riusciti forse nell’impresa di migliorare addirittura la line up del 23 agosto, che vedrà sul palco due band shoegaze / dream pop storiche come RIDE e Spiritualized, oltre ad una leggenda come Bob Mould (ex Husker Du) e all’astro nascente dei Deerhunter.

Il TOdays resta dunque l’appuntamento imperdibile per gli amanti dei live di fine estate. Chapeau.

 

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Contest Rock Targato Italia

Contest Rock Targato Italia

Si sono aperte il 2 luglio le iscrizioni per partecipare all’edizione 2019 (la trentaduesima) di Rock Targato Italia, il contest dedicato agli artisti emergenti.

Le band o i solisti ammessi al concorso sono esclusivamente emergenti, che portano in scena brani composti ed eseguiti personalmente. Un contest basato su repertori musicali inediti, dunque, con l’obiettivo di promuovere e far conoscere al pubblico nuova musica di qualità.
Proprio per questa sua caratteristica, l’evento ha accolto nel corso degli anni numerosi appassionati del settore, dando vita ad una vera e propria comunità di musicisti.

Sono diversi i nomi di successo che hanno mosso i loro primi passi al Rock Targato Italia: Timoria e Marlene Kuntz, solo per citarne alcuni.

A conclusione del contest, verrà registrata la compilation ufficiale del Rock Targato Italia (etichetta Terzo Millennio), a cui parteciperanno i primi otto classificati.
Agli artisti che saliranno sui primi due gradini del podio, invece, verrà assegnato un ufficio stampa professionale che li seguirà nella promozione della loro musica a livello nazionale.
Per finire, il premio comprende la registrazione di una demo con la Sony Italia, presso gli studi RCA di Milano.

Il regolamento del concorso è disponibile sul sito ufficiale, al seguente link: http://www.rocktargatoitalia.eu/regolamento.html

L'ex Oasis fa sognare vecchi e nuovi fan in un'ora e mezza di grande musica

Ti guardi intorno e li trovi tutti lì, quelli che negli anni ’90 avevano i basettoni e i capelli mod, quelli per cui i fratelli Gallagher sono stati dei veri e propri compagni di viaggio, non semplicemente musica ma qualcosa di più, una religione, una fede.

Hanno invaso il Pistoia Blues 2019 perchè sul palco arriva Noel, la penna del brit – pop, l’uomo capace di sciorinare classici come “Wonderwall” o “Little by little”, ma che anche con la sua nuova band sa regalare ancora emozioni.

Puntualissimo alle 21,30 il brizzolato songwriter di Manchester sale sul palco di Piazza Duomo nel boato generale e quello a cui assistiamo è il live di un artista ancora in gran forma e ancora capace di scrivere belle canzoni: “It’s a beautiful world” e la magnifica “Dead in the water” sono due dimostrazioni lampanti di come la penna del maggiore dei fratelli Gallagher non si sia esaurita alla morte degli Oasis.

Ma è altrettanto banale sottolineare come la reazione della folla sia maggiore, con veri e propri cori da stadio, quando arrivano i classiconi di casa Oasis: da “The importance of being idle” a “Whatever”, da “Little by little” all’immancabile “Wonderwall”, con quegli accordi così “catchy” di cui è impossibile non innamorarsi, Noel non fa mancare nulla ai fan, anche se in precedenza li provoca un po’, chiedendo quanti fan degli Oasis siano tra il pubblico e poi, ironicamente, attaccando pezzi degli High Flying Birds e non della band di cui era parte insieme al fratello Liam.

La chiusura è un’apoteosi, con “Don’t look back in anger” e l’omaggio conclusivo all’ispirazione più grande (insieme a Paul Weller) dei Gallagher, ovvero i Beatles, citati a più riprese nei loro brani e a cui Noel rende grazie con la sua personale versione di “All you need is love”.

Alla fine ci si rende conto di come si sia di fronte a un cantautore straordinario, ma resta quel pizzico di amaro in bocca che fa pensare che gli Oasis mancano troppo e siano, purtroppo, irripetibili.

NOEL GALLAGHER’S HIGH FLYING BIRDS Setlist @ Pistoia Blues 2019 (08/07/2019)

Fort Knox
Holy Mountain
Keep On Reaching
It’s a Beautiful World
She Taught Me How to Fly
Black Star Dancing
Rattling Rose
Dead in the Water
The Importance of Being Idle (Oasis cover)
Little by Little (Oasis cover)
Whatever (Oasis cover)
The Masterplan (Oasis cover)
Half the World Away (Oasis cover)
Wonderwall (Oasis cover)
Stop Crying Your Heart Out (Oasis cover)

Encore:
AKA… What a Life!
Don’t Look Back in Anger (Oasis cover)
All You Need Is Love (The Beatles cover)

Jared Leto è ormai uno degli attori più celebrati di Hollywood, ma la sua passione per il rock non è scemata in questi anni e i suoi Thirty Seconds to Mars, di cui fa parte anche il fratello Shannon, sono ancora sulla cresta dell’onda, come dimostra il live andato in scena ieri sera in una gremita Piazza Duomo a Pistoia, in occasione del Pistoia Blues 2019.

Uno show preparato in ogni minimo dettaglio, con fan sbandieranti tra il pubblico, coriandoli, palloni giganti lanciati alla folla e chi più ne ha più ne metta, per un divertimento assicurato.

In tutto questo Jared si conferma uomo di palcoscenico e frontman instancabile, sempre pronto a dialogare con il pubblico, tanto da invitare in più occasioni i fan sul palco a ballare con lui (struggente la scena con un piccolino che Jared prende per mano facendogli ammirare dal palco la folla sottostante).

Le canzoni sono veri e propri inni e i fan dei “Mars” le conoscono a memoria, finendo per dare sfogo alle proprie energie fin dall’attacco delle prime note.

Da “Kings and Queens” a  “Rescue Me”, fino a “The Kill“, per passare da “City of Angels” e “Closer to the edge” non mancano quelli che sono dei grandi classici di Jared e soci, alternati ai brani dell’ultimo album, una foto sagace dell’America in versione trumpiana (e lebroniana).

Sorrisi e facce felici non mancano alla fine di uno show che ha confermato con la fanbase dei Thirty Seconds to Mars sia ben radicata in Italia e come Jared Leto sia ancora capace di far battere i cuori dei presenti non solo per la sua (indubbia) avvenenza.

THIRTY SECONDS TO MARS Setlist @ Pistoia Blues (06/07/19)

Monolith

Up in the Air

Kings and Queens

This is War

Dangerous Night

Hail to the Victor

City of Angels

Rescue Me

Live like a Dream

Do or Die

Remedy

Attack

Alibi

Riverbed

Hurricane

The Kill

Walk on Water

Closer to the Edge

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