Valentina Parisse: “Sarà bellissimo cantarvi le mie storie”.

Valentina Parisse: “Sarà bellissimo cantarvi le mie storie”.

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Nel 2011, all’uscita di “Vagabond” si è subito iniziato a parlare di Valentina Parisse come di una delle più belle scoperte della musica italiana; tanto è vero che è stata premiata da un sold-out in uno dei locali storici milanesi, ovvero il Blue Note.

Ad aprile 2013, in un’altra data sold out in quel luogo magico che è l’Auditorium Parco della Musica di Roma Valentina ha sorpreso tutti presentando i suoi primi brani in italiano, che sono poi andati a comporre il suo secondo album, anticipato dall’uscita del singolo “Sarà bellissimo”, che vede la produzione di Phil Palmer (già al lavoro con mostri sacri del calibro di Renato Zero).

In questi giorni Valentina Parisse è impegnata nelle prime date del suo tour (si è esibita mercoledì 25 e si riesibirà domenica 29 giugno sul palco del “RADIO 105 MUNDIAL VILLAGE MILANO” in Piazza Castello, unica artista invitata ad entrambe le serate): sono andato a fare quattro chiacchiere con lei per farmi raccontare come è nato il suo secondo album.

Ciao Valentina, partiamo subito dalla prima esibizione sul palco di Radio 105, com’è andata la serata? Ti senti responsabilizzata dal fatto di esser l’unica a suonare in entrambe le serate milanesi del “RADIO 105 MUNDIAL VILLAGE”?

Ciao, guarda la serata è stata meravigliosa, una vera grande festa. E’ bellissimo suonare nelle piazze e che una radio importante come Radio 105 porti la musica gratuitamente in posti così, bisogna veramente ringraziare la “brigata” di 105! Per me è un immenso onore suonare entrambe le serate, ne sono molto orgogliosa.

Parlando del tuo nuovo album e del singolo, “Sarà bellissimo”, come è nata la scelta di passare all’italiano? E’ dovuta forse a una voglia di farsi maggiormente capire rispetto all’inglese?

In realtà i pezzi sono nati in italiano da soli, senza alcuno sforzo o pensiero, è stato tutto molto naturale.

Sentendo che dici questo mi viene da chiederti se i pezzi sono nati in poco tempo e qual è il filo conduttore, se c’è, che li lega assieme?

Diciamo che i brani sono nati nell’ultimo anno e, se devo pensare a un filo rosso che li lega, ti dico che quel filo rosso sono io, il mio modo di percepire le cose, di raccontarle e di viverle, ma anche come faccio mie alcune storie delle persone che mi stanno vicino. E’ un disco molto personale questo, in cui c’è molto di mio.

A proposito del nuovo album, com’è stato lavorare con Phil Palmer in quei magnifici studi di proprietà di Trevor Horn a Londra (dove son passati artisti del calibro di Bob Marley, Brian Eno, Nick Drake)?

Quando Phil mi ha detto che voleva lavorare sui miei pezzi non ci credevo! Gli avevo fatto sentire alcuni pezzi di “Vagabond” e puoi immaginare quanta stima abbia nei suoi confronti, poi tra noi è nata una bella amicizia e così lui, tra una chiacchiera e l’altra, ha voluto sentire i miei pezzi nuovi e ha deciso di lavorarci. Andare a Londra in quello studio, conoscere Trevor Horn, tutto è stato incredibile: lì tutto è musica, si respira veramente musica 24 ore su 24 e il clima che si è creato con i musicisti è stato fantastico, così bello che ho voluto darne testimonianza con il video di “Sarà bellissimo”, che riprende un po’ di backstage. E’ stato meraviglioso come dei musicisti così mi abbiano messa subito a mio agio.

Posso chiederti qual è stato l’insegnamento più importante che hai appreso da Palmer?

Guarda, la cosa che più mi porto dentro è stata vederlo suonare con tale dedizione: è incredibile quanta passione e cura metta sulla chitarra, nonostante che quando suona tutto potrebbe benissimo essere “buona la prima”!

Come ultima cosa veniamo ai live, ti hanno messo pressione i due sold out in due luoghi “sacri” come il Blue Note e l’Auditorium Parco della Musica? E cosa ci anticipi riguardo ai live di questa estate?

No, i sold out non mi hanno messo pressione; sono state due bellissime sorprese ed è stato bellissimo poter cantare le cose che mi rappresentano davanti a così tante pressione, è stata veramente una gioia, che mi ha ripagato delle fatiche di questo mestiere non facile e della gavetta che ho fatto. Per quanto riguarda l’estate c’è una data a cui tengo in modo particolare, ovvero quella del 13 agosto a Ravello al “Ravello Festival”, un festival storico per il jazz in Italia!

Tutte le altre date di Valentina e le info le trovate su www.parisseonline.com

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