Pop

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Talento ed Eleganza sul palco dell'Auditorium, a Roma..

Pubblico gremito per l’anteprima romana del tour di Paola Turci, Viva da Morire, questo 20 maggio. L’auditorium Parco della Musica, fa da scenario alla seconda data di una serie di live che avrà la sua ripresa a novembre, da Torino.

Grintosa ed energica, Paola ci presenta un susseguirsi di pezzi, tra nuovi e vecchi. L’arte di ricominciare, appartenente al nuovo album dell’artista, fa da apripista a questa serata nella sua città di nascita, per poi approdare a pezzi riarrangiati, e mai dimenticati, come Frontiera, Io e Maria, L’uomo di ieri. Ampio spazio anche a Questione di Sguardi, Volo così, Fuck You e molte altre che negli anni hanno reso successo all’artista.

Ci viene riservato un piccolo regalo, sale sul palco Beppe Fiorello. Per alcuni minuti, è quasi Sanremo. Duettarono insieme sul palco dell’Ariston lo scorso febbraio, quando la Turci partecipò alla kermesse canora con il brano, L’ultimo ostacolo, dedicato alla perdita del padre. L’amicizia che lega Paola e Beppe è forte, ed è evidente, così come l’emozione del duettare che li accompagna anche durante l’esibizione.

E’ stata una serata molto piacevole, all’insegna della bella musica, della bravura di un’artista che sa donare ogni volta al suo pubblico tutto ciò che da lei ci si aspetta. Noi di Concertionline, siamo stati lieti di prendere parte a questa tappa nella capitale. Auguriamo a Paola Turci un fantastico tour !

 

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Quattro date a Roma e quattro sold out. Con questo incredibile biglietto da visita, il cantante romano Ultimo infiamma il suo pubblico al Palazzo dello sport di Roma.

Il cantante appena ventitreenne continua ad infrangere record su record e dopo la parziale delusione del Festival di Sanremo e delle polemiche che ne sono conseguite con i giornalisti, si sta prendendo le sue rivincite.

Alle spalle appena tre album ma che sono stati sufficienti per entrare nel cuore dei giovani ma non solo tanto è vero che il pubblico presente nell’impianto romano è comunque eterogeneo, segno di un lavoro maturo che ha incantato fruitori di emozioni di tutte le età.

La scaletta è naturalmente influenzata dall’ultimo album “Colpa delle favole” che oltre alla sanremese “I tuoi particolari” ha al suo interno hits come “Fateme cantà” e l’ultimo singolo “Ipocondria”.

Oltre a queste non possono mancare pezzi che fanno parte dei classici del cantante di San Basilio come “Cascare nei tuoi occhi”, “Poesia senza veli”, “Il ballo delle incertezze” e “Ti dedico il silenzio”.

Il prossimo appuntamento live è da far tremare i polsi: lo stadio Olimpico di Roma il 4 luglio!

Noi ci saremo per raccontare l’ennesima favola del poeta di periferia.

Testo e foto di Stefano Ciccarelli

 

Scaletta

 

Colpa delle favole

Aperitivo grezzo

Quando fuori piove

Cascare nei tuoi occhi

Quella casa che avevamo in mente

Amati sempre

Poesia senza veli

Il ballo delle incertezze

Ti dedico il silenzio

Piccola stella

Ipocondria

Canzone stupida

Mille universi

Fateme cantà

Rondini al guinzaglio

I tuoi particolari

La stella più fragile dell’Universo

Farfalla bianca

Giusy

L’eleganza delle stelle

Buon viaggio / L’unica forza che ho / Racconterò di te / Peter Pan / Chiave / La storia di un uomo / Tu si na cosa grande

Pianeti

Fermo

Stasera

Il tuo nome

Sogni appesi

La stazione dei ricordi

Un assaggio, e che assaggio, del prossimo Firenze Rocks.

Ecco quello che è andato in scena ieri alla Visarno Arena di Firenze, che ha accolto l’unica data europea per il 2019 degli Imagine Dragons, reduci dalla cerimonia di apertura della finale di Champions League che li ha visti protagonisti il giorno precedente.

Di fronte ad una folla in delirio Dan Reynolds e soci hanno regalato il set più lungo e sicuramente più emozionante della loro carriera, che li vede ormai nell’Olimpo dei gruppi pop rock mondiali.

Ma andiamo con ordine: ad aprire la giornata ci aveva pensato l’italianissima Alice Bisi, alias Birthh, con le sue sonorità elettroniche, subito seguita da quello che è stato uno dei fenomeni pop di quest’anno, quel Fil Bo Riva che, tra Dublino, Berlino e Roma, ha scritto un disco d’esordio meraviglioso come “Beautiful Sadness” e lo ha portato in scena di fronte al pubblico fiorentino con la sua band “made in Germany”.

Cantato straordinario e sonorità che sembrano un mix tra Cesare Cremonini e Jeff Buckley, Filippo Bonamici (questo il suo nome all’anagrafe) ha senz’altro colpito il pubblico presente, che poi si è definitivamente sciolto al ritmo folk di Jake Bugg, uno che non ha certo bisogno di presentazioni, con brani come “Me and You”, “Two Fingers” o “A song about love”.

L’attesa è poi via via montata fino all’apice delle 21,05 quando è toccato agli Imagine Dragons salire sul palco. E non c’è dubbio che quello a cui ha assistito il foltissimo pubblico è uno di quegli show che non si dimenticano facilmente: si è partiti a spron battuto con “Believer”, per proseguire con brani del calibro di “Whatever it takes”, “Bad Liar” e la chicca di “Every breath you take” presa in prestito dai Police.

Mentre Dan Reynolds si muoveva scatenato sul palco e arringava la folla, facendosi passare bandiere della pace (e l’immancabile nostrano tricolore) dal pubblico, si susseguivano giochi di luce, torri di fumo e coriandoli a non finire, a sottolineare l’imponenza e la miriade di colori e di sfumature degli Imagine Dragons, consapevoli ormai di essere arrivati ad essere delle vere star mondiali, ma capaci di non perdere di vista i valori: Dan non ha perso occasione per ringraziare il pubblico italiano, quasi stupito dal poter ricevere tanto affetto e l’empatia tra chi era sopra e chi era sotto il palco ha raggiunto il suo apice su “Demons”, brano dedicato a Nathan, un fan della band di Las Vegas scomparso a causa del cancro e la cui famiglia era presente allo show.

Reynolds ha voluto condividere con tutti noi un messaggio di Nathan, che letteralmente gli ha detto: “Dan, quando ti senti depresso, non pensare alle cose cattive che ti dicono, pensa solo alle buone”.

Praticamente commosso, il cantante dei “Dragons” ha poi rivelato di aver sofferto di depressione fin da adolescente e che l’unico modo per uscirne è parlarne il più possibile e non sentirsi deboli a causa di questa malattia, non farsene emarginare.

Si è poi gettato in una versione strappacuore di “Demons”, cantata a squarciagola da 60.000 voci ed è poi tornato a saltare a più non posso su “Walking the wire”, “On top of the world” (su cui una marea di palloni giganti ha invaso il palco) e una conclusiva “Radioactive”, letteralmente spaziale, su cui dall’enorme palco fiorentino sono partiti fuochi d’artificio multicolori che hanno chiuso come meglio non si poteva una serata epica, primo step di un’estate che si preannuncia da ricordare, quando mancano ormai solo pochi giorni al Firenze Rocks 2019.

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Filippo Bonamici, nato a Roma, cresciuto a Dublino e di base adesso a Berlino, è un nome che dovreste segnarvi sul taccuino degli “ascolti da fare”; se infatti già non conoscete e amate il suo disco d’esordio “Beautiful Sadness”, uscito sotto il suo moniker Fil Bo Riva, è il momento di farlo senza indugiare oltre.

Vi perderete nelle sonorità ariose e nelle armonie di brani come “L’over” e “L’impossibile”, pezzi in cui il cantato alla Jeff Buckley di Filippo si mescola con il pop di classe di Cesare Cremonini.

Ho avuto l’opportunità di fare quattro chiacchiere con lui prima del suo set in apertura agli Imagine Dragons alla Visarno Arena di Firenze, a dimostrazione di come Fil Bo Riva stia scalando le vette del successo ad una velocità impressionante, come capita ai grandi talenti.

Ciao Filippo, ci incontriamo in questa occasione particolare, suoni in apertura ad un evento gigantesco, agli Imagine Dragons, che giusto ieri (sabato per chi legge) hanno aperto la finale di Champions League. Come ti senti?

Guarda, mi sono reso solo ieri che aprivano la finale, leggendo le news, mi sono detto: “oddio, aprono la finale!”. Per il resto mi sembra tutto abbastanza surreale, si avvererà tutto solo quando saliremo sul palco. Per il momento sono ancora rilassato, poi magari subentrerà quel pizzico di nervosismo che è una motivazione in più.

In questi pochi mesi stai già ottenendo riconoscimenti enormi, “Beautiful Sadness” è uscito solo a marzo scorso ed è il tuo primo lavoro dopo un EP d’esordio. Come hai vissuto questi passaggi repentini verso il successo?

E’ stato un lavoro che si è sviluppato piano piano, da fuori magari sembra tutto veloce, ma in realtà lavoravamo sul progetto dal 2015, quindi mi sembrano giusti i tempi di maturazione. In 4/5 anni è normale vedersi in live più grandi, mi sembra un’evoluzione giusta. Escluso l’evento di oggi che è veramente enorme ed è un jolly pescato dal mazzo, che però speriamo si possa ripetere in futuro.

Come è stata l’accoglienza del pubblico italiano nel tuo tour nei club?

Sono stati i primi concerti in queste città, tranne Milano, dove ero stato già nello scorso tour, e devo dire che l’accoglienza è stata ottima. Anche se magari qui abbiamo meno pubblico rispetto alla Germania, gli italiani hanno il doppio dell’energia, ti regalano veramente serate magiche. E’ stato bellissimo.

Ecco, quali sono le differenze tra il pubblico italiano e il pubblico tedesco o di altri Paesi europei, se le hai notate?

Ce ne sono diverse, secondo me la più evidente è proprio il modo di dare energia all’artista che suona, l’empatia, su questo in Italia sei più aiutato.

Tu sei cresciuto all’estero, tra Dublino e Berlino, cosa ha dato questo al tuo suono?

Abitare in Irlanda e in Germania ha contribuito sicuramente al mio modo di vedere la musica, per esempio in Irlanda dal 2006 al 2010 ho conosciuto una quantità enorme di artisti che non avrei potuto conoscere in Italia o in Germania. Passando poi in Germania ho conosciuto altri tipi di artisti e ho imparato lì un approccio che ritengo giusto alla musica, sono cresciuto come persona e come artista grazie ai posti in cui ho vissuto.

Una cosa che mi ha colpito di “Beautiful Sadness” è la cura degli arrangiamenti, quanto lavoro hanno richiesto?

E’ la parte di lavoro che ha richiesto più tempo, per portare le canzoni a suonare come suonano adesso.

Il concetto di “Beautiful Sadness” è assolutamente perfetto per riassumere il tuo suono.

Sì, il disco viene da una sofferenza, un percorso di crescita. Mi piace citare Tenco quando diceva “scrivo canzoni quando sono triste perchè quando sono felice, esco”. Io non mi ritengo una persona triste, sono una persona normalissima, ma mi piace farmi ispirare da cose più malinconiche.

Un giorno magari il mio suono si svilupperà in un’altra direzione ma per ora mi sento ancora in questo mood.

Se dovessi citare alcuni artisti che ti hanno ispirato mentre scrivevi il disco, a chi penseresti?

Ce ne sono veramente troppi, è una domanda difficile

Io ci ho trovato qualcosa di Jeff Buckley…

Grazie del complimento, non è stato uno dei miei ascolti durante le registrazioni. Forse le influenze principali mie sono ancora quelle beatlesiane, sono cresciuto con loro e sono il motivo per cui ho iniziato a suonare. Credo nel modo di lavorare sulle armonie ci sia qualcosa dei Beatles in “Beautiful Sadness”.

Come rendi live il lavoro sulle armonie che si apprezza tanto nel disco?

Ancora non siamo al punto in cui le armonie sono le stesse del disco, anche perchè servirebbero 5 Filippo che cantano (sorride, ndr), però sicuramente ho portato i membri della mia band (tutti “made in Germany”) più vicino al modo di intendere la musica che ho io con tanto lavoro in sala prove.

Hai già in mente un percorso futuro di sviluppo del tuo suono?

Ancora no, però ho imparato che, visto che il disco è piuttosto complesso negli arrangiamenti, sto scrivendo canzoni più semplici dal punto di vista della melodia, questa è l’unica cosa che posso dire, per il resto è ancora tutto in divenire.

Quale è stato l’approccio, dopo i tuoi periodi all’estero, alla vita italiana e quali sono i lati positivi e negativi che hai trovato nella nostra realtà musicale rispetto a quelle straniere che hai sperimentato?

Mi sono allontanato dall’Italia fisicamente ma mai emozionalmente, ho sempre continuato ad ascoltare artisti italiani oltre alla musica inglese.

Mi sembra difficile riuscire a dire quali siano gli aspetti in cui, ad esempio, la scena italiana potrebbe imparare da quella tedesca, anche perchè ce ne sono altrettanti in cui potrei dire l’opposto. Credo che mescolare i modi di fare, i vari aspetti, ognuno con le proprie differenze, resti la vera forza.

C’è una data del tour che ti è rimasta nel cuore, a parte il mega-evento di oggi (sabato per chi legge, ndr)?

Te ne dico due, la prima data a Milano e poi la data di Amburgo. Due serate magnifiche.

Nel 2016, quando avevi suonato anche a Milano, avevi aperto il tour di Joan as a policewoman. Adesso hai un artista con cui vorresti collaborare o di cui vorresti aprire il live?

Anche più di uno, te ne dico due: italiano ti direi Cesare Cremonini, mentre come artista internazionale vorrei aprire un live di Bon Iver, anche se musicalmente facciamo cose diverse. Sarebbe un sogno.

 

Giorgia in concerto

Un concerto di Giorgia è sempre una garanzia di qualità e di sensibilità artistica ed anche in questa data romana al Palazzo dello Sport si è respirato quell’atmosfera piena di bella musica e caratterizzata da una delle voci più belle italiane degli ultimi 30 anni.

Nonostante il risultato dell’album di cover “Pop Heart”che forse non ha raggiunto in pieno il gradimento sperato, si respira nell’impianto romano la voglia dei fans e degli appassionati di ascoltare dal vivo le vecchie canzoni intervallate con le cover inserite nel nuovo lavoro.

Si inizia quindi subito con tre cover:Le tasche piene di sassi” di Jovanotti, “Una storia importante” di Eros Ramazzotti e “Gli ostacoli del cuore” di Elisa e Ligabue.

A seguire tutti i successi che hanno reso Giorgia indiscussa protagonista della nostra musica: “E poi”, “Come saprei” e “Strano il mio destino” infiammano il pubblico in attesa del clou del concerto. “Tu mi porti su” diverte e fa ballare il pubblico ma per concludere il concerto la vocalist romana si cimenta con la vera grande sfida dell’album: la cover di “I will always love you” portate al successo dall’indimenticabile Whitney Houston, da cui ne esce vincente con un’interpretazione personale ed avvolgente.

Attendiamo Giorgia con un nuovo album di inediti che dovrà essere all’altezza della sua bravura e della sua classe.

Articolo e foto di Stefano Ciccarelli

 

Scaletta:

Le tasche piene di sassi

Una storia importante

Gli ostacoli del cuore

Io fra tanti

Scelgo ancora te

Sweet Dreams

Quando una stella muore

È l’amore che conta

Come Neve

Dune mosse

I Feel Love

Il mio giorno migliore

La mia stanza

Ain’t Nobody

E poi

Come saprei

Strano il mio destino

Un amore da favola

Girasole / Tra dire e fare

Easy

Di sole e d’azzurro

Vivi davvero

Stay

Credo

L’essenziale

Oronero

Anima

Tu mi porti su

I Will Always Love You

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Enrique Iglesias ha eseguito i suoi successi al Palazzo dello Sport di Roma nel suo tour All the Hits Live.

Il re indiscusso del pop latino ha deliziato con la sua musica allegra e ritmata un buon pubblico accorso nell’impianto romano. Fans di tutte le età e tutti pronti a ballare le hits del cantante spagnolo.

Su due palchi, uno enorme con effetti speciali e mega led wall ed un altro più piccolo adibito alla parte acustica dello show. la star ha eseguito uno per uno tutti i brani che lo hanno portato a vendere più di 100 milioni di dischi nel mondo.  Si parte con “Move to Miami” e si finisce con “I like it” del 2010.

In mezzo le famosissime Heartbeat, Bailamos, Súbeme la radio e Hero.

A seguito del successo delle date italiane la star della musica spagnola ha aggiunto una data al Forum di Assago il prossimo 2 novembre.

 

Scaletta:

 

Move to Miami

I’m a Freak

I Like How It Feels

Heartbeat

Duele el corazón

Bailamos

Ring My Bells

El baño

Takin’ Back My Love

Yellow

Be With You

Tired of Being Sorry

Escape

Tonight (I’m Lovin’ You)

Súbeme la radio

Hero

El perdón

Bailando

I Like It

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Come ogni anno, da quasi trenta anni, va in scena a Roma in Piazza San Giovanni in Laterano, la kermesse musicale più importante in Italia: il concerto del Primo Maggio.

Organizzato dalle tre confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL per sensibilizzare tutti sui problemi del lavoro e per festeggiare chi ha un lavoro ma soprattutto chi purtroppo non lo ha mai avuto o lo ha perso o chi lo ha ma teme seriamente di perderlo.

“La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale”: questo le slogan della manifestazione anche se poi l’aspetto politico è sempre stato nello sfondo nelle 12 ore di concerto.

L’anteprima inizia alle 13 con Lilian More, Ciao sono Vale, i Grace n Kaos, Valentina Parisse, Jumpeight, Francesco Effelle e Santi Scarcella.

 Il vero inizio è alle 15.00 con un tributo a Franco Battiato dei Pinguini Tattici Nucleari e con i due conduttori Ambra Angioini e Lodo Guenzi sempre più a loro agio sul palcoscenico e con un’intesa davvero forte.

Si prosegue con i marchigiani La Rua e le esibizioni di Walter Celi  dei Punto.Exe Ferdinando, Ylenia Lucisano, , Giulio Wilson, con “Modigliani”, seguito da I Tristi che verranno premiati come vincitori del concorso 1MNEXT.

 

Si prosegue con il giovanissimo romano, FulminacciIzi, La Rappresentante di Lista, gli Eugenio in Via Di Gioia, Bianco e Colapesce, Dutch Nazari Fast Animals and Slow Kids, , La Municipal, Pinguini Tattici Nucleari Coma_Cose,Canova Ex-Otago Anastasio Zen Circus Rancore Ghemon

Chiude la prima parte del concertone un mito, un veterano ed un grande rocker: Omar Pedrini, ex leader dei Timoria e sempre in ottima forma nonostante alcuni problemi fisici superati con successo. Purtroppo la sua esibizione è stata goduta totalmente esclusivamente dalla piazza in quanto per uno sforamento dei tempi la Rai ha interrotto la diretta dopo la splendida “Sole spento”, negando ai telespettatori una superba Redenption Song, cover di Bob Marley ed il classico Senza vento.

Eccoci arrivati al clou dell’evento che tradizionalmente si svolge nella serata che inizia con l’arpista Micol che suona “Bella Ciao” intonata da tutta la piazza e, finalmente, l’artista più atteso: Noel Gallagher che con i i suoi High Flying Birds infiamma il pubblico con il suo british rock che ha reso gli Oasis una delle band più apprezzate negli anni 90 fino ad oggi.

La star inglese esegue sotto una pioggia torrenziale sei brani tra cui l’ormai grande classico Wonderwall ed una cover della famosissima All You need ii Love” dei Beatles.

A seguire un beniamino del pubblico romano, Carl Brave, che è venuto alla ribalta da poco ma che ha già diverse hit nella sua storia musicale grazie anche alle collaborazioni con Max Gazzè ed Elisa.

Dopo Brave sul palco due mostri sacri della musica italiana: Manuel Agnelli e Daniele Silvestri che si esibiscono prima da soli con la lora band per poi unirsi insieme a Rancore nel bellissimo pezzo sanremese “argento Vivo” con un’interpretazione cosi coinvolgente da far venire i brividi.

Con “Sole silenzioso” va sul palco la band torinese dei dei Subsonica. Lo storico leader Samuel invita i giovani ad una disobbedienza civile contro le ingiustizie e fanno saltare tutti con la loro musica dance che coinvolge il tantissimo pubblico presente con brani come “L’incubo” “Veleno” e la apprezzatissima “Tutti i miei sbagli” con cui salutano la piazza.

Gazzelle ed Achille Lauro sono gli artisti che si sono susseguiti sul palco. Il primo seguitissimo è sembrato leggermente sottotono pur coinvolgendo il pubblico.

Lauro al contrario ha fatto sobbalzare la piazza con la sua trap mista al rock, coi suoi look stravaganti ma allo stesso accattivanti. Le canzoni all’inizio sottovalutate ma che poi si rivelano delle hit incredibili.

In questi contrasti l’artista romano sta costruendo una carriera molto promettente ed ovviamente non potevano mancare le esibizioni di “ C’est la vie” e soprattutto di “Rolls Royce”.

Continua lo spettacolo il talentuoso Motta con una esibizione a tutto rock in cui mostra il suo indiscusso talento. Con due pezzi di qualche anno fa “Del tempo che passa la felicità” e “Roma stasera” e con la hit sanremese “Dov’è l’Italia” infiamma i giovani presenti nella piazza.

A seguire il trapper milanese Ghali, che lo scorso anno sbancò le classifiche con l’inno generazionale “Cara Italia” e che ha cantanto anche nel concertone insieme alla nuova hit “I Love You” che dedica alle persone che stanno scontando la pena nelle carceri.

Due band chiudono la nostop live. I sempre bravissimi Negrita che non si risparmiamo nonostante l’ora tarda ed invitano il pubblico a scatenarsi con i loro successi: “Il gioco” “Rotolando verso sud”  “Gioia infinita” e”Mama Maé.

Per finire la romanissima band folk dell’Orchestraccia, formata da attori, cantautori, musicisti, performers che vanno e vengono in modo disordinato e creativo.  Con “Semo gente de borgata” chiudono questo incredibile non stop musicale che si ripete ogni anno e che dà appuntamento al trentennale del 2020 sperano che gli italiani avranno un rapporto col mondo del lavoro più sereno e produttivo.

Fest

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Cresce a dismisura l’attesa per l’unica data europea nel 2019 degli Imagine Dragons, che li vedrà esibirsi proprio in Italia, sul palco della Visarno Arena di Firenze, in un ghiotto antipasto di quello che sarà poi il Firenze Rocks.

Il prossimo 2 giugno la band di Las Vegas tornerà in Italia dopo il trionfale show che li ha visti protagonisti al Milano Rocks 2018, show che ha visto presenti ben 60.000 spettatori.

Ad aprire la loro unica data europea saranno due artisti d’eccezione, in primis il cantautore inglese Jake Bugg, il cui ultimo album “Hearts that Strain” lo ha visto collaborare con il famosissimo produttore e vincitore del Grammy Award David Ferguson. Il disco contiene anche una collaborazione con Noah Cyrus, sorella di Miley e figlia di Billy Ray nel brano “Waiting”. Un nuovo sound, più rilassato, è protagonista oltre che del disco, anche della tournée mondiale.

L’altro opening d’eccezione sarà Filippo Bonamici, alias Fil Bo Riva, giovane artista di origine italo-tedesca, Fil Bo Riva,  che fin dall’età di 14 anni ha speso la sua vita girando il mondo, passando dagli studi in Irlanda a Berlino. Dopo una nomination agli European Music Talent Awards 2019, tre tour europei sold out, la partecipazione ai più importanti festival internazionali, Fil Bo Riva ha pubblicato lo scorso 22 marzo il debut album Beautiful Sadness e lo short movie di 9 minuti Different But One.

I biglietti per l’unica data europea degli Imagine Dragons sono in vendita sui circuiti Ticketone e Ticketmaster.

 

IMAGINE DRAGONS

2 giugno 2019
Firenze – Visarno Arena (Parco delle Cascine)

SUL PALCO PRIMA DELLA BAND AMERICANA
JAKE BUGG E FIL BO RIVA

Patty Pravo in Concerto torna nei teatri italiani con il nuovo tour. Appuntamento sabato 4 maggio al Teatro Corso di Mestre

Torna live nei teatri delle principali città italiane, Patty Pravo con il suo nuovo progetto discografico “Red Tour”, uno spettacolo particolare a supporto del suo nuovo disco di inediti “Red”  uscito a  febbraio su etichetta “Museo dei Sognatori”,  distribuito da Believe e magistralmente prodotto e interamente arrangiato dal Maestro e amico di Patty Pravo Diego Calvetti

All’album hanno collaborato in veste di autori diversi artisti come Giuliano Sangiorgi con il brano Dove eravamo rimasti”, Ivan Cattaneo con una struggente lirica da subito entrata nel cuore di Patty: “La carezza che mi manca”.
Nelle dieci tracce inedite, troviamo  “Un Po’ Come La Vita“, canzone presentata all’ultimo Festival di Sanremo insieme a Briga, che è anche l’autore del brano insieme a Marco Rettani,  Diego Calvetti e Zibba e anche il brano “Io so amare così”, un regalo lasciato personalmente in eredità a Nicoletta Strambelli(vero nome di Patty Pravo) dall’amico di una vita: Franco Califano.

Nel disco trova posto anche un personale omaggio dell’artista ad un suo brano che proprio quest’anno compie 50 anni, Il Paradiso di Battisti e Mogol (canzone che in tutti questi 50 anni non è mai uscita dalla scaletta dei concerti live di Patty Pravo)

Durante i live Patty Pravo porterà sul palco il racconto della sua straordinaria carriera artistica , attraverso la musica e presenterà i brani di “Red” e tutti i suoi più grandi successi che hanno conquistato intere generazioni.

Sabato 4 maggio sarà in scena al Teatro Corso di Mestre(Venezia) alle 21

Serata organizzata da AMC Eventi e Comunicazione e Color Sound

di seguito le date del tour

Trieste –  Teatro Rossini         3 Maggio

Mestre  – Teatro Corso           4 Maggio

Roma – Sala Sinopoli             7 Maggio

Genova – Politeama               13 Maggio

Sanremo – Teatro Ariston      22 Giugno

 

info e  prevendite già attive su Ticketone e Vivaticket, sia online che nei punti vendita della tua città.

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Una bellissima scoperta, un artista completo. Stiamo parlando di Jack Savoretti che si è esibito qualche giorno fa all’Atlantico di Roma davanti ad un pubblico adorante e partecipe.

Jack è un cantautore inglese ma di chiare origine italiane ma in realtà si potrebbe dire anche l’esatto contrario per quanto sia presente l’italianità nella sua musica e nella sua anima artistica.

A conferma di questo c’è anche la sua incredibile padronanza della lingua italiana con cui interagisce amabilmente col pubblico presentando ogni pezzo e raccontando divertenti aneddoti sulla sua vita privata.

La dimensione live appartiene totalmente a questo artista che si esibisce con spontaneità e naturalezza sfoderando una voce calda, roca e potente ed esibendosi sia alla chitarra che al piano.

“Vendo molti più biglietti che dischi. E ne vado fiero”. Con queste parole l’artista definisce chiaramente l’importanza che dà ai concerti e le persone che lo seguono si rendono partecipi a creare la magia che si percepisce sul palco.

Si inizia col singolo “Candlelight” contenuto nel nuovo album “Singing to strangers” per continuare con “What more can I do” cantato “all’italiana, con le braccia larghe come un abbraccio”. Poi un omaggio alla musica Italiana, la cover di “Ancora tu” di Lucio Battisti in ricordo del padre che gli faceva ascoltare questa canzone in auto.

Poi gli altri successi come “Home” “Catapult” “The Other Side Of Love“  e “Singing To Strangers”  preceduto dal gustoso racconto sullo spunto che ha fatto nascere questa, ovvero una conversazione di sua figlia con un’amica che gli chiedeva che mestiere facesse il padre visto che era spesso assente per lavoro.  La bimba con candore ha risposto che il papà cantava agli estranei con grande divertimento dell’artista nel raccontare l’aneddoto e del pubblico nell’ascoltarlo.

Going Home” chiude questa godibilissima serata di musica internazionale di qualità con uno spiccato retrogusto italiano.

Parole e testo Stefano Ciccarelli

 

La scaletta:

Candlelight

Love Is On The Line

Dying For Your Love

Better Off Without Me

Ancora Tu

When We Were Lovers

Sweet Hurt

What More Can I Do

Things I Tought I’d Neved Do

Human

Soldiers Eyes

Catapult

Home

Tie Me Down

Youth & Love

Touchy Situation

The Other Side Of Love

Greatest Mistake

Written In Scars

Back Where I Belong

Singing To Strangers (Interlude)

Going Home

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Atom Heart Mother Tour dei Pink Floyd Legend

Roma: Sala Santa Cecilia (PdM) 29 aprile 2019 – ore 21 SOLD OUT
Roma: Cavea (PdM) 1° agosto 2019 – ore 21 (aperte le vendite) 

PINK FLOYD LEGEND “ATOM HEART MOTHER Tour” SOLD OUT!
Tutto esaurito per il concerto alla Sala Santa Cecilia a Roma
Si replica il 1° agosto alla Cavea al Roma Summer Fest: biglietti in vendita da oggi 

“ATOM HEART MOTHER” Il concerto-evento dei Pink Floyd Legend che ha incassato il tutto esaurito in ogni sua data, dagli Arcimboldi di Milano allo Sferisferio di Macerata, dal Teatro Romano di Ostia Antica a quello di Verona, dall’Augusteo di Napoli al Colosseo di Torino anche a Roma, per il concerto alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica del 29 aprile, realizza l’ennesimo sold out.

E vista la grande richiesta di biglietti, Menti Associate (produttore del tour) ha deciso di replicare la data il prossimo 1° agosto, sempre all’Auditorium, ma alla Cavea, anche questo uno luoghi più rappresentativi e prestigiosi della musica mondiale.

Il motivo di questi continui risultati entusiasmanti è dato soprattutto dalla realizzazione “unica e speciale” della celebre suite: dal 2012 i Pink Floyd Legend, infatti, sono i soli ad eseguire ATOM nella versione integrale accompagnati da Coro e Orchestra (oltre centotrenta elementi che comprendono anche gli Ottonidautore e il Quartetto Sharareh – quartetto d’archi tutto al femminile – tutti diretti dal Maestro Giovanni Cernicchiaro).

L’ensemble seguirà la partitura originale (e autografata) del compositore Ron Geesin con il quale i Legend hanno recentemente sottoscritto un sodalizio artistico durante un incontro a Londra all’Hard Rock Café, azienda che periodicamente supporta l’attività del gruppo.

Nel corso del concerto non mancheranno comunque i più grandi successi del gruppo britannico (da quelli degli esordi ai quelli più recenti) che i Pink Floyd Legend, suoneranno nella loro classica formazione.

Dopo la data di Roma del 29 aprile, i Legend oltre al tour di ATOM (che proseguirà a Torino, Milano, Sanremo, Firenze…) saranno impegnati in un altro prestigioso progetto di danza e musica dal vivo, dal titolo SHINE Pink Floyd Moon con le coreografie e la regia del celebre Micha van Hoecke e interpretato dai solisti e corpo di ballo Compagnia Daniele Cipriani: un immaginifico viaggio nel mondo della luna su uno spazio scenico in continua trasformazione grazie a sapienti giochi luce, laser, videoproiezioni…

Dopo l’anteprima assoluta il 5 giugno al Teatro Pergolesi di JesiSHINE andrà in scena in prima mondiale al Ravenna Festival l’8 giugno (biglietti in vendita su Vivaticket.it) per proseguire in tour nei più affascinanti luoghi di spettacolo. Tutte le date verranno annunciate a breve.

PINK FLOYD LEGEND

FABIO CASTALDI – Basso, Voce, Gong
ALESSANDRO ERRICHETTI – Chitarra, Voce
EMANUELE ESPOSITO – Batteria
SIMONE TEMPORALI – Tastiere, Voce
PAOLO ANGIOI – Chitarra acustica, elettrica e 12 corde, Basso, Voce

con
MICHELE LEISS – Sassofono
MARTINA PELOSI – Cori
SONIA RUSSINO – Cori
GIORGIA ZACCAGNI – Cori
ANDREA ARNESE – Video/Audio Effects, Keytar, Chitarra acustica

e con

LEGEND CHOIR & ORCHESTRA
diretti da Giovanni Cernicchiaro

PINK FLOYD LEGEND : Nati nel 2005, i Pink Floyd Legend sono oggi riconosciuti come il gruppo italiano che rende, in ogni loro spettacolo, il miglior omaggio alla musica dei Pink Floyd, grazie alla realizzazione di show perfetti, frutto dello studio approfondito delle partiture e dei concerti live che la band inglese ha proposto nel corso degli anni.

Da Atom Heart Mother, la celebre suite per orchestra e coro, che dal 2012 a oggi, a ogni rappresentazione, ha realizzato il “tutto esaurito”, al tour italiano di The Dark Side of The Moon, insieme alla straordinaria Durga Mc Broom (vocalist dei Pink Floyd dal 1987 e per la prima volta su un palco con una band italiana), nel 2015, aggiungono un importante tassello alla loro biografia grazie all’esecuzione integrale, in prima assoluta mondiale, dell’album The Final Cut  in occasione delle celebrazioni per il 70esimo anniversario dello sbarco di Anzio, con la presenza dello stesso Roger Waters.

Il tour 2016 è stato caratterizzato da concerti-evento, in luoghi di assoluto prestigio, “The Dark Side Of The Moon” e “Atom Heart Mother” (con una nuova orchestra e un coro di 140 elementi, nel magnifico Sferisterio di Macerata – storica sede dell’Opera mondiale) e l’inedito “Live At Pompeii” che ha ripreso vita nel palcoscenico del Teatro Romano di Ostia antica in occasione della prima edizione della rassegna “Il Mito e il Sogno”, registrando anche qui il tutto esaurito e una lunga standing ovation finale. Il 19 novembre, poi, Roma è diventata il palcoscenico della prima grande giornata/evento dedicata alla musica dei Pink Floyd quando i Legend hanno proposto uno show molto speciale, ripercorrendo l’intera carriera della formazione britannica, con ospiti di eccezione tra cui Carlo Massarini che ha fatto gli onori di casa, catapultando il pubblico indietro nel tempo attraverso racconti ed aneddoti.

Nella primavera del 2017, la celebrazione dei quarant’anni di ANIMALS, andata in scena a Roma all’Auditorium Conciliazione e a Milano al LINEARCIAK, ha confermato il successo della band con un ennesimo tutto esaurito. In queste due occasioni, ospite speciale della serata è stato il giornalista Andrea Scanzi, uno dei più grandi conoscitori e appassionati dei Pink Floyd, che ha raccontato la genesi del disco e gli aneddoti e le particolarità che l’hanno caratterizzato. Nel “Summertour 2017” i Legend hanno registrato, ancora una volta, un grande successo di pubblico con i “tutto esaurito” al Blubar Festival di Francavilla al Mare (Ch), al Teatro Romano di Ferento (Vt) all’Ostia Antica Festival di Roma e a Villa Adele ad Anzio, in cui hanno presentato per la prima volta il progetto speciale  “Roger Waters Night”, un grande omaggio al bassista e alla memoria di suo padre, l’ufficiale britannico Eric Fletcher Waters, che perse la vita proprio ad Anzio.

Il 25 novembre 2017 hanno realizzato a Roma, alla Conciliazione, un ennesimo sold out in occasione della seconda edizione del “Pink Floyd Legend Day“, quando si sono esibiti insieme alle tre “special guests” il percussionista Gary Wallis e le vocalist Claudia Fontaine e Durga Mc Broom, che affiancarono i Pink Floyd nel tour di “The Division Bell”.

Dal 26 febbraio 2018 sono in tour con la riproposizione della epica suite ATOM HEART MOTHER, incassando in ogni luogo, il tutto esaurito.
giugno 2019 debutteranno in prima mondiale con lo spettacolo SHINE del coreografo/regista russo-belga Micha van Hoecke.

Il disco in uscita da questo 19 di aprile..

L’altra metà, segna il ritorno di Francesco Renga.

Un ritorno si, anche se Francesco non ha mai dato uno stop alle sue apparizioni. Da non dimenticare infatti la sua recente partecipazione al Festival di Sanremo lo scorso febbraio, con il brano Aspetto che torni.  Una dolce ballata dedicata ad un ricordo del passato, alla vita. Il tutto condito dalle note di un pianoforte. Sua mamma è scomparsa da trent’anni circa e Francesco non può fare a meno di pensare a lei, che vive ancora nei ricordi di suo padre.

L’altra metà, che è in uscita proprio da questo 19 di aprile,  è l’ottavo album della carriera di Renga.

Il primo singolo estratto, L’odore del caffè, nasce da una collaborazione con Ultimo ed abbiamo potuto ascoltarlo già dallo scorso 22 di marzo. La voce intensa di Francesco torna protagonista, in questo pezzo che parla d’amore.

Al via gli instore, proprio da questo 19 di aprile, da Roncadelle per passare poi il 20 a Torino ed il 23 a Roma. Ma troverete tutte le date sulle piattaforme social di Renga stesso.

Gli instore non fanno altro che precedere le prime due date di apertura del tour, la prima a Verona il 27 di maggio e la successiva a Taormina il 13 di giugno.

Il proseguo del tour avrà inizio in autunno, e farà da supporto all’album.

Le date che seguiranno:

11 – 12 ottobre Milano

14 ottobre Cremona

15 – 16 ottobre Firenze

23 – 24 ottobre Bergamo

31 ottobre Montecatini

3 – 4 novembre Roma

5 novembre Cesena

12 novembre Genova

15 novembre Atena Lucana

16 novembre Avellino

18 – 19 novembre Napoli

21 – 22 novembre Bari

23 novembre Crotone

1 dicembre Lugano

5 dicembre Varese

7 dicembre Trieste

10 e 17 dicembre Bologna

12 – 13 dicembre Torino

14 dicembre Parma

 

 

 

 

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