Jack Johnson live at Pistoia Blues – L’onda giusta da cavalcare.

Jack Johnson live at Pistoia Blues – L’onda giusta da cavalcare.

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Jack Johnson ti dà subito l’idea di essere un tipo alla mano, uno che suona per passione, perchè si diverte e non importa poi molto se ha venduto qualcosa come 10 milioni di dischi….lui lo fa perchè sembra che non ci sia niente di più bello da fare che suonare (oltre a fare surf ovviamente) ed è proprio questa sensazione di assoluta spensieratezza, di naturalezza estrema, che rende splendido il suo live in piazza del Duomo a Pistoia, dove sono accorsi fan da tutta Italia (è infatti l’unica data estiva a casa nostra per Jack, questa al Pistoia Blues 2014).

I suoi brani arrivano uno dietro l’altro: “Taylor”, “Sitting, waiting, wishing”, la splendida “Upside down” che fa cantare tutta la piazza a squarciagola: sembra proprio di essere su una spiaggia hawaiana, col vento giusto, il sole alto e le onde di un azzurro purissimo che ti si alzano davanti per invitarti a surfarle, guidati da Jack.

Ecco arrivare “Radiate” e i sorrisi che si aprono sui volti di chi sta ascoltando: basta guardarsi intorno per capire l’effetto di un live di Jack Johnson, una specie di potentissimo scacciapensieri in salsa (anche con melodia) hawaiana che regala gioia e fa spuntare la luna anche in una serata che non era preannunciata come bellissima.

Ovviamente non può mancare “Flake”, assieme alla straordinaria “Wasting time”: il suono della band di Jack è pulito, il loro affiatamento invidiabile, ogni strumento riesce a prendersi il proprio spazio, la propria centralità senza prevaricare gli altri.

E a proposito di “prendersi il proprio spazio”, ci riesce perfettamente Merlo Podlewski, bassista della band, con un fantastico rap durante l’esecuzione di “Staple it together”, mentre a chiudere Jack regala anche “Do you remember” in una versione minimale chitarra e voce e, ovviamente, l’immancabile “Better together”, con un controcanto d’eccezione di tutta piazza Duomo. Da brividi.

Menzione speciale per il set d’apertura infuocato del chitarrista tuareg Bombino, poi tornato sul palco anche per suonare durante il set di Jack Johnson: il suo rock “desertico” è assolutamente da non perdere!

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