Giulia Mazzoni, intervista: “Da quando ho iniziato a suonare ho capito che...

Giulia Mazzoni, intervista: “Da quando ho iniziato a suonare ho capito che mi sarebbe piaciuto poter raccontare attraverso i tasti le mie emozioni”

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Classe 1989, toscana, nonostante la sua giovane età la pianista Giulia Mazzoni ha ben in mente che strada percorrere e nella vita ha già portato a termine molti obiettivi importanti: ha scritto e diretto lo spettacolo intitolato “Il viaggio: dialogo tra musica, pittura e parola”, e lo scorso giugno ha dato alle stampa il suo primo lavoro solista intitolato “Giocando con i bottoni”. Ecco cosa ci ha raccontato nel corso di questa recente intervista.

Sei molto giovane, qual è stato il percorso artistico che ti ha portato dove sei adesso?

Tutto è iniziato per caso. Non provengo da una famiglia di musicisti quindi il mio incontro con il pianoforte è avvenuto inaspettatamente. Ero in quinta elementare e ricordo che, durante una ricreazione, stavano suonando un pianoforte. Ogni volta che potevo andavo in quella “stanza dei segreti” e giocavo con lui. Non avendo ancora una formazione musicale, suonavo inconsapevolmente e liberamente, come se giocassi con le costruzioni. E’ stato un momento molto importante perché ho conosciuto il mio migliore amico, il pianoforte, ed ho potuto sviluppare con lui un rapporto molto profondo attraverso il gioco, il mezzo di scoperta più profondo e libero per un bambino. Successivamente, in prima media, ho iniziato a studiare musica, prima alla scuola “G. Verdi” di Prato e poi al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Il mio percorso artistico si è sviluppato contemporaneamente agli studi musicali e alla scuola. Fin dal primo momento in cui ho messo le mani su un piano, ho capito che mi sarebbe piaciuto poter raccontare attraverso i suoi tasti le mie emozioni e la mia vita. Ho iniziato così a proporre la mia musica in concerto e a farmi conoscere fino a quando il mio produttore mi ha notata, credendo in me e nella mia musica, permettendomi così di iniziare questa bellissima avventura che mi ha portata alla realizzazione del mio primo album, “Giocando con i bottoni”.

Infatti lo scorso 18 giugno è uscito il tuo album d’esordio “Giocando con i bottoni”: puoi raccontarci qualcosa su questo tuo primo lavoro, partendo dal titolo e arrivando ai brani che lo compongono?

“Giocando con i bottoni” è un album composto da 14 pezzi originali per piano solo (di cui uno per toy piano), che raccontano attraverso le note di come è il mondo visto da Giulia. Sono fotografie di vita passata e presente, nei quali cerco di affrontare, attraverso un linguaggio romantico ed onirico, diversi temi: il sogno, l’infanzia, l’amore, la passione, i desideri, la morte e molti altri. Il titolo del disco riprende un episodio della mia infanzia: quando avevo 2 anni amavo sedermi dentro ad una cesta di vimini e giocare per ore con dei bottoni colorati. Dentro quei piccoli e semplici oggetti era racchiusa la mia infanzia, provavo emozioni e viaggiavo con la fantasia. Da adulti perdiamo la capacità di emozionarci per le piccole cose; sarebbe bello tornare a vedere il mondo con gli occhi di quando eravamo bambini. Dopo anni, ho poi riprovato quelle stesse sensazioni di stupore e magia nei tasti del pianoforte; oggi sono diventati loro i miei bottoni.

“Piccola luce”, il tuo singolo, tratta il delicato tema della violenza sulle donne: purtroppo negli ultimi anni il problema si è moltiplicato, che messaggio hai voluto trasmettere attraverso la tua canzone?

“Piccola luce” racconta delle luci ed ombre della vita. Possiamo cadere, perderci e smarrirci, ma in fondo alle tenebre c’è sempre una piccola luce. Sta a noi trovarla. Questa idea è stata tradotta dal regista Federico Monti in una sceneggiatura forte, che narra la storia di una giovane prostituta che riesce a fuggire da una situazione di sofferenza e violenza e a ritrovare la sua “piccola luce”, rappresentata dalla sua famiglia. Nel video, come nel brano, ho voluto che si trasmettesse un messaggio di speranza. Il tema della violenza sulle donne è estremamente delicato e sono stata felice di aver prestato la mia musica per poterne parlare.

A chi consigli di ascoltare l’album? A quali brani sei maggiormente legata?

Consiglio di ascoltare il mio disco a tutti coloro che amano la musica, nella speranza che possano trovare un’emozione. Sono legata a tutti i brani, ogni composizione è una parte di me, un frammento di Giulia.

A breve sarai protagonista di due date live in Toscana: quanto è importante per te l’aspetto dal vivo nel tuo lavoro?

L’aspetto live è per me fondamentale. Il concerto è un momento di condivisione profonda e totale con le persone. Siamo solo io e il pianoforte che raccontiamo delle storie. E’ un viaggio meraviglioso nel quale poter “giocare con i bottoni”. Ogni live è un racconto diverso, nel quale scrivere con il pubblico una storia nuova ed imparare qualcosa.

Dopo le date a fine luglio che programmi hai per quest’estate?

Potete seguire tutti i miei programmi dal sito ufficiale www.giuliamazzoni.com e dalla mia pagina Facebook Giulia Mazzoni Official (https://www.facebook.com/giulia.mazzoni.official), dove verranno pubblicate tutte le mie prossime date. Sul mio sito ufficiale trovare anche un piccolo blog che gestisco direttamente, “Il mondo visto da Giulia”, dove potete entrare nel mio universo fatto di note e di vita!

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