Elettronica

Tutto sulla musica elettronica: i concerti in Italia, le nuove uscite, gli album, i singoli e i video dei più importanti artisti italiani e internazionali.

Thom Yorke è un’interferenza, un’anomalia del sistema, è il picco imprevisto in un’encefalogramma fin troppo piatto della scena culturale attuale.

Siamo probabilmente di fronte all’artista più influente degli ultimi 25 anni e, bisogna ammetterlo, non si sa quando qualcun altro riuscirà ad avere la stessa potenza espressiva (e ad essere altrettanto ascoltato).

“Anima” è la sua ultima fatica, la sua ultima idea fuori dal macrocosmo Radiohead e il Thom Yorke elettronico, sciamano del dancefloor non è da meno di quello ipnotico e straziante che fa bella mostra di sè nella band di Oxford.

Girovaga per il palcoscenico di Piazza Castello (ovviamente stracolma) con quelle sue ormai caratteristiche movenze da ballerino sghembo, mentre Nigel Godrich gli apparecchia un sound immaginifico, che fa ballare tutti e su cui Thom innesta la sua chitarra (o i synth) oltre ad un cantato che sembra provenire da un altro universo, un universo raffigurato dai visual di Tarik Barri, proiettati alle spalle di Yorke e assolutamente studiati alla perfezione per farci entrare nell’iperspazio delle “Tomorrow’s Modern Boxes”.

Da “Interference” inizia un viaggio che è un crescendo nelle idiosincrasie dello Yorke elettronico, quello più rilassato e musicalmente audace: “Black Swan” è uno di quei brani da consegnare ai posteri come materia di studio, per non parlare di “Amok”, hit che non sa di essere una hit, da ballare fino allo sfinimento.

Thom sorride sotto i baffi, guarda il pubblico, lo incita, sgattaiola e poi saltella da una parte all’altra, un folletto iperattivo che sa anche farsi cantautore di spessore celestiale (“Dawn Chorus” da brividi) e ci lascia lì, attoniti, in attesa, mentre i nostri corpi si muovono quasi sottratti alla nostra stessa volontà.

Per le 2 ore di show si è come impossessati dal demone del ballo, dalle movenze sincopate che lo stesso Yorke ci invita a riprodurre, semplicemente si può staccare il cervello dai problemi e lasciare che sia il corpo a prendere il sopravvento, l’istinto, il ritmo.

E’ la stessa cosa che riesce a fare Thom Yorke sul palco, far venire fuori il suo istinto primordiale per la musica, la sua capacità di creare e poi limare i dettagli. Tutto è caos, ma un caos perfetto, studiato.

Thom Yorke è la costante impazzita di questa generazione, l’incognita che risolve l’equazione nascosta nella musica. Bisogna solo goderselo, capiremo poi quanto siamo fortunati che lui sia qui, ora.

THOM YORKE Setlist @ Ferrara Sotto Le Stelle (18/07/2019)

Interference

Brain in a bottle

Impossible Knots

Black Swan

Harrowdown Hill

Pink Section

Nose Grows Some

The Axe

The Clock

2 Feet Off The Ground

Has Ended

Amok 

(Spoken Bits Segue)

Not The News

Truth Ray

Traffic

Twist

 

Dawn Chorus

Runwayaway

Default

Atoms for peace

0 997
Hype Aura Tour dei Coma_Cose

L’estate dei Coma_Cose sarà ricca di esibizioni e concerti: annunciate quattro nuove date, nei più prestigiosi festival italiani e nel celebre Sziget Festival di Budapest.

La band ha registrato un sold out lo scorso 2 aprile all’Alcatraz di Milano, portando in scena i brani del loro nuovo album Hype Aura, oltre ai loro singoli più celebri. 

Il nuovo tour, che partirà il 12 aprile, è un susseguirsi di novità e sorprese. Nuova anche la formazione, con Riccardo Fanara alla batteria e Simone Sproccati alla chitarra e tastiera.

Obiettivo della band: tradurre il suono del disco in un live show che diventi nuova esperienza d’ascolto. La loro ricetta: elettronica, Hip-Hop e cantautorato per far ballare e cantare il pubblico con l’energia del groove.

Uno spettacolo a 360 gradi, per oltre un’ora di musica live. Dal primo singolo Cannibalismo all’EP Inverno Ticinese, da Post Concerto e Nudo Integrale a tutta la tracklist di Hype Aura. Il nuovo spettacolo del duo Fausto Lama e California è poi arricchito anche da visual e light show.

HYPE AURA TOUR è realizzato da Asian Fake e Vertigo in media partnership con Radio Deejay. Le prevendite sono disponibili su https://bit.ly/2UdNSMn.

Queste le date in calendario:
12.04 Napoli, Casa Della Musica
13.04 Modugno (Ba), Demodè Club
15.04 Roma, Atlantico
24.05 Segrate (MI), MI AMI Festival
18.06 Padova, Sherwood Festival
13.07 Bologna, Indimenticabile Festival c/o Bologna Sonic Park
10.08 Budapest (Ungheria), Sziget Festival

Meravigliosa serata al Tunnel al ritmo tribale della Batucada elettronica dei Ninos du Brasil per un concerto di pura condivisione e del sano divertimento.

Ninos du Brasil ovvero il progetto a due composto da Nico Vascellari e Nicolò Fortuni  parte da un’idea originale, semmai immaginifica di miscelare il ritmo tribale della musica brasiliana con l’elettronica, i campionatori e gli effetti , trasportando l’ascoltatore in una sorta di viaggio astruso che va dalla Selva Amazzonica a Berlino.

Ogni loro apparizione si trasforma  in una danza liberatoria , scomposta e frenetica che si è ripetuta anche nella serata live al Tunnel Club a Milano che dopo una lunga attesa li ha visti salire sul palco dietro alle loro percussioni poco prima delle 2 per un’ora di adrenalina pura .

Il materiale disponibile dei Ninos du Brasil già confermato da tre dischi in studio e tante collaborazioni trasversali ci dà l’oppportunità di ascoltare tante sfaccettature di un sound originale, alternativo che fa delle percussioni l’elemento essenziale che declinato dal vivo vede i due attori scatenarsi sui loro tamburi con una base in sottofondo a declinare le singole tracce senza soluzione di continuità.

Il cinguettio della foresta le gocce di pioggia aprono le danze Muito  N.D.B.; e così tra una  Essenghelo Tropical un inno da cantare saltando, e una Novos Misterios sognante come lo scorrere di un fiume nella giungla , passiamo a  Tuppelo danza liberatoria sulla spiaggia , Miragem con Sepultura una samba indiavolata , Abacaxi Nax Coxas con un flautino senza limiti,  Algo ou Alguem dance dance dance ossessione pura , ou ou ou tutti a cantare con loro , mentre Tamborines na Selva ci porta nella tribù attorno al fuoco alla Sombra de Lua.

Ci immergiamo in questa sorta di world music che dimostra come anche in Italia si possa essere originali  non a tutti costi ma con un idea ben precisa, un fine da perseguire, una visione di qualcosa che non tutti possono vedere chiaramente ma che alla lunga in un orizzonte allargato forse si paleserà decisamente.

 

0 461

Grande serata Venerdì 1 Marzo 2019 con il ritorno dei Ninos Du Brasil, il progetto che unisce batucada e noise, samba ed elettronica, saranno live al Tunnel Club di Milano con l’organizzazione di DAAB Agency.

Evento danzereccio e mediatico assolutamente da non perdere per farsi coinvolgere dall’atmosfera unica e mistica del duo Ninos du Brasil , considerando che le loro performance live sono assi sporadiche e divenute leggendarie  probabilmente anche perché, non curanti del contesto sono sempre riusciti a trascinare tutto il pubblico in uno stomping danzante irrefrenabile.

I Ninos du Brasil hanno pubblicato già tre album e sono pronti  quest’anno a rientrare in studio per preparare il quarto lavoro che uscirà probabilmente per fine 2019.

Non lasciatevi scappare dunque i biglietti disponibili in prevendita ed eventualmente anche in cassa nella serata dell’evento consultando bene la Pagina FB per tutti gli orari e info aggiornate.

 

Una grande serata al Tunnel di Milano per la performance dei Bob Moses all’interno della lunghissima tourneè mondiale per la promozione del loro nuovo disco Battle Lines .(che abbiamo recensito qualche mese fa) e che Vi consigliamo di rileggere per approfondire la conoscenza di questa nuova realtà musicale di grande qualità.

Dobbiamo dire che a differenza di venue più grandi dove i due giovani canadesi si sono esibiti con il supporto di altri musicisti alla sezione ritmica, nella serata di Milano come in altri Club Europei hanno scelto un’esibizione in versione “light”  dietro il bancone del mixer.

Detto ciò nulla toglie al loro concerto perchè di questo si è trattato proprio in considerazione del fatto che il duo di electronic dance trova la sua giusta dimensione nei Club Set proprio là dove hanno iniziato il loro percorso di crescita musicale.

E allora preceduti da un lungo DJ set scalda pista i Bob Moses arrivano sul palco del Tunnel poco dopo l’una del mattino con Tom Howie inconfondibile con il suo cappellino e la sua chitarra e Jimmy Vallance dietro il mixer e i campionatori ; da questo momento in poi per oltre un’ora il ritmo cadenzato della deep house sarà la colonna sonora per la gremita audience danzereccia.

Il flusso musicale “continuos mix ” gestito da Jimmy ci propone  i tre singoli del nuovo disco  inframezzati da molti pezzi tratti dai loro precedenti album, tutti in versione decisamente shakerata con un taglio meno pop rispetto alle versioni su disco.

Partendo da Heaven Only Knows  apripista del concerto passando attraverso Back Down ed Enough To Believe ascoltiamo un’ottima vocalità di Tom che a seconda dei brani arricchisce il suono dei loop con arpeggi e mini assoli della sua sei corde, lasciando a Jimmy il compito di smanettare sui cursori, potenziometri ed effetti. Vediamo che i due si divertono realmente nella loro dimensione naturale di DJ, saltando dietro il bancone e sbracciando con le mani a ritmo cadenzato.

Far From the Tree e All I want sono perfettamente inserite nella sequenza della serata e ci mostrano il lato House della musica di Bob Moses mentre il versante Pop dei due canadesi lo riascoltiamo nelle stupende Tearing me Up , Talk e Like It or not

In conclusione possiamo affermare che i Bob Moses hanno dimostrato di avere un’innata classe sul palco e una grande potenzialità per raggiungere più ampie fasce di pubblico e proprio grazie alle performance live questo scopo potrà essere raggiunto più facilmente. Scrutando nella lunga lista di date che li attenderanno nei prossimi mesi fino alla piena estate e oltre abbiamo visto che non sono previste ulteriori discese nella nostra penisola anche se confidiamo nella lungimiranza di qualche promoter per riportarli sui nostri palchi al più presto.

 

 

0 627

A un anno di uscita del loro album “The blonde album” le I’m Not a Blonde, Chiara e Camilla, festeggiano con una grande festa al Circolo Ohibò di Milano.

La musica elettronica di Bob Moses, il duo Canadese composto da Jimmy Vallance e Tom Howie arriverà a brevissimo in Italia  per un grande concerto al Tunnel Club di Milano nella serata di Venerdì 8 Febbraio.

L’occasione è assolutamente da non perdere non solo per la grande classe e fascinazione  che distingue Bob Moses dalla moltitudine di proposte del genere ma anche e soprattutto per ascoltare molte tracce del loro terzo disco in studio Battle Lines uscito su etichetta Domino recensito alcuni mesi fa dalla nostra redazione e che vi consigliamo di andare a ripescare.

Un sound fresco e la capacità di coinvolgere dei due giovani canadesi saranno gli ingredienti della serata al Tunnel con i biglietti già disponibili in prevendita ed eventualmente anche in cassa per la serata.

In una piovosa serata autunnale raggiungiamo il Serraglio nella periferia milanese per la presentazione Live di “Prima che Gli Assassini” nuovo disco di Sarah Stride, e nell’evento stesso abbiamo l’opportunità di approfondire con la nostra intervista, la conoscenza di quest’artista sulle tracce delle nuove frontiere delle musica italiana d’autore.

1) Concertionline.com : Intanto una domanda per capire la tua passione per la musica e le altre arti. Da dove nasce e quali finalità ti poni? Il tuo nome d’arte ha un particolare significato per te?
Sarah : Credo che nella vita alcune cose non si scelgano, semplicemente non si può fare a meno di praticarle, come se davvero fossero loro a scegliere te. Ho sempre avuto uno sconfinato mondo immaginario, magico, e ancora adesso che sono grande credo sia la mia più grande risorsa e salvezza. La musica, la letteratura, la pittura, il cinema fanno parte di questo mondo, della necessità di elevare la vita al di là del contingente, della piccolezza del lato oggettivo delle cose. Per me fare musica significa questo, poterla condividere significa poter mostrare che esiste “un’altra parte” della quale troppo spesso ci si dimentica e che invece è la ricchezza più grande che possediamo.
Stride, il mio nome d’arte, oltre che essere formato dall’inizio e la fine del mio cognome (Demagistri), mi rappresenta sia nella scelta degli estremi che in una forte connotazione caratteriale appunto “stridente” ed è un nome al quale sono molto legata perché scelto con un caro amico che non c’è più e che nella sua vita ha sposato completamente tutto ciò di cui ho scritto sopra.

2) Concertionline.com : Come definiresti la tua musica non tanto in un genere definito ma in una dimensione comunicativa. Quale ?

Sarah :Sono convinta che la musica abbia un grande potere e nel momento in cui diciamo qualcosa abbiamo una grande responsabilità. Quello che cerco di fare è di indagare il sottosuolo, la zona in ombra che appartiene ad ogni essere umano e di riportarla in superficie, restituirla trasformata in qualcosa di luminoso e positivo. Ecco, attraverso la mia musica quello che mi preme di più è mostrare questa possibilità, la conversione dei demoni in alleati.

3) Concertionline.com:  Parlaci del nuovo disco. Si notano notevoli differenze in termini di sonorità da quello d’esordio. Questa è la direzione che vuoi prendere musicalmente e nella quale ti senti a tuo agio da qui all’infinito?
Sarah: Si, in questo disco ho decisamente abbandonato le consuetudini alt-rock per indagare in profondità la propensione verso un cantautorato più denso, per certi versi più scuro e l’elettronica asciutta, diretta ma contemporaneamente molto tribale di Kole Laca si è sposata perfettamente con i testi, scritti a quattro mani con Simona Angioni e con la loro urgenza. Detto questo, anche se ora mi sento molto a mio agio con questo sound, che continuerò sicuramente ad indagare, non ho idea di cosa potrà succedere nei prossimi lavori in termini di arrangiamento!
4) Concertionline.com :La situazione del live ti da ulteriori opportunità comunicative  rispetto alle registrazioni in studio? Quali aspetti preferisci dei concerti ?
Sarah: Credo nell’importanza di entrambi i momenti e che le possibilità che i live offrano non siano maggiori ma semplicemente diverse. Amo molto stare in studio, potrei rimanere tranquillamente tre ore a scegliere un rullante! Pensa, che nella registrazione dei miei primi lavori, quando registravo le voci avevo assolutamente bisogno che ci fosse qualcuno ad ascoltarmi come per dirigere e in qualche modo “dedicare” a un’altra persona quello che stavo facendo. Ultimamente invece, amo lavorare da sola, svuotarmi di me stessa e mettermi a servizio della canzone in modo che possa uscire nella sua verità semplicemente passando attraverso di me. Nella dimensione live questi due aspetti invece coincidono, sono anni in cui sto lavorando a far tacere il mio ego per vivere il momento performativo come fosse un rito al quale partecipo io insieme al pubblico ma in una comunione e dedizione totale.
5) Concertionline.com: Le tue influenze musicali se ce ne sono cosa rappresentano nel percorso creativo di una tua canzone.
Sarah :La musica ha una permanenza straordinaria nella memoria, nel corpo, di conseguenza sarebbe molto sciocco pensare di non essere influenzati dai propri ascolti in quello che si produce. Per quanto mi riguarda, ho sempre avuto ascolti molto diversificati e in quello che scrivo continuo a trovare il grande amore per immensi cantautori italiani come De Andrè, Fossati, il Trip Hop, l’Alternative Rock, il Post-Punk, la musica mediorientale, la classica e molto altro ma quando mi immergo nella scrittura di un album ho bisogno di fare silenzio e generalmente ascolto pochissima musica, cercando di rimanere con i sensi aperti e pronti a raccogliere altri tipi di influenze.
6) Concertionline.com: Se dovessi citare un solo artista del passato (o presente) con il quale duetteresti o del quale ti piacerebbe fare una cover quale sarebbe?
Sarah: David Bowie da sempre e per sempre.
7) Concertionline.com : A quale concerto sei stata ultimamente che ti è particolarmente piaciuto ?
Sarah: Qualche mese fa sono stata invitata da un amico giornalista ad un concerto di Burt Bacharach. Lasciando da parte il fatto che, oltre al rispetto per un grandissimo musicista e compositore, musicalmente non ho nessuna affinità stilistica, né particolare interesse per le sue produzioni, posso sinceramente dirti che sono rimasta incantata dall’umiltà, l’entusiasmo, la delicatezza e autenticità di un uomo ormai novantenne, che con un filo di voce ha cantato una delle sue ultime canzoni (dicendo: “Spero che vi piaccia”) commuovendo profondamente tutte il pubblico presente a teatro. Davvero una grande lezione di stile e bellezza. Altri due concerti molto belli a cui sono recentemente stata, sicuramente Mark Laneghan e i Low.
8) Concertionline.com : Quali progetti per il 2019 ? Puoi anticiparci qualcosa ad esempio sulla tua attività dal vivo ?
Sarah :Per il 2019 la priorità sarà quella di promuovere questo album da tutti i fronti, abbiamo in cantiere nuovi video e stiamo lavorando alla programmazione del tour che sarà a breve reso pubblico. Poi a livello creativo, sono già con la mente ad un prossimo lavoro per cui mi immagino sicuramente impegnata nella scrittura di nuovi brani.
______________________________________________________________________________________________
Certamente Sarah Stride si era già fatta notare per la sua voce con le sue 2 prime uscite; l’omonimo esordio del 2012 seguito da un album di cover di canzoni italiane Anni 60 ma è nel 2017 che la stessa ha dato nuova linfa alla sua giovane carriera con l’EP “Schianto”  che verrà poi integrato completamente in questo nuovo disco che segna decisamente un ulteriore svolta molto interessante e promettente.

Prima che Gli Assassini è realizzato in collaborazione con Kole Laca (Il Teatro degli Orrori, 2Pigeons) e Manuele Fusaroli (The Zen Circus, Nada, Andrea Mirò), e i testi scritti a quattro mani con Simona Angioni; il  disco mette in risalto le sonorità del tutto personali dell’artista: La Voce di Sarah è sicuramente la protagonista,  capace di proporre una musica d’autore colta ma immediata allo stesso tempo, veicolata attraverso l’elettronica suonata , con uno stile che segue le tendenze attuali di questo genere.  Anche la stessa formazione live rispecchia questo clichè affiancando ai suoni della chitarra elettrica in sottofondo e le basi elettroniche a fare da protagoniste.

Notevole il  singolo “Pensieri Assassini” dove troviamo l’essenza di Sarah Stride in un interessante melting pot tra la sua voce che  affonda le proprie radici nelle tradizioni , su una base decisamente internazionale  fatta di synth e campionamenti ; Megasimento fa il paio con un ritmica molto accattivante e il timbro di voce di Sarah superlativamente in tono.

Nella prima traccia Schianto e soprattutto nella 3 i Barbari percepiamo un interessante ricerca di un suono stratificato con la voce di Sarah sul livello più alto a compenetrare le basi di un drumming a volte sincopato a volte più fluido e Il synth che galleggia in uno strato intermedio.

I testi sono pungenti, surreali, visionarie litanie che si dipanano fluide sulla musica. Stride è capace di condurre le tonalità in modo eccellente su tutte le frequenze  e L’Uomo d’Oro è un ulteriore dimostrazione di versatilità.

Troviamo anche un interessante cover di “La Torre” di Franco Battiato qui riproposta  con una cadenza di bpm decisamente più bassa e perfettamente inserita nel disco.   C’è anche Le Catene Corte con un bel riff di chitarra e la sognante Madre a concludere le 11 tracce del disco.

 

 

0 1041

La band di Ben Goldwasser sarà a Bologna il prossimo 27 novembre

Arrivano il 27 novembre in Italia, precisamente all’Estragon di Bologna, Benjamin Goldwasser ed AndrewVanWyrgarden, ovvero gli MGMT, per la loro unica data italiana: la band newyorkese presenterà il suo quarto album, “Little dark age”, uscito il 9 febbraio di quest’anno, 5 anni dopo il precedente album “MGMT”, e che li ha visti collaborale con artisti del calibro di Ariel Pink (nel brano “When you die”) e Connan Mockasin (nel brano “Days that got away”).

Gli MGMT tornano in Italia dopo la trionfale data del 17 luglio scorso in cui si sono esibiti al Milano Summer Festival in apertura ai Justice.

I biglietti per la data bolognese sono già sold out sulle principali piattaforme di vendita, a dimostrazione del successo di cui gode la band grazie alla sua miscela unica di psichedelia ed elettronica.

27 NOVEMBRE 2018 – Estragon Club (Bologna, Via Stalingrado 83)

MGMT live

Inizio live: ore 21.00

C’era molta curiosità tra i fan accorsi al Legend Club ad assistere alla prima in Italia del nuovo progetto Electronic Wave di Greg Puciato e soci The Black Queen, non foss’altro perchè l’ensemble costituito dall’ex cantante dei The Dillinger Escaper Plan è assolutamente intrigante per la presenza di Joshua Eustis (NIN e Telefon Tel Aviv) e da Steven Alexander ex tecnico del suono dei Dillinger.

L’interesse per la musica elettronica di Greg era già emerso qua e là nella storia dei Dillinger ad esempio con la cover di Angel dei Massive Attack oppure di Behind the Wheel dei Depeche Mode e l’incontro nel 2015 con Joshua fa scoccare la scintilla per dare vita a The Black Queen.

Sin dal primo album prodotto nel 2016 “Fever Daydream” il suono dei The Black Queen evidenzia un tratto distintivo interessante perchè siamo di fronte ad una elettronica con un tocco soft di rock alternativo una intensa ricerca estetica del suono , dove lo stesso Greg si trova  perfettamente a suo agio pur con un evidente cambio di registro tonale.

La seconda prova discografica  Infinite Games uscita da poche settimane ci consente così di assistere ad un live di circa un’ora fatto di una scaletta di una dozzina di pezzi  con la formazione a tre, dove al centro della scena si pone Greg Puciato affiancato da Eustis alle tastiere e Programming e Alexander alla chitarra.

Bisogna dire che già dalle prime note di Thrown into the dark tratta dal nuovo lavoro, la band dimostra un suo stile, un suo carattere e così ascoltiamo con piacere la voce di Greg dipanarsi soavemente sulle algide tastiere di Joshua mentre il capelluto Alexander arpeggia sulla sua sei corde, creando un’atmosfera dance floor darkeggiante.

Questo è il suono che ci piace dove l’elettronica ha un anima e l’emblema di tutto ciò è The End Where we start una stupenda ballad ricca di pathos dove ci impressiona particolarmente  l’interpretazione di Puciato con un timbro ruvidamente dolce che dimostra il talento di questo singer.

Le pulsazioni di Distanced fanno vibrare le casse del Legend, mentre Ice to Never uno dei primi singoli della band ci riporta al drumming potente degli anni 80 con una doppia interpretazione della vocalità.

Una long version della bellissima Secret Scream scuote il pubblico che intona il coro insieme a Greg come se avessimo smussato tutte le ruvidità dei Nine Inch Nails passandole nel Sound Editor. Sulla falsariga della precedente ascoltiamo con piacere Spatial Boundaries tratta dal nuovo lavoro per passare ad un’onirica Your Move minimalista alla Burial che fa il paio con Even Still I Want .

Il Live act dei The Black Queen arriva alla giusta conclusione con il finale di Taman Shud dove Greg Puciato va ad imbracciare la seconda chitarra duettando con Steven Alexander  terminando  con il saluto finale, a suggellare l’unità di intenti che i tre hanno pienamente dimostrato .

 

 

 

0 705

The Black Queen  il nuovo progetto Electronic Synth Pop creato nel 2015 da Greg Puciato dei già noti The Dillinger Escape Plan insieme a  Joshua Eustis (Telefon Tel Aviv, Nine Inch Nails), e Steven Alexander, si esibirà Sabato 20 Ottobre  come unica data Italiana presso il  Legend Club di Milano nell’ambito della “Are Friends Electric ? Night”.

Grazie all’organizzazione di Hub Music Factory e alla rinnovata location del Legend Club ci sarà una grande opportunità di ascoltare le tracce del nuovo disco di The Black Queen uscito da una sola settimana “Infinite Games”  ricco di atmosfere elettroniche intriganti e di grande fascino.

I biglietti sono disponibili online nei canali ufficiali ed in cassa nella serata stessa che proseguirà after show  fino a tarda notte da interessanti DJ Set Electro di Tennis System e Kanga.

 

La musica elettronica di Bob Moses,  in arte il duo Canadese composto da Jimmy Vallance e Tom Howie  possiede una sorta di fascinazione musicale che si distingue dalla moltitudine di proposte e che non può passare inascoltata, e l’occasione di parlarne ci viene data dalla fresca pubblicazione del loro terzo disco in studio Battle Lines su etichetta Domino.

Diciamo intanto che il genere Elettronica o Alternative Dance nel quale proviamo ad inserire la musica di Bob Moses è senza dubbio pertinente ma anche riduttivo perchè, soprattutto con il nuovo disco, il sound si espande sino a raggiungere i confini di un pop elettronico colto ed evoluto dove la voce diventa maggiormente protagonista e la cadenza house rimane più in sottofondo.

I due giovani artisti arrivano da esperienze musicali diverse così troviamo Vallance produrre agli albori musica Trance e Progressive mentre Tom Howie si cimenta con il rock e la sua voce; incontrandosi di nuovo nel crogiolo musicale di New York e provando a farne una sintesi nasce l’idea di formare il progetto Bob Moses grazie all’etichetta Scissor & Thread, condotta dai produtorri Francis Harris e Anthony Collins, conosciuti con il nome di  Frank & Tony.

Siamo nel 2012 e con Hands to Hold  Bob Moses produce il primo EP che sarà seguito da altri due nei due anni successivi  arrivando nel 2015 alla pubblicazione di All in All una sorta di raccolta di questi tre primi lavori. Già da questi esordi, che consigliamo di andare a riscoprire ( First to Cry su tutte) , si nota una certa classe nelle loro tracce perchè su una base Deep House si dipanano gli arpeggi di chitarra elettrica e la voce di Tom Howie prodromi di una vera propria struttura di songwriting che troverà la sua definitiva esplosione nel disco Days Gone By che arriverà nell’autunno dello stesso anno.

Il disco Days Gone By ottiene un discreto successo entrando anche nelle nominations dei Grammy Award  con il singolo Tearing Me Up e nelle classifiche di genere tra il 2016 e il 2017  e il duo apparirà in numerosi festival e contest di musica elettronica oltre che in alcuni importanti talk show americani dimostrando anche un’ottima capacità esecutiva live.

Ascoltando il nuovo lavoro notiamo subito una notevole crescita tecnica e compositiva dei due giovani artisti che già si era notato nel primo singolo di questo disco già presentato in primavera “Heavens only Knows posizionato come prima traccia e che inizia con una sorta di coro dipanandosi in un classico Bob Moses style con ritmica house, refrain orecchiabile e chitarre in sottofondo.

La produzione dell’intero disco decreta un decisa virata su una sonorità più accattivante e pop e meno club house lasciando minor spazio ai lunghi tratti ritmici che avevano caratterizzato gli albori di Bob Moses ma senza per questo snaturare l’essenza electronic dance.

Battle Lines titletrack del disco è subito una bella sorpresa perchè chitarra elettrica e tastiere assurgono a protagoniste, producendo attorno alla vocalità di Tom Howie una sintesi molto interessante da vera hit.

A traccia 3 troviamo il nuovo singolo  Back Down uscito a fine Luglio, che prosegue sulla falsariga della precedente canzone, potenzialmente favolosa da remixare con un drumming più deciso e una struttura più ricercata.

Notevole anche Enough to Believe  miscelabile in una playlist perfetta con  The Only Thing We Know ; entrambe ricordano i primi Bob Moses con un downtempo da paura che sfocia in deep house da gustare con un aperitivo al tramonto Ibizenco.

Interessante Listen to Me con una lunga intro sognante e che si trasforma in deep house allo stato puro dove apprezziamo il giusto livello di pulsazioni ritmiche con le vibrazioni canore prodotte da Tom seguita da Selling Me Sympathy con una velatura darkeggiante alla Placebo impreziosita dalle tastiere di Jimmy maestro della console.

Battle Lines è un disco decisamente  interessante che può uscire dall’ascolto del genere “Electronic House” e che è decisamente suonabile in versione Live band  tanto è vero che Bob Moses hanno iniziato una lunga tournee mondiale per la promozione del disco che li porterà anche in Europa, contando ovviamente su un loro ritorno sui nostri palcoscenici.

Battle Lines – Tracklist

  1. Heaven Only Knows
  2. Battle Lines
  3. Back Down
  4. Eye for an Eye
  5. The Only Thing We Know
  6. Nothing But You
  7. Enough To Believe
  8. Listen To Me
  9. Selling Me Sympathy
  10. Don’t Hold Back
  11. Fallen From Your Arms