Musica d’autore

Un concerto intimo, un concerto da ricordare: (poco) illuminata dalle luci sul palco del Locomotiv, la bellezza di Marissa Nadler e la sua grazia hanno invaso una calda serata bolognese di metà settembre, regalando ai presenti strascichi di poesia in punta di chitarra.

La cantautrice statunitense, fasciata in un lungo abito nero, tornava ad esibirsi a Bologna dopo 5 anni e lo ha fatto confermandosi una delle interpreti più interessanti della sua generazione, assieme a Sharon Van Etten ed Angel Olsen, non a caso sue ospiti nel nuovo album “For my crimes”. 

E proprio dei suoi crimini ci parla Marissa, in un modo tanto accattivante quanto memorabile: da “Poison”, passando per “I can’t listen to Gene Clark anymore” (pezzo straordinario), fino ad arrivare a “Firecrackers”, tutto scorre e avvolge, in un alternarsi di canzoni e momenti di pausa in cui Marissa si rivela per la ragazza che è, timida, incapace di intrattenere il pubblico mentre accorda l’elettrica (lo lascia fare al suo compagno di palco), ma trasparente come pochi altri artisti dal punto di vista emotivo. Ogni volta che intona un verso se ne percepiscono le intenzioni, le sfumature, i colori. Una rarità vera.

Chi si è perso la data del Locomotiv, si è perso la possibilità di osservare da vicino un’artista, consapevole della forza delle sue parole e di un talento cristallino, come ha confermato la bellissima versione di “Save me a place” dei Fleetwood Mac, una vera e propria chicca che ha impreziosito una serata magica.

Marissa Nadler Setlist @ Locomotiv Club (18/09/2019)

Poison

Was it a dream?

Drive

Dead city Emily

For my crimes

I can’t listen to Gene Clark anymore

Strangers

Blue vapor

Said goodbye to that car

All out of catastrophes

Firecrackers

We are coming back

Save me a place (Fleetwood Mac cover)

 

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Gianna Nannini - Sanremo 2018

Sono stati svelati i vincitori del Premio Tenco 2019, il maggior riconoscimento della canzone d’autore italiana.

Ecco i premiati nelle categorie cantautori e operatori culturali:
Gianna Nannini – Premio Tenco all’artista
Pino Donaggio – Premio Tenco all’artista
Franco Fabbri – Premio Tenco all’operatore culturale

A Gianna Nannini è stato riconosciuto il merito di aver abbattuto le barriere tra la musica d’autore e il rock e di aver dimostrato, in tutta Europa, che questo genere musicale può essere cantato in lingua italiana. Le canzoni della Nannini, ricche di linguaggi poetici, hanno oltrepassato le separazioni stilistiche, annullando così le rigide definizioni che caratterizzavano la musica di spessore.

Un premio alla carriera anche per il cantautore e compositore Pino Donaggio. A lui il merito, secondo i giudici della rassegna, di aver “Portato musica nella canzone italiana”. Le sue più celebri canzoni sono “Io che non vivo”, “La ragazza col maglione”, “Cielo muto”, “Una casa in cima al mondo”, “Il cane di stoffa”.

Infine, Franco Fabbri, premiato nella categoria degli operatori culturali. La sua carriera di musicista è caratterizzata da una continua evoluzione, dal beat alla canzone popolare internazionale e a quella politica, dal rock alla musica dodecafonica. È grande il suo contributo anche come studioso di musica, saggista, autore e conduttore radiofonico e televisivo, oltre che docente di popular music in università e conservatori.

Vincitori delle Targhe Tenco 2019 sono invece:
Vinicio Capossela – disco assoluto
Daniele Silvestri – canzone singola
Enzo Gragnaniello – album in dialetto
Alessio Lega – interprete di canzoni
Fulminacci – opera prima
Adoriza – album collettivo a progetto

Il Premio Tenco nasce nel 1974 allo scopo di rendere omaggio alla carriera degli artisti il cui contributo alla canzone d’autore mondiale è considerato particolarmente significativo.

Quella del 2019 è la 43° edizione della Rassegna della Canzone d’Autore (Premio Tenco), le cui premiazioni avranno luogo presso il Teatro Ariston di Sanremo dal 17 al 19 ottobre.
Il titolo dell’edizione di quest’anno è “Dove vola colomba bianca” e vuole ripercorrere la storia della canzone italiana dal 1951 (prima edizione del Festival di Sanremo) fino ai giorni nostri.

Ad organizzare l’evento, il Club Tenco con il contributo del Comune di Sanremo, SIAE, Regione Liguria, NUOVO IMAIE e la Camera di Commercio delle Riviere di Liguria.

Il Premio Tenco 2019 si aprirà giovedì 17 ottobre con la premiazione dei vincitori delle Targhe Tenco 2019.
Ad anticipare la rassegna, mercoledì 16 ottobre, una Masterclass su Fabrizio De André, dove artisti ed esperti racconteranno tramite testimonianze ed immagini la vita e la storia del cantautore genovese.

Da giovedì 5 settembre a domenica 8 ad Ancona dEUS, Subsonica, La Crus e tantissimi altri.

Seconda edizione per “La Mia Generazione Festival” ad Ancona: ideato da Mauro Ermanno Giovanardi, voce e anima dei La Crus, porterà sotto la mole vanvitelliana nomi imperdibili per la scena musicale italiana ed internazionale, a cominciare proprio dai La Crus, che si esibiranno domenica 8 settembre con il loro nuovo spettacolo “Mentre le ombre si allungano – appunti scenici per voci, suoni e immagini”, simbolo del loro approccio avanguardistico al mondo musicale (Cinema della Mole Vanvitelliana).
L’appuntamento clou di questa seconda edizione sarà però il live dei dEUS, venerdì 6 settembre, alla Corte della Mole Vanvitelliana, dove la band belga risuonerà per intero il loro album culto “The Ideal Crash”, che compie esattamente 20 anni in questo 2019.
Sabato 7 settembre gli headliner saranno invece i Subsonica, con una data celebrativa di “Microchip Emozionale” (altro disco cult uscito nel 1999), al Porto Antico.
Tanti sono però gli appuntamenti collaterali: dal triplo live di Massimo Zamboni, Edda e Riccardo Sinigallia di domenica 8 settembre, fino al dj set di Andy Smith dei Portishead che seguirà il live dei dEUS, per finire con la sonorizzazione del film “Isole di Fuoco” di Vittorio De Seta a cura di Colapesce.
Venerdì 6 settembre andrà in scena “I figli legittimi”, titolo dell’appuntamento che vedrà protagonisti Max Collini, Maria Antonietta, Lucio Corsi, Colapesce, Emiliano Colasanti e Carlo Pastore. Conduce il giornalista e direttore di Radio Popolare, Carlo Chicco. Quando la generazione di Afterhours, La Crus, Subsonica e Bluvertigo era all’apice del successo, tra il pubblico dei loro concerti, probabilmente, c’erano molti degli autori che oggi hanno avuto il merito di aver riportato i giovani nei live club. E da qualche parte, in qualche modo, deve esserci un fil rouge che lega i “padri” a questi “figli legittimi”.

A questo link il programma completo di un festival che si preannuncia imperdibile!

Lucio Battisti Masters

A due anni di distanza dall’uscita di “Masters“, esce la seconda raccolta di brani, frutto del lavoro di restauro e rimasterizzazione dell’opera “Battisti come non lo hai mai ascoltato“.

Master – Vol. 2” verrà pubblicato il 27 settembre, etichetta Sony Music, e conterrà 48 tracce estratte dai nastri analogici originali, restaurati e rimasterizzati nella miglior definizione che la tecnologia odierna consente (a 24bit/192KHZ).

La raccolta sarà disponibile in due versioni:
cofanetto 4CD + booklet con foto e interviste a Renzo Arbore, Alessandro Colo,bini, Franz Di Cioccio, Alberto Radius, Mario Lavezzi, Phil Palmer, Mara Maionchi e Gaetano Ria
cofanetto versione Triplo LP

“Masters” nasce dalla volontà di condividere e far ascoltare al grande pubblico, così “come non lo ha mai ascoltato”, la musica di colui che è stato universalmente riconosciuto come un genio assoluto della musica italiana.

Lucio Battisti

A volte le strade tornano ad incrociarsi e i destini pure così come il sodalizio tra i Calexico di Joey Burns e John Convertino e il cantautore Sam Beam in arte Iron & Wine . Nel 2005 le due entità musicali così vicine e così lontane al tempo pubblicarono un gran bel disco “in The Reins”  per ritrovansi  poi ben 15 anni dopo, nel 2019 a pubblicare un nuovo lavoro “Years to Burns”  ritrovando quella scintilla creativa che sembrava un unicum e che invece segna un gradito ritorno per i fan di entrambe i musicisti.

In realtà di anni ne sono stati bruciati tanti ma tutto appare quasi immutato come allora considerando da un lato la grande maturazione di Sam e l’ormai affermata carriera dei Calexico. La Tournee Europea per presentare il nuovo disco ci ha dato l’occasione di rivederli insieme sul palco del Giardino della Triennale di Milano nell’ambito del Trip Festival in una versione light dei Calexico con la presenza di soli 2 componenti della band originale oltre ai due leader Joey e John naturalmente affiancati da Sam Beam .

Una serata magica, che vede protagonisti musicisti di grande spessore capaci di farci viaggiare nelle sconfinate terre di confine tra la California e Messico attraverso polverose strade che ci portano laddove il country si miscela con il tex mex e il folk si tinge di sfumature jazz .

Le due voci di Joey e Sam sono  perfettamente coordinate, duettano, si sovrappongono creando atmosfere delicate e ruvide; il tempo è scandito dalla scarna batteria di Convertino  e la magica tromba di Valenzuela insieme alla fisarmonica impreziosiscono il tutto.

Il repertorio è ovviamente limitato ai sopra citati 2 album e 90 minuti di concerto sono da considerarsi più che sufficienti per apprezzare la loro musica. Sicuramente il nuovo album è il più utilizzato nella scaletta cominciando coi singoli Midnight Sun e Father Mountain e la bellisima Follow the Water .

 

Incredibile la lunga suite di 8 minuti The Bitter Suite, che racchiude tre brani dove apprezziamo tutto il mondo musicale  dei due sodali con la band in grande spolvero ognuno intente a tirar fuori l’anima dal proprio strumento.

In your town ci riporta al genere Americana sulle strade country che va a riprendere le sonorità del primo disco He Lays in the Reins magica armonia di voci e chitarre. History of Lovers fu il loro primo singolo e ancora suona attuale mentre Red Dust ci riporta al blues primordiale del mississipi ,Burn that Broken Bed in long version fa risuonare la tromba di Valenzuela in modo struggente.

Era naturale aspettarsi qualche riempitivo nella scaletta tratto dagli ampi repertori dei due artisti e così abbiamo il piacere di ascoltare una Flores Y Tamales Calexiacana e una Call IT Dreaming di Iron & Wine bellissime entrambe eseguite in nuove versioni. Una chicca però arrivata inaspettata è stata la splendida cover di Bring On the Dancing Horses dei mitici Echo & the Bunnymen che preannuncia il finale del concerto con 2 encore a grande richiesta del pubblico

 

 

 

 

Quando delle anime belle si incontrano il risultato è spesso straordinario, fuori da ogni schema e, manco a dirlo, oltre ogni più rosea aspettativa: 15 anni dopo l’EP “In the reins” Calexico e Iron & Wine si sono riproposti di lavorare insieme su un nuovo disco ed è così che è nato “Years to burn”, con il quale stanno andando in tour in Italia.
Ieri sera era la volta di Firenze, dove lo straordinario scenario della Cavea del Nuovo Teatro del Maggio Fiorentino è tornato a risplendere come merita grazie alla rassegna di live “A cielo aperto” (che ha visto ospiti in altre serate anche Haken e Franz Ferdinand) e che proprio con il live di Calexico e Iron & Wine giungeva a conclusione.
Non ci poteva essere finale migliore, giocato sull’orlo della poesia folk di Sam Beam e della verve tropical-desertica del duo di Tucson: entrambi si sono contaminati regalando un qualcosa di difficilmente ripetibile e, a livello emotivo, assolutamente spaziale: fin da “Follow the water”, con cui i nostri esordiscono sul palco, si capisce che non sarà una serata banale; avere musicisti di questo calibro a 3 metri di distanza è una fortuna rara e poterne osservare ogni espressione, ogni ammicco, ogni accordo di chitarra o colpo di batteria è una lezione su come si riesca a fare grande musica e ad essere, allo stesso tempo, straordinariamente umani.
E’ proprio questo infatti che traspare nelle espressioni di Joey Burns e Sam Beam, quando dialogano, quella complicità, quella voglia di stare insieme che fa capire come siano loro stessi i primi a divertirsi e ad essere fan l’uno dell’altro e viceversa.
I brani del nuovo lavoro, da “Midnight sun” a “Father Mountain”, si mescolano con i successi delle rispettive carriere, irrorati di nuova linfa da una band straordinaria su cui spicca la batteria sempre precisa di Convertino.
Emozioni e lacrime si mescolano col sudore di questa torrida serata estiva fiorentina, mentre il panorama mai banale del capoluogo toscano fa capolino da sotto la Cavea: l’apice si raggiunge nel momento acustico, in cui Iron & Wine e Joey Burns restano soli sul palco a dialogare con le rispettive sei corde: da “Sunken Waltz” a “Bitter truth”, passando per “Falling from the sky” a “Naked as we came”, quattro pietre miliari si srotolano nelle nostre orecchie prima di lasciare di nuovo spazio alla band al completo per la cavalcata finale, che ovviamente tiene conto di “In the reins” e si chiude con il dolcissimo, malinconico bis di “Years to burn” lasciandoci sulle labbra e nelle orecchie la sensazione di esserci per un attimo trovati in un canyon dell’Arizona, con una brezza primaverile rarissima che ci scompigliava i capelli e ci faceva sorridere e commuovere di tanta bellezza.

CALEXICO + IRON & WINE Setlist – Firenze 25/07/2019

Follow the water

History of lovers

Midnight sun

Bitter suite

What heaven’s left

Red dust

Flores y tamales

 

Sunken Waltz

Bitter truth

Falling from the sky

Naked as we came

 

Glimpse

Bring on the dancing horses

Prison on route 41

Boy with a coin

Sixteen maybe less

In the reins

Father mountain

Encore:

Years to burn

Incantevole e incantata. Bastano queste due parole per riassumere la serata di Julia Holter, cantautrice losangelina tra le più straordinarie (e sperimentali) a livello mondiale, che arrivava a Ferrara per la sua seconda data del tour estivo in Italia.

L’atmosfera unica del cortile del castello estense, in pieno centro nella città emiliana, ha letteralmente rapito la Holter, che si guardava intorno ammirata e non perdeva occasione per affermare che fosse il posto più bello dove avesse mai suonato, perfettamente in tema con la “medievale” “Underneath the moon”, con la quale ha aperto il suo set.

Accompagnata da una band composta da violino, contrabbasso, batteria, tastiere e tromba, Julia ha rivelato al pubblico ferrarese perchè sia considerata una delle compositrici più geniali nel mondo: le atmosfere di “Aviary”, suo ultimo lavoro, hanno ammantato il quadrato di cielo visibile dal cortile e hanno avvolto i presenti, mescolandosi con i successi di Julia tratti dai suoi lavori precedenti e regalando all’attento pubblico una serata non banale, in cui la voce emozionata ed emozionante della Holter ci ha fatto da guida tra brani come “Les jeux to you” e “Words I heard”, fino a quella che è stata una vera e propria chicca, ovvero la Contiana “Chiamami adesso”, che ha rivelato una Holter coraggiosa nelle proprie scelte (e non ce ne erano dubbi, viste le scelte musicali anche della sua produzione, quando sarebbe fin troppo facile per una con le sue doti vocali accontentarsi di fare pop da classifica) e innamorata del nostro Paese e dell’Avvocato in particolare (come biasimarla!).

Julia Holter è stata capace di trasmettere ai presenti la propria gioia e la propria straordinaria raffinatezza: quella del Ferrara Sotto Le Stelle è senz’altro una serata che nessuno scorderà, lei per prima.

Julia Holter setlist @ Ferrara Sotto Le Stelle (24/06/19)

Underneath the moon

Whether

Colligere

Voce Simul

Les Jeux To You

Words I Heard

Turn The Light On

Silhouette

Feel You

Chiamami Adesso (Paolo Conte Cover)

Chaitius

I Shall Love 2

 

Sea Calls Me Home

Betsy On The Roof

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Il leader dei Gomez sarà in Italia con il suo tour solista per 4 date

Manca una settimana esatta al ritorno in Italia di Ben Ottewell, fondatore e voce dei Gomez, una delle più influenti band indie inglesi di fine anni ’90.

Ben porterà in Italia il suo tour solista, facendoci assaporare i brani dell’ultimo lavoro “A man apart”, del 2017, ma certo non dimenticandosi di eseguire i classici dei Gomez, a partire dai brani di “Bring It On”, che nel 2018 ha compiuto 20 anni.

Abbiamo potuto fare quattro chiacchiere con lui in vista del tour italiano.

Ciao Ben, l’anno scorso “Bring It On”, il primo album dei Gomez, ha compiuto 20 anni, come è cambiato il tuo approccio alla musica in questo arco di tempo?

Non molto. Sono ancora interessato alla dinamica e alla collaborazione, ancora esaltato dall'idea di esplorare diversi stili. 
Il mio approccio solista è diverso dal lavoro che faccio con la band. Cerco di rendere le cose un po' più snelle, un po' più semplici senza essere semplici. 
Scrivendo di nuovo con la band, come stiamo facendo, torniamo allo stesso caos organizzato.

Se ti guardi indietro cosa pensi di "Bring It On" 20 anni dopo?

Avevo una relazione abbastanza complicata con quel disco, era un po' come guardare le foto di te stesso da bambino. 
Sentivo gli errori, pensavo che le cose fossero troppo lente, rabbrividivo pensando ai testi! 
Avendolo suonato dal vivo l'anno scorso con il tour dell'anniversario, ne sono diventato piuttosto orgoglioso. 
È un disco completamente diverso da qualsiasi altra cosa.

In "A man apart", il tuo disco più recente, hai parlato di come il populismo si facesse forza sulle paure della gente.
Due anni dopo le cose sembrano perfino peggiorate...

Purtroppo hai assolutamente ragione...

Da inglese pensi che i tuoi compatrioti abbiano capito quanto sono stati presi in giro nella campagna refendaria sulla Brexit?
Come vedi adesso la situazione?

È un assoluto imbarazzo nazionale. 
Ciò che vedo sono le conseguenze di 10 anni di austerità inutile imposti dal nostro governo, 
livelli di disuguaglianza che sono tanto negativi quanto nell'era vittoriana e una stampa di destra che serve 
e si nutre di insicurezza, nazionalismo e paura fuori luogo. 
Per anni i Tories hanno incolpato l'UE e l'immigrazione per i problemi che hanno creato tagliando i finanziamenti ai servizi sociali 
e questo è tornato a perseguitarli in un referendum che la stragrande maggioranza di Westminster non voleva. 
E' stata creata una polemica molto pericolosa.

Personalmente credo che la musica e la cultura in generale siano l'unico modo per uscire da questo periodo oscuro e "arrabbiato" 
in cui viviamo, andando in giro per l'Europa che clima hai trovato e trovi a livello umano? 
Credi ancora che le canzoni abbiano la forza di portare messaggi "salvifici"?

È una domanda difficile.
Penso che la musica e la cultura abbiano il potere di riflettere e commentare e penso che la comunità positiva che le persone sperimentano durante un concerto, la simbiosi, in particolare in questo mondo sempre più atomizzato, 
può essere una forza straordinariamente potente.

A che punto è il prossimo disco di inediti di Ben Ottewell?

Prima ci sarà un disco dei Gomez. Siamo a buon punto!

In "A man apart" hai esplorato diversi generi musicali, in particolare l'Americana, sarà così anche nel prossimo lavoro?

Sempre, nel prossimo disco dei Gomez ancora di più.

Torni in Italia dopo lo scorso tour autunnale, qual è il tuo legame col nostro Paese?

Non vediamo l'ora di suonare lì come band e adoro suonarci in solo. 
Il pubblico è sempre stato grandioso e anche il cibo non è affatto male!

Ultima domanda, come funziona il processo creativo di Ben Ottewell, cosa ti ispira a scrivere un testo?

Dopo più di 20 anni ancora non ne sono sicuro di come funzioni. Le canzoni arrivano oppure no, come vogliono loro.

Queste sono le 4 occasioni in cui potrete vedere ed ascoltare Ben Ottewell in Italia:

1 Luglio - Faenza - Strade Blu - Museo Carlo Zauli - Ingresso gratuito
2 Luglio - Trieste - Hot in the City - Bastione Rotondo - Castello di S.Giusto
3 Luglio - Prato - Festival delle Colline - Chiesa di S. Francesco a Bonistallo, Poggio a Caiano
4 Luglio - Milano - Germi luogo di contaminazione

Justin Vernon non smette mai di meravigliarci e ci ha ormai abituato a dischi straordinari col suo progetto Bon Iver: alla fine del set da headliner all’All Points East Festival di Londra, Justin ha fatto partire due nuovi brani, inediti, che anticipano probabilmente il nuovo lavoro, seguito dell’acclamato “22, a million”.

I due nuovi brani sono stati ribattezzati “Hey Ma” e “U (Man like)” e sono già ascoltabili online, accompagnati da due splendidi lyric video che trovate sotto. E’ inoltre online un misterioso sito web che riporta una lunga lista di musicisti (compreso Bryce Dessner dei National) che sono probabilmente i collaboratori scelti da Vernon per il prossimo lavoro.

Bon Iver sarà in concerto quest’estate in Italia con un’unica data (già sold out da oltre un mese) il prossimo 17 luglio al Castello Scaligero di Villafranca di Verona (VR). Si preannuncia come il live clou di questa meravigliosa estate 2019.

Claudio Baglioni

Si è concluso venerdì 26 aprile al Mandela Forum di Firenze l’ultimo tour di Claudio Baglioni, “Al Centro“.
Un vero trionfo: 410.000 spettatori (record di incassi), 50 date nelle più importanti arene indoor d’Italia, 3 rivoluzionari live all’Arena di Verona.
50 spettacoli dal vivo per celebrare i 50 anni di carriera di uno dei più grandi protagonisti della storia della musica italiana.
Il tour, partito da Firenze lo scorso ottobre, è stato premiato come “BestShow 2018” dalla rivista Sound&Lite.

Un titolo “Al Centro” non casuale: il palco sistemato al centro, con il pubblico disposto a 360 gradi. Un viaggio a ritroso di mezzo secolo per ripercorrere i più grandi successi dell’artista, per la prima volta in ordine cronologico.

50 anni di musica, 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Una carriera unica e irripetibile. Claudio Baglioni: musicista, autore, interprete che è riuscito a conquistare una generazione dopo l’altra. Un repertorio pop, melodico e raffinato, nel quale ha saputo fondere canzone d’autore e rock, sonorità internazionali, world music e jazz. Un artista rivoluzionario – il primo a inaugurare la stagione dei grandi raduni negli stadi e ancora il primo, nel 1991, a “far scomparire il palco” e portare la scena al centro delle arene – in ambito musicale, sociale e televisivo.

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E” partito da Padova il 16 aprile, presso il Gran Teatro Geox “Singing To Strangers”, il nuovo tour europeo di Jack Savoretti, per la prima delle tre date italiane, per poi proseguire in tutta Europa.

Il 12 dicembre 2018 è uscito “Candlelight”, il primo singolo ufficiale tratto dal nuovo progetto discografico del cantautre. Il brano ha anticipato il nuovo disco “ (BMG) uscito lo scorso 15 marzo.

Il singolo, scritto insieme a Joel Potts, è uno speciale mix di archi, tra note scure, sonorità pop e armonie corali che mostra la nuova impronta musicale dell’artista. Dopo il successo raccolto con “Sleep no more”, Jack Savoretti torna con un nuovo disco prodotto da Cam Blackwood (George Ezra) e interamente registrato in Italia insieme alla sua band. “Singing To Strangers” segna una linea di demarcazione nel percorso artistico di Jack Savoretti. Un progetto che viene alla luce da una nuova consapevolezza dello stesso artista, un passaggio alla maturità che trova spazio in questi nuovi brani.

Il pubblico del Gran Teatro Geox ha accolto calorosamente Jack Savoretti e la sua band.  Il cantautore italo-inglese con la sua innata simpatia ha salutato il pubblico, dichiarando di essere molto felice di cominciare questa sua nuova avventura live proprio da Padova.

Jack Savoretti con la sua classe ed energia e con  voce ruvida e graffiante, ha fatto rivivere ai presenti le atmosfere intense del suo nuovo lavoro discografico ” Singing to Strangers” e i brani di successo del passato, molto apprezzati dai presenti.

Special guest dell’intera tournée italiana sarà Afra Kane, la cantautrice italo-nigeriana, il cui stile è composto da un mix di musica classica, soul, e jazz, ispirato anche dai suoi idoli della Motown-Al Green, Gladys Knight, Aretha Franklin, Otis Redding. L’artista, già nota in Svizzera, ha partecipato a molti festival musicali, facendosi conoscere e apprezzare dal pubblico.

si ringrazia Vivo Concerti e Zed Live

di seguito le foto della serata

Il Cenerentola tour del Cantautore Livornese approda al Teatro Toniolo di Mestre per la 22sima edizione della rassegna “Note Italiane” progetto curato dal Settore Cultura del Comune di Venezia in collaborazione con Dal Vivo Srl

Al Teatro Toniolo di Mestre  venerdi 17 aprile, sarà in scena l’attesissimo “Cenerentola Tour” di Enrico Nigiotti, tra i protagonisti al 69° Festival di Sanremo con il brano “Nonno Hollywood”.

Il cantautore livornese, con la tappa veneziana del suo tour teatrale chiuderà  la rassegna  “Note Italiane” un  progetto curato dal Settore Cultura del Comune di Venezia in collaborazione con Dal Vivo Srl che, per la 22ma edizione, porta sul palcoscenico del Teatro Toniolo  alcuni tra i protagonisti della musica italiana.

Enrico Nigiotti proporrà i brani dell’edizione speciale del suo ultimo lavoro di inediti “Cenerentola e altre storie” con etichetta Sony Music Italy, uscito il 15 febbraio.

L’album oltre al brano sanremese, contiene “La ragazza che raccoglieva il vento” brano inedito dedicato a Alda Merini, celebre poetessa e scrittrice.

Enrico Nigiotti, classe ‘87, dopo  alcune importanti esperienze televisive e affiancato dalla storica manager Adele Di Palma (Fabrizio De André, Ivano Fossati, Gianna Nannini e molti altri),  compone due brani per il film “La pazza gioia” per il regista pluripremiato Paolo Virzì ,

Nel 2017 partecipa alle selezioni dell’undicesima edizione di X Factor alle quali si presenta con “L’amore è”, brano che entra subito al primo posto nella Viral Italia e al secondo della Global Viral di Spotify e che lo porta fino alla finale del programma conquistando il disco di platino.

I testi e la musica di Enrico hanno emozionato anche artisti di calibro internazionale con i quali sono nate diverse collaborazioni.

Nel 2015 il cantautore livornese apre le date italiane del “Big Love Tour” dei Simply Red, mentre nel 2018 apre il concerto al Circo Massimo di Roma di Laura Pausini, per cui ha firmato il brano “Le due finestre”, contenuto nel nuovo disco “Fatti sentire”, che ha trionfato ai LATIN GRAMMY AWARDS nella categoria “Best Traditional Pop Vocal Album“.

Nello stesso periodo scrive per Eros Ramazzotti il brano “Ho bisogno di te”, incluso nell’album “Vita ce n’è”. Il 14 settembre pubblica il suo nuovo album “Cenerentola”, anticipato dal brano Compliciin duetto con Gianna Nannini, con la quale già nel 2015 aveva collaborato aprendo il suo tour “Hitalia.Rocks”. “Complici” è diventata subito una hit radiofonica, tra i dieci brani più trasmessi dalle radio. A dicembre l’artista ha tenuto tre concerti a Milano (3 dicembre), Livorno (5 dicembre) e Roma (10 dicembre) di anteprima del “Cenerentola Tour”  partito in primavera.

 

Il tour è una produzione Massimo Levantini per 1Day; per tutte le info: www.unoday.it.

 

Le prossime date del tour:

14 aprile –  Teatro Politeama Greco LECCE

15 aprile – Teatro Acacia NAPOLI

17 aprile – Teatro Toniolo MESTRE (VE)

23 aprile – Teatro Politeama Genovese GENOVA

 

Biglietti

Platea € 30,00 + d.p.

Galleria € 25,00 + d.p.

 

Prevendite

Circuiti Ticketone (punti vendita e internet)

Biglietteria Teatro Toniolo Mestre, dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30 (chiuso il lunedì)

Su www.dalvivoeventi.it l’elenco dei punti vendita sul territorio

 

INFO

tel. 041971666
www.culturavenezia.it/toniolo