Jazz

 

E’ stata una serata di quelle rare e preziose per un pubblico internazionale accorso ieri sera 8 luglio al magnifico Teatro La Fenice di Venezia per applaudire la regina del jazz Dee Dee Bridgewater.
Il concerto, organizzato nell’ambito della XII edizione del Venezia Jazz Festival, ha visto sul palco la 69enne istrionica artista statunitense, accompagnata dalla band originale che ha suonato nell’album J’ai Deux Amorous del 2005, che raccoglie intramontabili successi francesi da lei reinterpretati in chiave jazz.

Nella scintillante e raffinatissima cornice del più famoso e prestigioso teatro veneziano, un vero gioiello come lo ha definito la stessa Bridgewater con grande emozione, la poliedrica artista si è esibita con gli eccezionali Ira Coleman al basso e contrabbasso, Louis Winsberg alla chitarra, Marc Berthoumieux alla fisarmonica e Minino Garay alle percussioni.

Nel corso della serata, Dee Dee Bridgewater non ha mancato di emozionare, stupire, coinvolgere e appassionare la folta platea che ha risposto al suo entusiasmo con partecipazione vivace e sentita, lunghissimi applausi, grida d’approvazione e una standing ovation finale sulle note dell’intramontabile La vie en rose.
La Bridgewater, che ha vissuto per oltre vent’anni in Francia e parla perfettamente francese (è così che si è rivolta ieri sera al pubblico del teatro veneziano) ha omaggiato in modo assolutamente personale figure femminili quali Josephine Baker (a lei è dedicato infatti il titolo del suo primo album in questa lingua, quell appunto del 2005) ed Edith Piaf, ma anche grandissimi autori del calibro di Jacques Brel, Gilbert Bécaud e Leo Ferrè.
Una serata indimenticabile quindi, un evento davvero speciale si è rivelato anche un grande successo di pubblico e sicuramente ha lasciato una traccia indelebile di bellezza nella mente di chi ha avuto la fortuna di essere presente.

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Uno straordinario Festival Musicale estivo nella stupenda cornice dei colli del Monferrato (Unesco Experience) con al centro il borgo di Cellamonte (AL) inserito recentemente tra i Borghi più belli d’Italia,  è in arrivo nel lungo weekend dal 20 al 23 Giugno.

Alla scoperta di sonorità nuove  tra Jazz, Funk, Hip Hop, Disco, Boogie, Futurejazz, Afrotechno, la perfetta sintesi tra black music e club culture , ma anche un’avventura in un territorio magnifico tra colline, borghi con il colore del tufo, il cibo ed il buon vino.

Si comincia Giovedì 20 Giugno con i MEUTE la techno marching band che più ha rallegrato gli animi di dj, music lover e clubber del mondo: i Meute!
Questa banda in movimento vi stupirà dal primo ascolto, con la loro performance tra la gente in mezzo alla strada.

Venerdì 21  Jazz:Re Found proporrà una line up è davvero imperdibile!: Tullio De Piscopo, Gilles Peterson, LEFTO, COLLE DER FOMENTO official, La Batteria, Raffaele Costantino, Red Greg, Ibaaku e Raffaele Costantino

Sabato 22 sarà la volta di Kokoroko, I Hate My Village, Yussef Dayes, Tony Esposito, Kaos & Dj Craim, Area, Dj Ralf, Ltj Xperience, Leo Mas & Alfredo e molti altri

Conclusione per Domenica 23 con David Rodigan, Dj Gruff & Petrella, Chassol, Nikitch & Kuna Maze
Tommaso Cappellato, Phresoul

Tutte le informazioni logistiche e non solo sulla pagina Facebook dell’evento e sul sito internet.

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KIng Crimson a GradoJazz

È stato presentato al Grand Hotel Astoria di Grado(GO), dal Direttore Artistico Giancarlo Velliscig, il festival Internazionale #GradoJazz by #Udin&Jazz giunto alla sua ventonovesima edizione.
Il Festival organizzato da #Euritmica con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Grado, in collaborazione con i comuni di Cervignano del Friuli, Marano Lagunare, Palmanova e Tricesimo, avrà inizio il 25 giugno e terminerà l’11 luglio in diverse località della regione Friuli Venezia Giulia per concludersi a Grado. Si propone di essere all’altezza dei più importanti festival mondiali e presenterà sui palchi il meglio della scena jazz contemporanea, tra avanguardia e tradizione, ospitando grandi artisti tra cui King Crimson  il 6 luglio a Palmanova (Ud), Snarky Puppy l’11 luglio a Grado (GO), Paolo Fresu il 7 luglio sempre a Grado(GO), e poi Robben Ford, Gonzalo Rubalcaba, Amaro Freitas e tante altre firme del jazz internazionale e nazionale.

Il programma sarà ricco oltre che di concerti anche di workshop, mostre, libri, incontri, proiezioni, visual art, concentrati nella settimana di svolgimento sull’isola di Grado.
Tutte le informazioni su biglietti e abbonamenti e il programma completo sono disponibili sul sito www.euritmica.it

KIng Crimson a GradoJazz

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Nuovi iperbolici nomi per completare il programma di Umbria Jazz 2019, già fitto di personalità quali Thom Yorke, Nick Mason e i King Crimson.

A chiudere il programma di quest’anno sono stati annunciati per il 19 luglio Kamasi Washington, nuovo dio del jazz, e gli Snarky Puppy, che, nati come una tipica college band, oggi realizzano una musica che è un mix di jazz e fusion, assolutamente unica e indefinibile.

Il 21 luglio sarà la volta di mss Lauryn Hill, già voce dei Fugees, nonchè una delle voci più straordinarie del nuovo millennio: sarà accompagnata sul palco da Christian McBride, con la sua band “A Christian McBride Situation”: progetto nato dalla fertile immaginazione ed intraprendenza del contrabbassista, compositore e leader di Philadelphia. In programma al festival di Monterey, McBride dovette registrare all’ultimo momento il forfait di alcuni musicisti della sua band. Invece di annullare la data, si guardò intorno e con altri artisti suoi amici, presenti al festival, formò una nuova band di cui facevano parte cantanti e dj. Era nata così A Christian McBride Situation, che si rivelò una uscita non effimera. Adesso eccola a questa edizione di Umbria Jazz, dove McBride è stato molto presente negli anni scorsi e sempre con formule differenti.

Spazio anche ad un po’ di italianità il 12 luglio con l’insolito trio Max Gazzè, Alex Britti e Manu Katché “In missione per conto di Dio”. Britti e Gazzè già nel 2017 furono insieme per due concerti alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. L’evento era nato come un tributo alle loro radici comuni che affondano nel blues. A due anni da quei concerti, al già eccezionale duo si aggiunge un altro straordinario musicista: il batterista francese Manu Katche che nel suo curriculum vanta lunghe collaborazioni con Peter Gabriel, Sting, Pink Floyd, Joe Satriani, Dire Straits e tra gli italiani Pino Daniele e Stefano Bollani.

Il concerto vedrà Gazzè, Britti e Katché insieme in una formazione fuori dal comune.

 

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Marcus Miller a Udin&Jazz

#takeajazzbreak è stato il leitmotiv della ventottesima edizione del Festival Internazionale Udin&Jazz concluso il 24 luglio nel parco del Castello di Udine con la straordinaria pertecipazione di Marcus Miller, virtuoso bassista e collaboratore del grande Miles Davis nell’ultima fase della carriera.

Marcus Miller, in Italia con il suo nuovo “Tour Laid Black”, ha fatto ascoltare i brani del suo repertorio e in anteprima alcuni estratti dal disco in uscita nei prossimi mesi. Sul Palco assieme al re dello slap c’erano Team Alex (batteria), Brett Williams (Tastiere), Alex Han (sassofono), Russel Gunn (trombettista) che hanno riempito la serata di emozioni e regalato al pubblico calore e magia.

Si ringraziano D’Alessandro e Galli e Euritmica

King Krule at Magazzini Generali 28/11/17 photo by Giulia Manfieri
King Krule at Magazzini Generali 28/11/17 photo by Giulia Manfieri

Mai visti i Magazzini Generali di Milano più gremiti di gente. Sono tutti estremamente euforici all’arrivo del piccolo genio londinese dalla chioma rossa per la prima volta in Italia in un’unica data sold out: Archy Marshall, in arte oggi King Krule.

Vale la pena ripercorrere i primi passi di questo ragazzino classe ’94 che cresce con influenze musicali al di fuori dal comune e pubblica su internet i suoi primi “esperimenti” musicali dall’interno della sua cameretta a East Dulwich, diventando presto un fenomeno di richiamo in tutta la scena indie suburbana europea e non solo, per le sue particolari caratteristiche: scrive musica passando dal punk al jazz, i suoi testi sono rap, ma canta da crooner come nessun ragazzo della sua età ha mai fatto prima.

Zoo Kid, Angus Young, Edgar The Beatmaker, DJ JD Sports…sono tanti gli pseudonimi con cui si firma tra cui il più famoso, King Krule per l’appunto, con il quale pubblica nel 2013, all’età di 19 anni, il suo primo vero album, 6 Feet Beneath The Moon: un capolavoro.
“I want to get more and more sophisticated. I’m ready to go from being a kid to being a king” disse al The Guardian quel giorno di quattro anni fa.
Il 28 novembre 2017, è a Milano per una delle tappe del tour di The OOZ, il suo secondo album pubblicato il 13 ottobre, per farci sentire come procede questo suo percorso.

In mezzo ai fumi di un palco che sembra maledetto, King Krule e la sua band attaccano con due canzoni del vecchio album, giusto per scaldarsi con qualcosa che magari è loro più familiare, ma è un inizio debole. La folla ai loro piedi comincia ad agitarsi solo con il primo pezzo più movimentato, Dum Surfer, per poi impazzire alla famosa A Lizard State e lasciarsi trasportare da pogate e ondate di fanatismo.

Entriamo così nel vivo di un breve (poco più di un’ora di durata) ma intenso live che vede l’alternarsi di raffinati momenti jazzatini, un po’ acerbi data la giovane età di tutti i componenti del gruppo, e di strazianti urla, chitarre sgraffianti, atmosfere dark. Il pubblico vuole arrivare all’artista, lo brama ardentemente, lo invoca e lo provoca. Ma Archy, nonostante tenta qualche parola di ringraziamento, viene sovrastato dai suoi fan e rimane lontano, nella sua solitudine, nella sua repulsione verso gli “altri”, nel profondo della sua tenebrosa voce baritonale.
Mentre suona si rivolge spesso ai suoi compagni, con la chitarra che gli pende al collo come un peso di piombo, si atteggia alle volte al King del palco, ma poi in un grido lacera quella che è la realtà: un giovane talento in balia di ciò che è agli occhi del mondo, indifeso, forse impreparato.
Nel cuore del concerto, con pezzi come Little Wild, Emergency Blimp e la magnifica titletrack The Ooz – “Is anybody out there? ‘Cause I’m all alone” – questa straziante verità diventa palpabile. Ma forse è questo che ci piace di più perché è ciò che rende le sue parole, la sua performance e la sua musica più autentico che mai, che lo rende un vero artista, al di là della sua bravura nel comporre da solo testi e musica.

A coronare questo inaspettato trionfo suonano una dopo l’altra le canzoni che lo hanno consacrato: Baby Blue, Easy Easy e Out Getting Ribs, ricordandoci l’importante punto di partenza di una carriera, ancora agli esordi, destinata a brillare sempre di più.

SETLIST:
Has This Hit?
Ceiling
Dum Surfer
A Lizard State
Midnight 01 (Deep Sea Diver)
The Locomotiv
Rock Bottom
Little Wild
Emergency Blimp
A Slide In (New Drugs)
The OOZ
Half Man Half Shark
Baby Blue
Easy Easy

ENCORE:
Out Getting Ribs

King Krule at Magazzini Generali 28/11/17

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Wim Mertens

Sabato 18 novembre il Barezzi Festival tocca la sua vetta e al Teatro Regio di Parma presenta un concerto davvero unico, in prima assoluta e in esclusiva nazionale: Wim Mertens con la Filarmonica Arturo Toscanini. Con quasi 40 anni di carriera alle spalle, in cui spiccano le collaborazioni con Jan Fabre al teatro e con Peter Greenaway al cinema, Mertens è universalmente considerato come uno dei più grandi esponenti del minimalismo, dell’ambient e dell’avant-garde, pur mantenendo sempre una costante attenzione alla melodia.  La sua è una musica colta e accessibile. Una musica senza confini, senza timori, senza nome. La serata sarà introdotta dall’esibizione di Bruno Bavota, grande protagonista della scena strumentale contemporanea di casa nostra, amato dalla Apple, che ha utilizzato il suo brano “Passengers” per la campagna di celebrazione dei 20 anni del marchio, e da Paolo Sorrentino che ha inserito “If only my heart were wide like the sea” nella colonna sonora di “The Young Pope”.

Grazie a Concertionline potete aggiudicarvi due biglietti omaggio per il concerto di Wim Mertens. Vi basta condividere questo articolo su Facebook utilizzando il pulsante presente qui sotto e poi compilare il form che comparirà con il vostro nome e la vostra email. I vincitori saranno contattati all’indirizzo email inserito entro venerdì 17 novembre.

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Selton

Giovedì 16 novembre il Barezzi Festival 2017 arriva a Parma e dà il via ai concerti gratuiti del Barezzi Off e agli aftershow elettronici di Strade by Tanqueray. Ma la vera protagonista della serata sarà la talentuosa chitarrista e cantautrice di San Paolo Maria Gadù, arrivata alla fama mondiale con la hit “Shimbalaiê”. Pupilla di Caetano Veloso e Gilberto Gil, Maria Gadù suonerà all’Auditorium Paganini insieme ai Selton, brasiliani di nascita e milanesi di adozione, che nel loro ultimo album “Manifesto Tropicale” creano un sound originale fra pop e tropicalismo, ritmiche da spiagge notturne e chitarre acustiche dense di saudade, beat percussivi e ballate da lungomare.

Grazie a Concertionline potete aggiudicarvidue biglietti omaggio per il live di Maria Gadù e dei Selton. Vi basta condividere questo articolo su Facebook utilizzando il pulsante presente qui sotto e poi compilare il form che comparirà con il vostro nome e la vostra email. I vincitori saranno contattati all’indirizzo email inserito mercoledì 15 novembre.

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Yellowjackets

Il Barezzi Festival 2017 sta per iniziare: l’undicesima edizione prenderà il via martedì 14 novembre con il concerto degli americani Yellowjackets al Teatro Magnani di Fidenza.

Gli alfieri americani del jazz-fusion hanno 35 anni di carriera alle spalle e collaborazioni con artisti del calibro di Mike Stern. Una band inizialmente fondata nientemeno che da Robben Ford e che negli anni ha cambiato diverse volte formazione, rimescolando sempre le scelte musicali ma sempre fedele alla contaminazione fra jazz, rock, blues e soul.

Grazie a Concertionline, potrete aggiudicarvi due biglietti gratuiti per assistere al concerto. Per partecipare al contest, dovete usare il pulsante che vedete qui sotto (e solo quello qui sotto) per condividere su Facebook questo articolo e compilare il modulo che comparirà una volta conclusa l’operazione di condivisione. Gli utenti selezionati verranno contattati via mail.

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Senza paura di frontiere, limiti o barriere. È il viaggio di esplorazione nelle infinite sfumature della musica contemporanea che si potrà compiere dal 14 al 19 novembre a Parma e dintorni per l’undicesima edizione del Barezzi Festival. Soul, jazz, pop, elettronica, classica, world, rock e trip hop le traiettorie principali di un programma che miscela con eleganza nuovi astri in ascesa come il talentuoso cantautore britannico Michael Kiwanuka, sul palco del Teatro Regio il 17 novembre, ai nomi di assoluta fama mondiale come il pianista Wim Mertens, in prima assolta e in esclusiva nazionale insieme alla Filarmonica Arturo Toscanini il giorno seguente, 18 novembre, sempre al Regio di Parma. Leggende del jazz come il cubano Gonzalo Rubalcaba o gli americani Yellowjackets, la storica band fondata da Robben Ford, al fianco di Colombre, rivelazione della scena indie italiana nel 2017, o del duo elettronico tedesco Grandbrothers.

Il tutto è stato anticipato dalla grande anteprima il 10 novembre al Teatro Asioli di Correggio con il concerto del folkinger di Memphis, Tenessee, Micah P. Hinson, vero poeta maledetto dei nostri tempi.

Nato a Busseto e cresciuto tra Parma e la sua provincia, il Barezzi Festival prende il suo nome dal mecenate di Giuseppe Verdi, Antonio Barezzi, per celebrare l’incontro fra la musica classica, l’Opera e la musica contemporanea. Nel corso di questi 11 anni il Barezzi Festival ha saputo guadagnarsi l’attenzione del pubblico più attento ed esigente per la qualità e l’internazionalità delle proposte artistiche e per la capacità di coniugare i nomi di primissimo piano con il gusto della ricerca e l’attenzione per i talenti emergenti, offrendo al pubblico rare occasioni di scoperta e di ascolto per i più diversi generi musicali.

Alla programmazione principale si affiancano le sezioni che articolano la proposta artistica del Barezzi Festival: Barezzi Snug – Pause di gusto e ozio con concerti e performance all’ora di pranzo in alcune delle più caratteristiche trattorie, osterie ed enoteche del centro storico di Parma, oltre che tra suggestivi scorci, vicoli, piazze e monumenti; Strade by Tanqueray, gli aftershow dedicati alle nuove sonorità elettroniche, e Barezzi Off, con concerti pomeridiani a ingresso gratuito.

Grande novità di quest’anno, l’head quarter del Barezzi Festival: nella chiesa sconsacrata del Borgo delle Colonne (BdC), venue di Barezzi Off, un vero e proprio salotto con il Tanqueray Bar in cui sarà possibile ricevere informazioni, acquistare biglietti, partecipare ai talk curati dal giornalista Fabio De Luca e assistere a concerti e dj set.

 

Prevendite su vivaticket.it e www.barezzifestival.it

Barezzi Festival 2017

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Archy Ivan Marshall è il giovane talentuosissimo cantante e musicista britannico dalla chioma rossa conosciuto anche come Zoo Kid. Ma è con lo pseudonimo di King Krule e con il suo primo album 6 Feet Beneath The Moon risalente al 2013 che ha attirato il grande pubblico facendolo innamorare della sua elettronica jazz, dark e punkeggiante e della sua voce calda e profonda tutt’altro che da ventenne.

In occasione della pubblicazione del suo secondo album The OOZ , avvenuta il 13 ottobre 2017, King Krule ha iniziato un lungo tour internazionale che toccherà il suolo italiano per un’unica imperdibile data:

28 novembre 2017 a Milano, presso i Magazzini Generali.

L’album è stato già accolto con successo da pubblico e critica, e i suoi concerti stanno registrando un sold out dopo l’altro. Vi auguriamo che uno dei biglietti andati a ruba per questa data sia vostro!

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Chilly Gonzales

Un geniale entertainer. Ma non solo. Un abile pianista, un affascinante compositore, un coraggioso produttore. Un rapper spregiudicato e un saggista brillante, tutto nella stessa persona.

Dopo il trionfale concerto d’apertura a Piano City Milano 2017, torna in Italia Jason Beck, alias Chilly Gonzales, in due date imperdibili: venerdì 10 novembre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, nell’ambito del Festival JazzMI, e sabato 11 novembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma. In entrambi gli appuntamenti, l’artista al pianoforte riproporrà brani estratti da tutto il suo repertorio nel suo stile unico e originale insieme al Kaiser Quartett: Martin Bentz (cello), Adam Zolynski (violon 1), Jansen Folkers (violon 2), Ingmar Süberkrüb (viola).

Queste, in breve, le info sui biglietti:

Venerdì 10 novembre 2017
Festival JazzMI
Conservatorio “G. Verdi” – Sala Verdi, ore 21
Chilly Gonzales and Kaiser Quartett

Biglietti:
da 25 € + diritti di prevendita
Prevendita online: www.mailticket.it

Sabato 11 novembre 2017
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli, ore 21
Chilly Gonzales and Kaiser Quartett

Biglietti:
da 30 a 35 € + diritti di prevendita
Biglietteria 892.101
Prevendita online: Ticketone

Canadese di nascita ma residente del mondo, Chilly Gonzales ha fatto del pianoforte la sua unica casa, dove il pubblico è invitato a entrare e ad assistere alle sue performance sopra le righe e coinvolgenti, rigorosamente in vestaglia di seta e pantofole su misura.

Eclettico, ironico, istrionico: “Gonzo”, come spesso viene chiamato, ama Satie e Scarlatti, Eminem e Vado, vince Grammy con i Daft Punk, ascolta gli Smiths e il jazz più complesso, Lionel Richie e i Bee Gees.

Milano e Roma si preparano dunque ad accogliere il guru della “musica totale”: una musica che non conosce vincoli nè limiti creativi, che lo porta a spaziare tra i generi più disparati, partendo dal rap fino ad arrivare alla musica classica. Un approccio globale ma minimalista nell’essenza, un Mark Rothko del pentagramma, un romantico ridotto, come si definisce lui stesso. Un portavoce della necessità di “riduzione musicale”, perché la musica sta sempre di più spingendo verso l’essenzialità. I nostri “inni pop” contemporanei sono la prova che il segreto è tutto nel suono.

Un concetto di riduzione che non limita certo la sua produttività, anzi: Chilly Gonzales è ovunque. Il suo nome appare dappertutto, dai dischi dei Daft Punk (con il brano Give Life Back to Music dell’album Random Access Memory che gli è valso un Grammy Award nel 2013) a quelli di Drake, passando per collaborazioni con Peaches, Feist, Jane Birkin, Charles Asznavour.

Dopo il suo secondo lavoro pianistico in solitaria Solo Piano II (2012), il musicista ha scritto un libro best seller di pezzi facili per pianoforte, Re-Introduction Etudes (2014), dedicato a chi ha appeso la musica a un chiodo e volto a trasmettere, in modo mai banale e noioso, la passione per la musica e il suo studio. Ha poi coprodotto e pubblicato Octave Minds (2014), l’album con Boys Noize dove il piano incontra l’elettronica, per poi concentrarsi nel trovare un risvolto moderno per la musica da camera, come dimostra il suo album con Kaiser Quartett “Chambers” (2015).

E tra concerti pirotecnici, dischi spiazzanti, libri, film ed esilaranti piano lesson, Gonzo ha trovato anche il tempo per stabilire il Guinness di performance solista più lunga di sempre: 27 ore, 3 minuti e 44 secondi per un totale di circa 300 brani eseguiti.

Il 2017 è un anno denso di concerti e fruttuose collaborazioni: Jarvis Cocker (nel disco Room 29), Kaiser Quartett, Stella Lepage, Joe Flory, Ibeyi, Francesco Tristano, Daniel Hope, Toddla T, Leonard Cohen Tribute, Bugzy Malone e molti altri.

Un anno che finisce con il botto: l’apertura di una sua propria scuola di musica, il Gonzervatory, un workshop di musica che dalla primavera 2018 accoglierà sei studenti selezionati: una settimana spesata di masterclass, prove, lezioni di psicologia dello spettatore e umanesimo musicale per comprendere cosa significhi oggi essere un concertista, vivendo insieme un’esperienza di totale immersione nella musica che culminerà in un grande concerto pubblico.

Chilly Gonzales è un musicista unico nel suo non-genere, nella sua volontà di arrivare a tutti piuttosto che a pochi esperti, nel suo desiderio di essere pop, di coinvolgere lo spettatore e avvicinarlo alla passione che ha travolto la sua vita, quella per la musica. Un artista capace di mettersi continuamente in gioco, di essere sempre aperto alle novità e sempre alla ricerca dell’originalità creativa, perchè – afferma – oggi il mio competitor principale è solo uno: me stesso. Il modo migliore per affrontare la competizione è spingersi oltre.

Una estrosa e travolgente follia creativa che si dispiega al meglio nei live e che vuole portare avanti la sua più grande sfida: essere un uomo del suo tempo, vivere e far vivere la musica come momento di gioiosa bellezza e di spensierata profondità emotiva.