La prima volta non si scorda mai. Sharon Van Etten live in...

La prima volta non si scorda mai. Sharon Van Etten live in Bologna.

“Tonight it’s our first show in Italy ever!”, esordisce così Sharon Van Etten salendo sul palco del Locomotiv di Bologna, un Locomotiv stracolmo, con la cantante americana che, glielo si legge negli occhi, è contentissima e quasi imbarazzata, incredula, per la presenza di così tante persone al suo concerto.
Beh, non dovrebbe, perchè appena iniziano le prime note di “Afraid of nothing” si capisce il perchè siamo tutti qui, in attesa solo della sua voce: i suoi brani sono così pieni di pathos, così intensi e la sua voce così calda ed espressiva che non si può non voler essere qui, non si può non rimanere abbagliati da tanta bellezza.
Ogni canzone è un mondo a parte, eppure è un pezzettino del puzzle che è il mondo di Sharon: da “Taking chances” letteralmente da brividi, a “Save yourself”, in una versione quanto mai onirica, per finire con “Break me” che davvero ci spezza qualcosa dentro, tanta è la forza delle parole cantate da Sharon, con quella voce che sa insinuarsi nei cuori ed esploderci dentro: una vera e propria bomba emotiva.

In tutto questo Sharon sorride, incredula, non si capacita che le persone le richiedano dei pezzi specifici: “Come fate a sapere le mie canzoni! E’ la prima volta che vengo in Italia!” dice ridendo e, quando dal pubblico le gridano “Sei famosa!” lei si schermisce “Per favore! Macchè famosa, non sono famosa!” e anzi, per tutta risposta, prende il suo cellulare e chiede al pubblico di gridare “Hi Mom!” per mandare un video a sua madre a casa, che non crederebbe a questo successo.

Insomma, nell’alternanza tra momenti in cui non si può non sorridere e Sharon appare come una raggiante ragazza del Midwest e momenti in cui viene fuori la cantautrice di razza (sfido chiunque a non essersi commosso all’attacco di “Perfect day”, cover di Lou Reed che Sharon rende con una grazia irreale), la serata scorre via come un inno alla bellezza, una bellezza semplice eppure di straordinaria intensità, che si esprime tutta nel bis finale, dove la carica rock di “Give out” si mescola con la potenza “sporca” di “Serpents”, ricordando il suono di una band come i Low, a cui Sharon dimostra già di non aver nulla da invidiare.

Pubblico in delirio, applausi, giù il sipario: sarà difficile per Sharon Van Etten scordare questo suo primo show italiano. Per noi del pubblico sarà, invece, proprio impossibile.

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