Unaltrofestival 2014, Day 2: il live-report della seconda giornata con Dandy Warhols...

Unaltrofestival 2014, Day 2: il live-report della seconda giornata con Dandy Warhols e Horrors

L’edizione 2014 di Unaltrofestival si è appena conclusa tra Milano e Bologna: dopo un’affollata apertura con MGMT e Panda Bear (QUI il nostro resoconto), vi raccontiamo la seconda parte della manifestazione musicale dalla line-up doppia svoltasi al Magnolia di Milano ieri sera, martedì 15 luglio. Due palchi e cinque gruppi, come nella prima parte, hanno dato vita ad un evento ben organizzato e dal respiro europeo, anche se il pubblico era presente in maniera ridotta rispetto alla serata chiusa dagli MGMT. Ai giovani e talentuosi Foxhound è stato affidato il compito importante di dare il via ad una serie di concerti ruvidi e psichedelici, e la giovanissima band torinese non ha deluso le aspettative stupendo piacevolmente i presenti dallo stesso palco che aveva ospitato i colleghi italiani M+A la sera prima. Subito dopo si sono presentati gli anglo-scozzesi Telegram – che insieme ai Temples esibitisi subito dopo – sono stati una piacevole sorpresa: per ambedue i gruppi infatti il mood stilistico di stampo ’60s e i ‘70s è stato un marchio distintivo, partendo dai brani proposti fino ad arrivare al look dei componenti di entrambe band. In particolar modo i Temples, non ancora conosciuti quanto dovrebbero dalle nostre parti, se la sono cavata egregiamente facendo ballare la folla presente sotto il palco più piccolo sulle note di “Shelter Song”, “Prisms” e altri brani dal sound shoegaze eseguiti impeccabilmente.

Il salto temporale nel passato flower-power è durato anche per le due successive formazioni attese entrambe sul main stage: The Horrors e The Dandy Warhols. Il gruppo inglese capitanato da Faris Rotter – che si è pronunciato contento di essere finalmente tornato in Italia – ha eseguito alcuni pezzi recenti, tratti dagli ultimi due lavori “Luminous” (2014) e “Skying” (2011), ma anche un paio di canzoni di stampo noise rock estratte dall’acclamato disco uscito nel 2009 e intitolato “Primary Colours”. “Mirror’s Image” e “Who Can Say” infatti sono stati gli highlight della performance della band, ma soprattutto i più apprezzati dalla maggior parte di chi assisteva al concerto, che non ha saputo trattenersi dal ballare scatenatamente. Distorsioni e riverberi sono stati fondamentali anche per gli head-liner Dandy Warhols, che (almeno secondo me) non ci regalano niente di discograficamente rilevante dai primi anni 2000. Forse anche per questo motivo – oltre che per il look improbabile del front-man Courtney Taylor-Taylor, che si è presentato sul palco con le treccine e la riga in mezzo da squaw, ma nella nostra memoria era rimasto il pazzo senza vestiti e spettinato del tormentone “Bohemian Like You” – molti di noi non si aspettavano granché quando la formazione nata nell’Oregon nei primi anni ’90 ha iniziato a suonare. Niente di più sbagliato, visto che anche chi si è accostato al palco per pura curiosità (magari richiamato dalla presenza di Horrors e Temples) ha potuto ricredersi: oltre al singolo che li ha resi famosi in tutto il mondo e ad altri brani tratti dal ben riuscito “Thirteen Tales From Urban Bohemia” (le belle “Get Off” e “Goodless“ad esempio), la band ha proposto dal vivo anche molte canzoni più recenti – l’ultimo album di studio della band risale al 2012 e si intitola “This Machine” – come la divertente “Not if you were the last junkie on earth” (1997) ma anche il celebre brano del 2003 “We Used to Be Friends”, portato a termine dopo un piccolo stop per problemi tecnici che si è rivelato l’unico intoppo di un piacevolissimo live. Che dire, onore a Unaltrofestival! E appuntamento (speriamo) al prossimo anno.

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