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Moseek, intervista: “Leaf rappresenta il punto d’inizio per noi, è un album pieno di interrogativi”

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I Moseek – nello specifico Elisa Pucci (voce e chitarra), Fabio Brignone (basso e sinth) e Davide Malvi (batteria) – hanno da poco dato alle stampe il loro primo album ufficiale intitolato “Leaf”. Abbiamo rivolto loro qualche domanda relativa a brani, live e tappe artistiche di una carriera iniziata nel 2010. Ecco l’intervista:

Avete da poco dato alle stampe il vostro primo album ufficiale, “Leaf”, potreste parlarci di com’è nato questo lavoro e di cosa parla?

“Leaf” è la fusione di due dischi autoprodotti, un EP del 2010 “Tableau” e “Yes,week-end” del 2012. Ad aprile 2012, proprio alla presentazione di “Yes,week-end” al Piper di Roma, abbiamo conosciuto l’etichetta OML che ci ha proposto di pubblicare di lì a breve un album che fosse edito da Don’tWorry Records e distribuito nei negozi da Edel. Sono stati inseriti quindi 7 brani di “Yes,week-end” e registrati ex-novo 3 brani di “Tableau” e il singolo “Leaf” che ha dato appunto il nome all’album, che è in poche parole “un’operazione discografica”, pensata e gestita appunto da OneMoreLab. Il disco poi è uscito ufficialmente dopo quasi due anni, a Gennaio 2014, anche se nei negozi è presente da qualche mese prima.
Ha quindi una gestazione un po’ lunga e rappresenta il punto d’inizio per noi. È un album pieno di interrogativi, ci si interroga se quello che facciamo ogni giorno sia abbastanza, se sia giusto soffocare determinati sentimenti anche in contesti “sbagliati”, ci sono interrogativi sulla Chiesa in chiave negativa e poi c’è tanta autoanalisi e autoironia.

Il singolo che ha anticipato l’uscita del disco è “Steal-Show” (ed è presente anche nell’ultima compilation di “La Repubblica XL”) come mai la scelta è andata su questo brano? E quali saranno i prossimi?

Steal-Show è il secondo singolo dell’album, anche se è uscito in concomitanza della diffusione ufficiale dello stesso. È quello che si avvicina di più a ciò che facciamo live oggi. Infatti i brani del disco, suonati dal vivo sono molto diversi, essendo del 2012 l’evoluzione è stata fisiologica e necessaria per noi. Steal-Show invece è rimasta abbastanza fedele a se stessa.

Vi siete formati nel 2010, e nel 2012 avete anche realizzato un album autoprodotto: quali sono state le tappe più importanti del vostro percorso artistico?

Senz’altro la pubblicazione di “Yes,week-end” ha segnato una tappa importante per noi. Abbiamo testato il nostro modo di lavorare, la nostra costanza e l’intraprendenza nel fare le cose. Abbiamo iniziato ad ottobre 2011 con la  pre-produzione dei brani, e in pochi mesi abbiamo poi registrato in studio, lavorato alla scelta dell’artwork e della copertina, alle foto da inserire nel libretto, al look, è stato realizzato il videoclip di “Pills”, abbiamo curato noi stessi la promozione dell’uscita del disco, l’organizzazione del live di presentazione dell’album al Piper di Roma, i concerti a seguire. Tutto questo è stato un bel banco di prova, dal quale tutti gli artisti passano, specie se indipendenti. Altra tappa fondamentale è stato il mini-tour in Inghilterra a settembre del 2012, dopo il quale vi è stato un lungo periodo di pausa nell’attesa dell’uscita di “Leaf” che però ci ha permesso di ri-arrangiare tutto il nostro concerto e di ripartire in maniera più consapevole.

A proposito, visto che siete stati anche in tour in Uk, com’è stata questa esperienza?

Il mini-tour in Inghilterra è stata l’esperienza più bella per noi, dal punto di vista sia musicale che personale. Il viaggio stesso, aver conosciuto tantissimi artisti di tutto il mondo e vissuto l’arte in generale come la vivono in Inghilterra, insegna tanto. Abbiamo suonato davanti a chi capiva perfettamente cosa veniva cantato, senza il gap della lingua inglese (che comunque anche in Italia è sempre meno evidente). Bellissimo! E poi abbiamo condiviso il palco con molti artisti molto più bravi di noi, con spettacoli da paura che ci hanno permesso di fare auto-analisi, di mettere in discussione il live che avevamo, il confronto è sempre costruttivo. E da questa esperienza abbiamo iniziato poi a costruire il concerto che abbiamo oggi, un buon punto di partenza per avere sempre più voglia di portarlo in giro.

Per i prossimi mesi avere in programma date dal vivo? Dove?
Stiamo chiudendo date in Puglia, in Campania, in Basilicata e nel Nord-Italia. Presto gli aggiornamenti su www.moseek.it .

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