KILLING JOKE Live Report dal Campus Industry Parma

KILLING JOKE Live Report dal Campus Industry Parma

Sono passati già due giorni dal concerto di Parma dei Killing Joke ma ancora sono vive le belle sensazioni che abbiamo lasciato volutamente stratificare in un’area che rimarrà indelebile della nostra memoria uditiva.

Il 40 esimo Anniversario di una carriera è un traguardo ambito da molti artisti e poterlo celebrare con tutta l’energia e la gioia degli albori non è da tutti; e in questo caso siamo di fronte ad una band che ha mantenuto intatta tutta la sua potenza e la sua creatività in un arco così lungo di tempo.

Un immensa produzione musicale fatta di almeno 15 album di inediti oltre a svariate compilations di Remix attualmente reperibili in un mega cofanetto celebrativo, la formazione si presenta sul palco del Campus Industry di Parma al gran completo come in origine nel lontano 1978 per il Laugh at your Peril Tour con il leader e carismatico Jaz Coleman affiancato dal suo fido scudiero alla chitarra Geordie Walker oltre allo storico bassista Martin Glover aka Youth e Paul Ferguson alla batteria con  l’aggiunta  ai Sintetizzatori e Programming di Reza Uhdin.

L’ouverture spetta ad un dei capolavori della band primi anni 80 quella Love Like Blood che la lanciò in un area limitrofa al mainstream un vero riempipista da club alternativi, seguita da un brano dell’ultimo decennio di produzione la straordinaria European Super State ;

dai primi due brani possiamo già capire che la band suona all’unisono ben calibrata, con gli strumenti in perfetta sintonia dove troviamo la base ritmica di Youth e Ferguson con il  suo tipico incedere ferocemente tribale, Geordie che arpeggia i suoi riff privi di assoli ma taglienti quanto una lama e Jaz che dopo un avvio leggermente incerto, scalda la sua voce inconfondibile fatta di due tonalità ben distinte una più armonica e soave e l’altra cupa e ruggente .

 

Insomma tutto ciò è il suono Killing Joke una sorta di ibridazione unica nel suo genere tra la New Wave e l’ heavy metal che ha influenzato molte delle band apparse tra gli anni 90 dall’ Industrial al Grunge all’alternative rock .

La potente cavalcata è Autonomous Zone tratta dall’ultimo disco del 2015 Pylon suona fresca e unica e spiega come sia immutata la carica e l’energia dei Killing Joke a 40 anni dal suo esordio e poi l’inconfondibile Eighthies con il famoso riff ricampionato dai Nirvana .  Molto saccheggiato per la scaletta è il primo ed indimenticabile disco del 1980 “Killing Joke” pietra miliare della musica rock alternative , con brani mitici quali Requiem , The Wait , Wardance o la marcia di Bloodsport . In Cythera apre una seconda parte con brani più recenti tipo la maestosa Corporate Elect  o la travolgenti Asteroid e Loose Cannon .

La musica dei Killing Joke è una sorta di viaggio nella forza primordiale, nella potenza degli elementi dove raggiungiamo i più remoti territori sonori e siamo ammaliati dal riff continuo di Geordie , in una danza tribale ferina e violenta che esprime il suo massimo proprio nel live con Jaz il maestro supremo di cerimonia che gesticola , strabuzza la sguardo ci guida nel suo mondo al lume di candela.

Una chiusura da brividi un “Pandemonium” che contiene uno dei riff più riconosciuti dei Killing Joke per un concerto che vista l’occasione celebrativa ci saremmo aspettati un pò più corposo e forse non c’era proprio la necessità di avere due band di supporto prima degli headliner ma tantè dovremo farcene una ragione.

Lunga vita la rock , lunga vita a questi Killing Joke e ai loro primi quarant’anni di carriera confidando, ne siamo certi, che la loro voglia di fare musica continui sia in studio ma soprattutto Live.

 

 

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