Intervista ai Sadside Project: “La collaborazione in campo artistico è qualcosa di...

Intervista ai Sadside Project: “La collaborazione in campo artistico è qualcosa di arricchente”

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I Sadside Project hanno dato alle stampe l’album “Winter Whales War” lo scorso febbraio: il disco contiene le collaborazioni artistiche di Roberta Sammarelli, Adriano Viterbini, Alberto Mariotti e tanti altri: il duo, attualmente impegnato nell’attività live, ci ha raccontato alcune curiosità sul nuovo lavoro, ma anche impegni attuali, aspirazioni future e influenze musicali.

Lo scorso febbraio è uscito il vostro nuovo lavoro, Winter Whales War: che percorso artistico vi ha portato alla pubblicazione di questo album?

Il disco è una sintesi di quello che abbiamo ascoltato, ma anche vissuto in quest’ultimo anno, abbiamo provato ad inserirvi tutte le nostre influenze musicali, senza risultare troppo sconnessi dal punto di vista di coerenza di genere. Poi in realtà nei dischi si racchiudono anche emotività e sensazioni, non soltanto influenze musicali.

Perché consigliereste ai nostri lettori di ascoltarlo?

Perchè sono intonato e Domenico suona bene la batteria, e perché penso che ci siano delle canzoni divertenti da ascoltare in macchina canticchiando verso la propria meta; perché un po tutti abbiamo sognato d’esser pirati.

Le vostre influenze arrivano da terre oltreocenano, tra psichedelia, garage e blues. Come mai avete deciso di proporre al pubblico italiano questo tipo di musica? Cosa ascoltate di solito?

Ascoltiamo un sacco di musica, penso che sia importantissimo per qualsiasi artista ascoltare tantissima musica, è come andare a scuola. Non abbiamo mai pensato di scrivere canzoni per un pubblico o comunque in funzione di un ascolto, di conseguenza la scelta dell’inglese o del genere è stata abbastanza istintiva e naturale.

All’album hanno collaborato Roberta Sammarelli dei Verdena, Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion, Alberto Mariotti e Wassilij Kropotkin dei King of the Opera, e alcuni musicisti romani membri di Boxerin Club, Indie Boys Are For Hot Girls ed Ancien Régime: come sono nate tutte queste collaborazioni? In che modo ognuno di questi artisti ha portato il proprio contributo concorrendo al risultato finale?

Siamo un duo è vero, ma mi piace considerare i Sadside Project un progetto aperto, le collaborazioni con gli artisti che hai sopra elencato hanno reso “Winter Whales War” un disco collettivo pieno di gente.
Abbiamo sempre amato coinvolgere i nostri amici all’interno dei nostri lavori, perché pensiamo che la collaborazione  nel campo artistico sia davvero una cosa arricchente. Proprio per questo quando possiamo cerchiamo di coinvolgere più musicisti possibili anche durante i live.

A quale brano siete maggiormente affezionati e perché?

Gianluca: Non riesco a scegliere, ma tre principalmente: “Molly”, perché è per il mio cane che non c’è più; “1959” perché l’assolo lo ha fatto papà, e “My Favorite Color” che è dedicata alla persona che amo. (Che risposte mielose che ti ho dato!)

Avete aperto i concerti di Joe Lally dei Fugazi, e anche alcune date del “Wow” tour dei Verdena: con chi altro vi piacerebbe condividere il palco prossimamente?

La settimana scorsa abbiamo suonato con i Ministri ed è stata un esperienza molto bella, vorrei fare l’opening act ai Blink 182! Più seriamente ai The National, ma forse il mio sogno segreto rimangono gli Strokes.

Avete in programma date estive? Dove e quando possiamo vedervi live?

Per tutti gli aggiornamenti basta cliccare sulla pagina facebook sadsideproject e mettere un bel mi piace!

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