Intervista ad Adriano Viterbini: “Il blues è vicino agli esseri umani, una...

Intervista ad Adriano Viterbini: “Il blues è vicino agli esseri umani, una musica su misura per tutti”

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Adriano Viterbini è un musicista ed un autore molto apprezzato, nonché membro fondatore di Bud Spencer Blues Explosion e Black Friday. Poco tempo fa – precisamente il 22 marzo 2013 – ha dato alle stampe il suo primo lavoro come solista (prodotto da lui in prima persona, insieme a Bomba Dischi) intitolato “Goldfoil”: per questo motivo gli abbiamo rivolto alcune domande.

Poco tempo fa hai esordito con un disco solista, intitolato “Goldfoil”. Per prima cosa ti chiedo, è stata un’idea recente, o qualcosa a cui pensavi già da tempo anche mentre eri impegnato a tempo pieno con i BSBE?

Goldfoil nasce perché ho sentito forte l’esigenza di far emergere la mia anima , di portare in superficie una mia attitudine più pacata e sotto voce, vicina a ciò che sento… sto maturando una mia consapevolezza,  sto lavorando e approfondendo il significato di espressione musicale e con questo disco ho cominciato il lavoro, sono molto soddisfatto.

Puoi raccontarci qualcosa su questo tuo primo lavoro? Cosa troverà al suo interno chi ancora non l’ha ascoltato?

Questo primo lavoro a mio nome è un po’ il mio biglietto da visita nel mondo del Blues. Volevo fare un disco senza bandiera, che potesse parlare tutte le lingue, da qui l’idea dell’album strumentale. Brani miei e rivisitazioni si alternano, un disco che ha accompagnato anche momenti difficili della mia vita e che ne porta il retrogusto, ma anche un senso di pace e tranquillità, che tanto adoro.

La collaborazione con Alessandro Cortini, dei Nine Inch Nails, è stata voluta o, diciamo “casuale”? Come è stato lavorare con lui?

Alessandro è membro attuale dei NIN, e la collaborazione nasce grazie al confronto avvenuto tramite amici comuni. Per me è un grande onore poter condividere un brano con uno dei musicisti migliori del mondo.

Pochi giorni fa hai suonato al Mojo Station Blues Festival, che ha ospitato per il nono anno consecutivo il meglio del panorama blues nazionale ed internazionale. Com’è stata questa esperienza? C’è qualcuno che apprezzi particolarmente con il quale hai condiviso il palco?

Poter condividere il palco con i Tres è stata una bellissima esperienza…ho tantissimo da imparare da loro, specialmente da Roberto Luti, che considero incredibile. Il Mojostation festival è uno dei più riusciti e sentiti festival del blues in Italia…secondo me un avvenimento prezioso, ci tengo a ringraziare Gianluca Diana (mojo station) per il suo lavoro  appassionato.

Le tue influenze artistiche hanno origini lontane, sia in termini di tempo che di spazio: come riesci a far arrivare in maniera così diretta al pubblico italiano una ‘forma musicale’ apparentemente diversa da quelle a cui siamo abituati, quella del blues?

Il blues è vicino agli esseri umani, una musica su misura per tutti. Colpisce con violenza o si lascia ascoltare come sottofondo educato. Adoro questa musica, non mi lascia mai solo e riesco ad esprimermi tramite essa in ogni genere musicale a cui mi approccio.

Sei attualmente in tour come solista: quali sono i prossimi appuntamenti?

In estate gli eventi potrete trovarli sul sito di DNA concerti o sulla mia pagina facebook.

E con i BSBE c’è qualcosa in preparazione?

Lavoriamo in segreto.

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