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Cirque des Rêves, intervista: “La magia della musica è unire le diversità rendendole accordi”

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La band campana “Cirque des Rêves” ha da poco dato alle stampe un EP d’esordio omonimo contenente sei brani. Nel lavoro si incrociano tradizione folk nordeuropea e sonorità mediterranee, oltre che italiano, inglese e francese nei testi. Abbiamo rivolto qualche domanda a Lisa Starnini, voce e leader del gruppo, ecco cosa ci ha raccontato.

Tu e il tuo gruppo avete dato alle stampe un EP omonimo contenente sei brani: puoi raccontarci brevemente le fasi di lavorazione del disco?

Questo EP è stato un’avventura inaspettata direi. Abbiamo iniziato a registrarlo due mesi dopo aver provato insieme la prima volta, ma i pezzi erano nati subito e con estrema naturalezza. Abbiamo registrato a Napoli alla Splash sotto la supervisione di Max Gelsi, produttore artistico del cd. Per il missaggio ci siamo spostati a Vicenza agli XLand Studio dove abbiamo anche registrato gli interventi di Riccardo Galardini e Silvia Smaniotto per poi spedire il master a Milano ai Massive Arts. Una lavorazione tutta italiana insomma.

Da dove deriva il vostro nome?

Dalla voglia di portare i sogni nella nostra vita e in quella di chi ci ascolta. Crediamo fermamente che vadano inseguiti a ogni età perché ci arricchiscono e ci fanno sorridere di più. Il mondo che ci circonda sembra sempre più pallido e il Circo dei Sogni gira di città in città per riportare un po’ di colore. Sotto al suo tendone c’è abbastanza spazio per farli volare e uscire finalmente dai cassetti impolverati nei quali li abbiamo rinchiusi.

In che modo si svolgono le dinamiche creativetra voi?

Creiamo e arrangiamo i pezzi tutti insieme. Ognuno porta il suo background musicale e alla fine tutti i generi così diversi che ci contraddistinguono si amalgamano in perfetto equilibrio. Questa è la magia della Musica… unire le diversità rendendole “accordi”.

I testi alternano la lingua inglese e quella francese, e la tradizione folk nordeuropea si incrocia alle sonorità mediterranee: mi spieghi come siete riusciti a far collidere due realtà così apparentemente distanti?

Con estrema naturalezza. La Musica alla fine è soltanto una e i confini un’invenzione umana che ha poco a che fare con l’arte. Non ci poniamo limiti di genere o di linguaggio. Seguiamo il pezzo ed è lui che ci conduce per mano verso la sua direzione musicale. Per questo nell’EP ci sono brani così apparentemente lontani e diversi l’uno dall’altro… un valzer, una ninna nanna, un pezzo rock, uno che strizza l’occhio all’antico mondo celtico… ma non c’è niente di studiato. Quando iniziamo non sappiamo mai cosa nascerà.

A quale, tra le sei canzoni, ti senti maggiormente legata? Perché?

Sicuramente Lully. È una ninna nanna dedicata ai più piccoli e il testo, nella sua grande semplicità, racchiude il messaggio che credo ogni bambino meriti di ricevere da un genitore ma che troppo spesso si dimentica di lasciare.

Il nostro sito si occupa soprattutto di musica dal vivo: avete progetti in vista al riguardo?

Assolutamente sì. I live sono il momento più bello per chi ama fare musica. Le tappe più vicine sono Caserta al Duel Village il 21 Marzo e Roma al Teatro San Giustino l’11 Aprile ma ne abbiamo tantissime altre in programma. Vi aspettiamo!

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