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Venezia Jazz Festival: Cesaria Evora al Teatro La Fenice di Venezia il 26 luglio

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Cesaria Evora, la “diva” dai piedi scalzi, è la più conosciuta interprete della morna, stile che unisce le percussioni dell’Africa occidentale con il fado portoghese, la musica brasiliana e i canti di mare britannici. La cantante, originaria di Capo Verde, sarà al Teatro La Fenice di Venezia, martedì 26 luglio (inizio ore 21.00), nell’ambito della quarta edizione di Venezia Jazz Festival, organizzata da Veneto Jazz.
Dopo qualche anno di assenza e un periodo di riposo costretta da motivi di salute, Cesaria Evora è tornata alla ribalta con un nuovo album, “Nha Sentimento” (I miei sentimenti): 14 brani esclusivi, tra coladeras e mornas, per fare sognare e ballare ai ritmi della musica capoverdiana. Le coladeras sono perlopiù frutto dei suoi acclamati autori Manuel de Novas e Teofilo Chantre, oltre a tre mornas: “Vento de Sueste”, firmata da Manuel de Novas, “Sentimento” di Tututa e “Mam’Bia E So Mi” composta da Vitorino Chantre e testi di Teofilo Chantre. Inciso durante la primavera 2009 tra Mindelo, sull’isola di São Vicente, e Parigi, quest’album vede la collaborazione di Jose da Silva per l’etichetta Lusafrica e arrangiamenti di Nando Andrade, pianista e direttore di Cesaria.

Si tratta di un album caratterizzato da ritmi più dinamici rispetto ai precedenti, concentrato sulla rievocazione del tipico sound percussionistico di Mindelo degli anni ‘50 e ‘60, molto prima che la musica capoverdiana valicasse i confini e iniziasse a subire influenze esterne. Per le mornas, Jose da Silva ha sottolineato l’influenza araba già rivendicata da autori come Manuel de Novas o Vasco Martins, affidando a Farthy Salama la cura degli arrangiamenti degli archi e la registrazione in Egitto con l’Orchestra Sinfonica del Cairo di cui è direttore. Questo tocco orientale dona alla voce dell’artista una sfumatura nostalgica. Il nuovo album esprime una profonda emozione. Anche canzoni apparentemente leggere sono spesso animate da motivazioni molto profonde, la cui joie de vivre si rivela comunque più forte del dolore, del rimpianto e del desiderio. Quando questo non succede, le parole trasmettono una rassegnazione insulare squisitamente tipica di Cesaria, avendo lei stessa provato le cose di cui canta. Cesaria quindi celebra ancora una volta la sua terra d’origine, come nell’eloquente Verde Cabo di Nha Odjos, una poesia scritta a quattro mani da Luis Pastor e Teofilo Chantre. “Capo Verde dei miei occhi / Mindelo, mia gloria, / Voglio morire nel tuo verde / E vivere nelle tue canzoni”.

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