Rap

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“Questo disco è un controsenso, un tocco di lucidità nella follia, un bambino che quando scopre il mondo reale vede qualcosa di incomprensibile”.

Questa definizione con cui lo stesso Rancore definisce il suo ultimo album “Musica per bambini” può essere trasferito tranquillamente alla sua dimensione live.

Il cantante romano, di madre croata e padre egiziano, incarna il rap moderno italiano come nessun altro, con testi ermetici ma che, se ascoltati bene, rivelano un mondo fatto di angosce e paure ma anche di speranze.

Nel live andato in scena sul palco dello Strange Days Festival a Monteflavio, nei dintorni di Roma, Tarek, vero nome del rapper, non delude le aspettative e tiene il palco come un artista navigato. Si muove come la sua musica: frenetico, scattante, adrenalinico.

Uno ad uno esegue tutti i pezzi che lo hanno fatto apprezzare dal pubblico amante di questo tipo musica anche se la ribalta nazionale l’ha avuta grazie alla collaborazione con Daniele Silvestri per il brano Argento Vivo che è riuscito ad aggiudicarsi sia il Premio della Sala Stampa del Festival di Sanremo dedicato a Mia Martini e sia l’ambito premio Tenco come miglior canzone singola.

Molto atteso il nuovo album che dovrà riconfermare l’enorme talento di Rancore e bissare il successo di questo splendido album.

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Ieri sera sono stati i Coma_cose a fare esplodere l’Alcatraz di Milano.
Sold-out nella loro città, con il loro pubblico, con il nuovo disco “Hype aura“, il duo milanese ha dato spettacolo senza risparmiarsi.

E dopo Padova, Firenze e Milano, il tour prosegue per Nonantola, Senigallia, Torino, Napoli, Modugno, per concludere a Roma.

La scaletta della serata:
Intro
Jugoslavia
Deserto
Via gola
French fris
Beach boys distorti
Pakistan
Cannibalismo
Golgota
Squali
Nudo integrale
Anima lattina
Mancarsi
A Lametta
S. Sebastiano
Mariachidi
Post-Concerto
Granata
Mancarsi

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È sempre bello album di Coez

È sempre bello album di Coez

Coez festeggia 10 anni di carriera con il suo nuovo album “È sempre bello”.
Uscito il 29 marzo, etichetta Carosello Records, è disponibile in cd e vinile con due cover diverse per formato, e su tutte le piattaforme digitali per download e streaming.

Rivoluzionaria e all’avanguardia, come il suo stile, l’anticipazione del disco che il cantante ha voluto portare in mezzo alla gente con claim scritti su muri, bus, tram e strade di Roma e Milano. Una guerrilla urbana che ha visto le due città tappezzate con le frasi più iconiche dell’album come “L’amore come va?”, “Non voglio mai quello di cui ho bisogno”, “Siamo in isolamento ma con un’isola dentro”, “Non basta un elastico per tenerci insieme”.
Spiazzante anche la presentazione del singolo che dà il nome all’album, il cui video è stato proiettato in contemporanea su un muro storico di Milano alle Colonne di San Lorenzo e sulla facciata del MAXXI di Roma.
Volevo che ‘È sempre bello’ fosse di tutti e potesse iniziare a vivere da subito nelle strade, sui muri, sui mezzi pubblici. Che un’idea diventasse reale prendendo forma prima di tutto tra la gente, che le persone potessero ‘toccarla’”, spiega l’artista.

L’album arriva a un anno e mezzo di distanza dal disco dei record “Faccio un casino” (doppio platino), che ha sancito il successo di questo artista (20 dischi di platino), creatore in Italia di un genere crossover tra rap e pop.

“È sempre bello” è composto da 10 tracce che testimoniano la crescita di uno dei cantautori più interessanti del panorama musicale italiano. È il suo quinto album solista, un disco omogeneo, bilanciato nelle tematiche, nei suoni e nei mood dei pezzi, personale ma allo stesso tempo di tutti, emotivo e sincero, in quello stile onesto e senza filtri che è ormai il suo marchio di fabbrica.
L’album nasce dalla collaborazione di Coez (autore ed esecutore dei brani) con Niccolò Contessa che ha contribuito sia nella fase della scrittura che in quella degli arrangiamenti e della produzione. “Lavorare con Niccolò è stata una necessità, più che una scelta. Avevamo lavorato insieme per ‘Faccio un casino’ e ‘La musica non c’è’, per ‘È sempre bello’ è venuto tutto in maniera molto naturale, riunirsi è sembrata subito la normale conseguenza della preziosa collaborazione che avevamo avviato in passato. Abbiamo fatto tutto insieme, arrivando al punto che quando avevo le parole scritte, lui aveva già in testa la musica e viceversa, alla fine io scrivevo mentre lui componeva”.

Il singolo omonimo “È sempre bello”, già certificato platino, si è imposto fin da subito con oltre 30 milioni di streaming mentre il videoclip ha quasi raggiunto 16 milioni di views.

Dopo il grande successo del “Faccio un casino tour” dello scorso anno, che ha registrato ben 180 mila presenze e ha infranto il record per un artista italiano al Rock In Roma, con circa 33 mila biglietti venduti, Coez torna a calcare i palcoscenici italiani.
Il 28 e il 29 maggio sarà al Palazzo dello Sport di Roma con due anteprime live “Roma, è sempre bello”. I due show (prodotti da Vivo Concerti ) anticipano il tour autunnale.
Le prevendite per i due appuntamenti sono disponibili sul sito www.esemprebello.com e nei punti vendita autorizzati.

 

Il rapper torinese Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote, pubblica ad ottobre 2017 il suo terzo album “La sindrome di Tôret” che raggiunge in pochi mesi un enorme successo. Infatti il suo lungo tour “Ostensione della Sindrome” ha registrato già ventitré sold out sparsi per tutta Italia e non accenna ad arrestarsi, anzi, le date aumentano e il rapper cavalca l’onda come un giaguaro che corre nella savana.

Il 30 marzo 2018 giunge sul palco di Base a Milano insieme alla Sabauda Orchestra Precaria e ai compagni di produzione Frank Sativa e Kavah, dove lo attende una folla inferocita, piena di voce e di energie.

Una figura essenziale, un modo di vestire semplice e senza fronzoli, un ragazzo intelligente e con un parlantina invidiabile, Willie Peyote viene apprezzato dal suo giovane pubblico proprio perché non ha bisogno di presentazioni particolari: tutto ciò che vuole dire lo dice schiettamente e senza il bisogno di creare un “personaggio” forte e appariscente come i rapper ci hanno abituato a vedere.
Non lascia spazio al silenzio, c’è sempre qualcosa che vuole raccontarci. Parla molto, è vero, ma il suo non è un parlare a vanvera come tanti. I testi, soprattutto quelli dell’ultimo album, sono studiati a tavolino e il messaggio arriva forte e chiaro. Tutti sono presi dalla foga di una libertà d’espressione che i nuovi social media ci hanno fatto riscoprire – dov’era andata a finire?- ma noi cosa abbiamo da dire? E soprattutto, abbiamo il coraggio di metterci in discussione e accettare le critiche e le differenze che il confronto comporta?

Nella setlist c’è anche molto spazio per brani dai precedenti album “Educazione Sabauda” e “Non è il mio genere, il genere umano“,  che fa piacere notare siano comunque conosciuti e apprezzati dal numeroso pubblico. Inoltre Willie Peyote è il rapper che se vuole mettere del funk, del rock o del jazz nelle sue canzoni lo fa, e noi questo lo adoriamo. Le quasi due ore di concerto sono dunque molto dense di parole ma anche di ottima musica (peccato per la sezione di fiati mancante) grazie a un’orchestrina molto abile ed energica che sa spezzare i toni e fronteggiare la platea impazzita.

Nonostante Willie sia l’idolo indiscusso del palcoscenico, il pubblico osanna più le sue parole che la sua bocca. Un peso che lui è contento di lasciar cadere ad ogni live: non aspira a diventare il portavoce di qualcuno, se non di se stesso, ed incoraggia ognuno di noi a seguire le proprie aspirazioni e desideri senza preoccuparsi di una società che ci giudica ad ogni passo. Ed è forse proprio questo l’aspetto che più coinvolge: tutti sono portavoce della propria libertà e bisogna quindi farne il miglior uso possibile.

SETLIST:

Avanvera
Glory Hole
Interludio
L’outfit giusto
Ottima Scusa
Willie Pooh
Il gioco delle parti
La dittatura dei nonfumatori
1312
Turismi
TmVB
Metti che domani
Donna Bisestile
Dettagli
Giusto la metà di me
Peyote451 (L’eccezione)
C’hai ragione tu
Le chiavi in borsa
Portapalazzo
I Cani
Io non sono razzista ma
C’era una Vodka
E allora ciao

ENCORE:
Oscar Carogna
Glik
Vendesi
Che bella giornata

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Data milanese il 7 luglio per il rapper con il suo "Revival Tour"

Per la prima volta arriva in Italia “The real slim shady”, alias Eminem: il suo “Revival tour” toccherà infatti anche il nostro Paese, con una data esclusiva nell’Area Expo – Experience di Milano il prossimo 7 luglio, dove ci farà sentire i brani del suo ultimo album che ha spaccato letteralmente a metà pubblico e critica, tra chi lo ha esaltato e chi lo ha definito un’enorme delusione.

Un’intera generazione di fan lo attende in Italia da 20 anni e finalmente Marshall Mathers ci farà ascoltare  i suoi inni che hanno segnato il mondo della musica portandolo a vendere centinaia di milioni di copie.

Questi i dettagli della data milanese:

EMINEM – 7 Luglio – Area Expo-Experience

Prezzo biglietti:

POSTO UNICO: € 65,00 + diritti di prevendita

PIT: € 80,00 + diritti di prevendita

VIP Upgrade: € 192,00

Biglietti disponibili da mercoledì 31 gennaio alle ore 10.00 per 48 ore, fino alle ore 10.00 di venerdì 2 febbraio, su MyLiveNation – registrandosi gratuitamente o accedendo al proprio account su www.livenation.it

La vendita generale di biglietti sarà disponibile da venerdì 2 febbraio alle ore 10.00 su www.ticketmaster.it e www.ticketone.it

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Fabri Fibra

Venerdì 27 ottobre Fabri Fibra è salito sul palco dell’Obihall di Firenze. Il rapper è impegnato in un tour partito il 17 ottobre dal Live Club di Trezzo sull’Adda e approdato ora a Firenze e, il giorno successivo, a Padova. Il tour prosegue poi con le date di Roma (3 novembre), Napoli (4 novembre), Milano (7 novembre) e infine si chiude con la data di Bologna (11 novembre).

Qui di seguito vi proponiamo il foto report del concerto di Firenze (foto di Alessio Trafeli).

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Il rapper di Seattle sarà al Fabrique di Milano nell'ambito del suo tour mondiale.

Passerà anche in Italia il “Gemini tour” di Macklemore: il rapper di Seattle arriverà al Fabrique di Milano il prossimo 21 aprile per una data unica, nell’ambito del tour mondiale del suo secondo album, ideale seguito di “The Language of my World” del 2005, unica fatica realizzata “in proprio” e successivamente seguita dai due album composti assieme a Ryan Lewis (datati 2012 e 2016).

Benjamin Haggerty (questo il nome all’anagrafe del 24enne Macklemore) ha radunato tantissimi ospiti per la realizzazione di Gemini e si è indubbiamente confermato come uno dei maggiori talenti sulla scena rap mondiale: da Kesha (duetto su “Good old days”) a Skylar Grey (su “Glorious”) nessuno è voluto mancare all’interno di “Gemini”.

I biglietti per la data milanese saranno disponibili sul circuito Ticketone a partire dal prossimo venerdì, 13 ottobre, al prezzo di 46 euro più diritti di prevendita ed eventuali commissioni addizionali.

Credits Giulia Razzauti Photography

Vasto è il piccolo borgo abruzzese, in provincia di Chieti, cornice di 4 giorni di musica, mare, buon cibo e ottima atmosfera: una bomboniera in mattoni e mosaici che con i suoi giardini lussureggianti, le sue ampie terrazze e le sue piccole vie labirintiche si affaccia sul Mare Adriatico.
Simbolo della città è la “Sirenetta” che erge su uno scoglio della morbida spiaggia sabbiosa di Vasto Marina – la statua di bronzo alta 3 metri realizzata nel 1979 dallo scultore Aldo D’Adamo raffigurante una bagnante. Da qui il nome del Siren festival.

Imprescindibile raccontare l’esperienza del festival senza la sua cornice e i suoi sapori, perché se c’è un’altra nota fondamentale da segnalare di questo territorio è la sua tradizione culinaria: dalla frittura di calamari agli arrosticini di pecora, tutte le ricette tipiche mirano a valorizzare la qualità e l’esclusività del prodotto primo a chilometro zero.

Con queste premesse ora è possibile immergerci nel mondo del Siren festival 2017, arrivato quest’anno alla sua quarta edizione: ben 50 concerti dislocati su 6 diversi palchi o location da giovedì 27 a domenica 30 luglio.
Le serate principali, più ricche e con più affluenza di pubblico, sono state quelle di venerdì e sabato.

Ad inaugurare la serata di venerdì 28 è stata la cantante e compositrice norvegiese Jenny Hval, che sullo sfondo di un romantico tramonto ha cantato del suo crudo, provocatorio e disilluso mondo femminile.
Dopo di lei, sullo stesso grande palco padrone di Piazza del Popolo, la piazza principale della città nonché terrazza di punta del belvedere vastese, è salito il giovane rapper Ghali, una delle voci più affermate dell’ormai radicata scena trap italiana. Un pubblico per lo più giovane, pronto ad accompagnare il rapper nei suoi ritornelli e a prendere la serata con la stessa sciallatezza che ha Ghali sul palco.

Nel frattempo all’interno dello Jager music stage del cortile D’Avalos suonano i losangelini Allah-Las seguiti dal veterano della musica elettronica Richard Kirk della storica band britannica Cabaret Voltaire che ripropone le tappe della carriera artistica del gruppo che fondò nel 1973: non solo suoni industrial e ventate di funk synth, che fecero dei Cabaret Voltaire uno dei gruppi più all’avanguardia di quel decennio, ma anche remix di pezzi elettronici a noi più vicini.

I più attesi della serata sono i Baustelle, che in occasione della pubblicazione del loro settimo album in studio L’amore e la violenza hanno intrapreso un never-ending-tour per l’Italia che però sembra essere per loro solo linfa ed energia: la scaletta che propongono è pressoché la medesima, molte le canzoni del nuovo album e alcune dei precedenti, ma ogni live merita la propria sorpresa e venerdì sera il pubblico del Siren festival ha potuto assistere a una delle più belle cover della famosa ballata Henry Lee di Nick Cave, emblema delle canzoni di “amore & violenza”. Con grande affetto e soddisfazione i tre e la loro live band di dandy lasciano il proprio pubblico al gran finale della serata: il dj set del famoso producer berlinese Apparat, all’interno del suggestivo cortile D’Avalos che a fatica ospitava tutti i ballerini della notte.

La giornata di sabato è tutta un’altra storia e non basterebbero le mie parole per raccontare tutto quello è successo. Dai miniconcert sul prato dei giardini D’Avalos degustando ottimi vini alle epiche sudate sui ritmi tropicali di Populous davanti Porta San Pietro, passando per street art e trap israeliana di Noga Erez, tanto forte e politicizzata quanto esile è la sua figura. Ghostpoet che riempie l’aria della sua calda voce, lasciando fluire un groove a tratti irrequieto a tratti introspettivo.. Una serie di ricordi che scorrono davanti gli occhi come le polaroid di Carl Brave e Franco 126, anche loro tra i protagonisti di questa magica serata insieme ad Anders Trentemøller.  Ma è su quest’ultimo e la sua band che vorrei spendere due parole in più, perché personalità come la sua sono ormai davvero rare.

A mezzanotte inoltrata il producer danese sale sul main stage insieme a tre componenti di una band che sembrano essere il suo immancabile braccio destro. Se è vero che la presenza di due chitarre, una batteria e una potente voce femminile fanno non poca differenza da un usuale concerto di musica elettronica, anche è vero che è lo stesso Trentemøller a guidare con estrema armonia e passione tutti gli altri: lui è al centro della scena ma non vuole atteggiarsi al divo quale potrebbe permettersi di essere. Sul palco c’è rispetto, ammirazione reciproca, forse amicizia, insomma c’è sintonia e tanta tanta energia. Assistere da vicino a questo live è una gioia non solo per le orecchie ma anche per gli occhi e il cuore, e la musica che proviene da lì non è semplice allenamento di dita e corde vocali, ascoltandola si entra a contatto con il mondo interiore, le ricerche artistiche e personali di un uomo che per la musica vive. Inutile forse aggiungere che secondo me Trentemøller rappresenta uno dei rari casi in cui la folgorazione live è pari quanto la rivelazione che si ha ascoltando l’LP.

Con questo immenso regalo il Siren festival si appresta a concludere la serata con il dj set di due nomi per cui l’appassionato di clubbing non ha bisogno di presentazioni: lo storico discografico della Mute Records Daniel Miller e il beniamino di casa Mattia Dionati.

Concludendo potrei dire che basterebbe una sola di queste serate per convincersi che il Siren festival vale tutte le voci e le leggende che si raccontano su di esso e, non solo, che meriterebbe maggiore visibilità.
Ma quasi preferisco tenere queste voci tra i pochi intimi che già lo conoscono e sperare che rimanga quel territorio incontaminato e prolifero che si è dimostrato in questa edizione e scommetto anche nelle precedenti. Perché diciamolo: il Siren di Vasto è di quei festival che diventano l’appuntamento da segnare nell’agenda dell’anno successivo e di quelli che ti fanno pentire di aver mancato gli anni precedenti!

Credits Giulia Razzauti Photography

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Gue Pequeno si prepara ad eseguire dal vivo i brani tratti dal suo nuovo album ‘Gentleman‘ ed ha annunciato le prime date del suo ‘Gentleman tour 2018‘, al via a febbraio nei club. Gli appuntamenti al momento confermati sono sette e si terranno a Milano, Firenze, Napoli, Bari, Roma, Padova e Modena.

Sotto contratto con l’etichetta Def Jam Recordings, Gue Pequeno ha dato alle stampe il suo quarto album di studio solista inserendo beat aggressivi, testi incisivi, ritmi caraibici ed alcuni featuring. Tutte queste caratteristiche lo hanno portato in vetta alla classifica di vendita italiana degli album e a quella di Spotify, in riferimento agli streaming.

A proposito del suo imminente ritorno sui palchi l’artista, ai microfoni di Radio Deejay, ha dichiarato: ‘Nel live, come nella musica, ho sempre cercato di fare qualcosa in più e questa volta sarà una cosa seria‘.

Per sapere in che modo il rapper dei Club Dogo ‘farà sul serio’ non resta che andare a vederlo esibirsi. I biglietti per tutti gli show sono già in prevendita presso i circuiti autorizzati al prezzo unico di 25,00 € + d.p. E’ disponibile anche il VIP Package con ingresso anticipato, pass laminato, poster, meet & greet (prezzo 75,00€ + d.p.).

Gue Pequeno, le date del Gentleman tour 2018

9 febbraio – Milano, Fabrique
15 febbraio – Firenze, Viper Club
17 febbraio – Napoli, Casa della musica
18 febbraio – Modugno (BA), Demodè
24 febbraio – Roma, Spazio 900
2 marzo – Padova, Gran Teatro Geox
3 marzo – Nonantola (MO), Vox Club

Foto credit Facebook

Si chiude con la giornata più potente la prima edizione del Firenze Rocks, destinato a diventare un appuntamento fisso dell'estate rock italiana

Ultimo giorno della prima edizione di Firenze Rocks, un festival che si può certamente definire ben riuscito visti i nomi portati nel capoluogo toscano e la straordinaria quantità di presenze nei tre giorni dei live, in un luogo splendido e assolutamente da sfruttare per simili occasioni (perchè lo si è fatto in modo massiccio solo ora?) come l’Ippodromo del Visarno, in mezzo al Parco delle Cascine.

Erano in più di 30000 anche nella giornata “metal” del festival, quando si sono ritrovati sul palco i Prophets of Rage (formazione che nasce dai resti di Rage Against The Machine, Public Enemy e dal frotman dei Cypress Hill B-Real) e i System of a down.

Proprio i Prophets of Rage sono stati la rivelazione del festival: un live tiratissimo, potente e sentito, che ha fatto sognare i nostalgici del rock (e non solo) anni ’90, suonando hit di Cypress Hill, Rage Against The Machine e Public Enemy.

La voce di B-Real si è mossa senza sforzo sulle note strepitose dell’inossidabile Tom Morello, passando da “Guerrilla Radio” a “Insane in the brain”, da “Bring the noise” a “How I could just kill a man”.

Due gli apici del set: la cover degli Audioslave “Like a stone” dedicata a Chris Cornell (che era la voce degli Audioslave, formati poi proprio da Morello, Commerford e Wilk, ora confluiti nei Prophets of rage), per la quale è stato chiamato sul palco Serj Tankian, una delle poche voci capaci di replicare certe dinamiche della vocalità di Cornell, e “Killing in the name”, hit senza tempo dei Rage against the machine.

Il risultato è stato un pogo allucinante, polvere sollevata, sudore e divertimento, un antipasto ricchissimo in vista dei System of a down, i quali hanno sfoderato un live carico, le cui pecche si possono riscontrare però nei volumi (assolutamente bassi) e nella durata: appena un’ora e venti senza bis (durata per altro standard dei live dei System, per cui niente di cui stupirsi).

La voce di Tankian ha regalato brani come “Aerials” o “Chop suey”, oltre alle attesissime “B.Y.O.B.” e “Toxicity”. Chiusura con “Sugar” e con la sensazione che la band americana possa dare di più dal vivo, con la voglia di sentire ancora qualche pezzo. Peccato, è mancato qualcosa, un coinvolgimento, un’emozione in più oltre alla sensazione di aver fatto un buon live, è mancata un po’ di magia.

Facendo un bilancio del festival resta la sensazione che il Firenze Rocks diventerà uno degli appuntamenti cult delle estati italiane per gli amanti della musica live.

Dopo questi tre giorni, siamo già in attesa della seconda edizione… e abbiamo ancora in mente l’inarrivabile live di Eddie Vedder…

PROPHETS OF RAGE Setlist @ Firenze Rocks

Testify (Rage Against the Machine cover)
Take the Power Back (Rage Against the Machine cover)
Guerrilla Radio (Rage Against the Machine cover)
Unfuck The World
Bombtrack (Rage Against the Machine cover)
Fight the Power (Public Enemy cover)
Can’t Truss It (Public Enemy cover)
Insane in the Brain (Cypress Hill cover)
Bring the Noise (Public Enemy cover)
Jump Around (House of Pain cover)
Sleep Now in the Fire (Rage Against the Machine cover)
Like a Stone (Audioslave cover) (with Serj Tankian)
Know Your Enemy (Rage Against the Machine cover)
Bullet in the Head (Rage Against the Machine cover)
How I Could Just Kill a Man (Cypress Hill cover)
Bulls on Parade (Rage Against the Machine cover)
Killing in the Name (Rage Against the Machine cover)

SYSTEM OF A DOWN Setlist @ Firenze Rocks

Soldier Side – Intro
Suite-Pee
Prison Song
Violent Pornography
Aerials
Mind (intro only)
Mr. Jack
DDevil
Needles
Deer Dance
Radio/Video
Hypnotize
Dreaming (middle breakdown only)
Pictures
Highway Song
Bounce
Suggestions
Psycho (with “Physical” by Olivia Newton-John intro)
Chop Suey!
Lost in Hollywood
Question!
Lonely Day
Kill Rock ‘n Roll
B.Y.O.B.
Roulette
Toxicity
Sugar

Serata alternativa promossa da DNA Concerti nei nuovi spazi del Santeria Social Club  con il live set degli Sleaford Mods il duo di Nottingham che ritorna in Italia dopo una fugace apparizione di alcuni anni orsono nel periodo iniziale della loro carriera.

Dare una definizione della proposta musicale di Sleaford Mods è impresa ardua, considerando che il progetto di Jason Williamson e  Andrew Fearn si basa su una formula stile Dj set con il primo alla voce e il secondo alle basi ma che si discosta decisamente dal mondo Rap tradizionale sia per sonorità che per background musicale.

Provenienti dalle East Midlands Jason e Andrew diffondono una sorta di Rap Punk minimalista dove i testi politicamente scrorretti di Jason si calano sulle basi electro di Andrew Fearn che dal 2012 sostituì il primo producer degli Sleaford Mods. Giunti ormai ai 10 anni di carriera con altrettanti album ed Ep prodotti gli Sleaford Mods hanno allargato sempre più la cerchia di fans a livello internazionale tanto da arrivare ad essere considerati anche da grandi artisti per featuring e collaborazioni varie tra le quali citiamo i Prodigy e Leftfield .

Hanno recentemente pubblicato English Tapas disco contenente 12 nuove tracce  che dipingono uno straordinario affresco di parole in libertà con argomenti che spaziano dal sociale, all’alienazione e stress quotidiani al teatro dell’assurdo con sonorità magistralmente in simbiosi , refrain accattivanti in una formula ormai consolidata e originale.

Il palco del SSC di Milano si presenta scarno e come da tradizione Sleaford Mods troviamo  un piccolo tavolino e un solo microfono e ovviamente nessun strumento tradizionale. Andrew arriva per primo sul palco collegando semplicemente il Laptop al sistema di amplificazione e con un semplice clic sulla tastiera da inizio alle danze seguito a ruota da Jason che con accento inconfondibile inizia a rantolare le sue strofe .

L’esibizione è comunque coinvolgente seppur priva di strumentazione con Jason che incita il suo pubblico a ritmare e a scandire le tracce , con i suoi movimenti sincopati in stile marionetta “supportato” dal sorriso sardonico di Andrew che muove la testa a ritmo. Jason percepisce che il pubblico di Milano è dalla sua parte, si crea un feeling, una vibrazione interiore tra l’artista sul palco e il pubblico !

Praticamente l’intera playlist dell’ultimo disco viene snocciolata cominciando con Army Nights e il nuovo singolo B.H.S. per passare a Time Sands e Drayton Manored . Intercalate troviamo fantastiche chicche tratte dai dischi precedenti come la frenetica Job Seeker, o Tied up in Notz per non dimenticare Live Tonight o le cadenzate Bronx in a Six e Tarantula Deadly Cargo.

Un’ora abbondante di concerto con tre encore che il pubblico richiede a gran voce richiamando gli Sleaford sul palco con pogo finale di punkettara memoria  con Jason e Andrew a battere il cinque alla prima fila in un lungo saluto che fa presagire a prossime esibizioni nel nostro paese.

 

 

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Il duo inglese Sleaford Mods  definible in un genere Electro Rap-punk arriva in Italia per quattro date a maggio per presentare l’album “English Tapas”,  uscito il 3 marzo 2017 su Rough Trade!

Gli Sleaford Mods raccontano storie di vita quotidiana  senza filtri, con incredibile ironia,  tagliente da sconfinare spesso e volentieri in rabbioso, disperato sarcasmo.

Saranno sicuramente una grande sorpresa per il pubblico italiano, che potrà ascoltarli live  in quattro date inziando da Milano il 27 Maggio passando per Torino (28 Maggio)  e Bologna il 30,  per arrivare poi  a Roma Mercoledì 31 Maggio.

Per tutte le info su biglietti e location consultate il sito dell’organizzatore DNA Concerti al seguente link:

http://www.dnaconcerti.com/sleaford-mods/