Secondary Ticketing: questa mattina conferenza stampa di F&P Group e Claudio Maioli

Secondary Ticketing: questa mattina conferenza stampa di F&P Group e Claudio Maioli

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Ormai nel mondo della musica ne parlano tutti: dopo il servizio de Le Iene che ha visto protagonista l’amministratore delegato di Live Nation Roberto De Luca (noi ve ne avevamo parlato qui, dove trovate anche il link al video del servizio andato in onda) tutti parlano di secondary ticketing, un argomento che era già balzato agli onori delle cronache dopo la “sparizione” in pochi minuti dei biglietti per il concerto del Coldplay e la loro magica “riapparizione” su alcune piattaforme online, a prezzi più che raddoppiati.

A dire la verità si tratta di una questione da anni sotto gli occhi di tutti e contro cui alcuni, tra cui Claudio Trotta di Barley Arts, combattono da tempo. Ma il servizio delle Iene ha reso evidente una realtà già conosciuta e ha visto l’ad di Live Nation ammettere di rifornire i siti di secondary ticketing e di trattenere il 90% sul ricarico effettuato sul prezzo del biglietto.

Non solo: alla fine dell’intervista De Luca ha anche dichiarato che in alcuni casi sarebbero gli artisti a “imporre” a Live Nation questa politica. Le reazioni degli artisti non si sono fatte attendere: Vasco Rossi per primo ha annunciato via social l’abbandono di Live Nation (qui trovate il suo post). A seguire a ruota il Blasco sono arrivati anche gli annunci di Tiziano Ferro, Marco Mengoni e Giorgia. Eccoli:

 

 

 

 

Il fuggi fuggi generale di artisti ha spinto Live Nation ha pubblicare un breve comunicato in cui precisa che:
“In riferimento al servizio andato in onda ieri sera 8 novembre all’interno del programma televisivo ‘Le Iene’, Live Nation precisa e puntualizza che le affermazioni contenute nel servizio si riferivano unicamente a pochi Artisti internazionali e che nessuno degli Artisti italiani ha mai chiesto di assegnare biglietti dei loro spettacoli al mercato di vendita secondario.
Ugualmente Live Nation garantisce di non aver spontaneamente immesso sul mercato secondario quantitativi di biglietti dei concerti di Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, attualmente in vendita.”

Ma la pioggia di “mi dissocio” non finisce qui. Questa mattina infatti è stata convocata una conferenza stampa nel corso della quale hanno preso la parola i rappresentanti di F&P, Vivo Concerti, Assomusica e Ticketone, oltre al manager di Luciano Ligabue, Claudio Maioli.
Qui alcuni nostri Tweet che raccontano in diretta quanto è stato detto:


 


 


 


 


 


 


 
Stefano Lionetti, amministratore delegato di Ticketone che compare anche nel servizio delle Iene, ha agggiunto che spesso i siti di secondary ticketing, quando non operano direttamente con gli organizzatori, hanno squadre di stagisti che acquistano biglietti con carte di credito diverse. “Ma noi” dice “non possiamo controllare la buona fede di chi compra”.

Vincenzo Spera di Assomusica adotta una prospettiva più internazionale: “Ce ne stiamo occupando da anni ma si tratta di un problema che non può essere risolto a livello italiano. Gran Bretagna, Germania e Francia sono nella stessa situazione. Stiamo facendo pressioni per lavorare a livello europeo per la creazione di una legislazione che se ne occupi. Il mercato non è etico, questo aspetto va accettato.”

Clemente Zard
di Vivo Concerti dichiara la loro totale estraneità rispetto alle pratiche descritte nel servizio delle Iene, inoltre lamenta una concorrenza sleale: “Mi ritrovo però a che fare con una concorrenza sleale. Live Nation offre cifre che non esistono. Lavorare così è difficile.”

Fedinando Salzano (F&P Group) ha aggiunto che ora ci sarà un contatto continuo con Siae per capire come proseguirà l’udienza e ottenere l’oscuramento dei siti. Inoltre ha chiesto a TicketOne di dotarsi di nuovi sistemi di sicurezza e ha dichiarato che se non saranno attuate certe soluzioni, F&P uscirà da Assomusica.

Claudio Trotta, intanto, fa scrivere ai suoi legali direttamente a Live Nation:
 

 

Insomma, il servizio de Le Iene ha sollevato un gran polverone intorno a una questione che ribolliva da tempo. L’unica cosa certa, in tutto questo, è che i siti di secondary ticketing non esisterebbero se non ci fossero anche persone disposte ad acquistare un biglietto al doppio, triplo, quadruplo e anche di più rispetto al suo prezzo nominale. Se Live Nation o altri hanno fatto qualcosa di illegale verrà accertato. Al momento l’unica sicurezza è che è stato violato un accordo di esclusiva tra due società private. Certo, quando si parla di musica non c’è solo la legge in ballo: ci sono anche la passione per la musica, la speranza di vedere i propri idoli e la voglia di godersi della buona musica dal vivo da parte dei tanti fan a caccia di biglietti misteriosamente scomparsi.

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