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Serena Lauricella

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Solo una domanda.. perché?

gatto al concerto

Freeclimber tenta di scavalcare le recinzioni e si procura una smutandata davanti a migliaia di fans interessati

resta in mutande al concerto 2

resta in mutande al concerto

Mha!

al concerto con il mac

Best crowd surfer, ever!

crowd surfing

Animali intenditori #1
cane al concerto con occhiali
Animali intenditori #2
pecora al concerto
Band con 1 solo fan, ma molto coinvolto!

band con 1 solo fan
Qualcuno sembra non apprezzare il topless

topless al concerto

rapper

Al concerto con la mamma

nonna al concerto

“Chi me lo ha fatto fare”

crazy concert

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Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, è un astronauta. Ma non era un cantautore?, chiederete voi. E va bene, allora è un cantautore – astronauta. Non solo perché usa aprire i suoi concerti con un costume da uomo dello spazio, ma anche perché, ascoltandolo, si ha la sensazione che lui galleggi in un universo esente da forza di gravità, con una leggerezza (nell’accezione calviniana del termine) estranea al nostro pianeta.

Il suo album di debutto Un Meraviglioso Declino ha da poco ricevuto il Premio Tenco 2012 come miglior opera prima, il Premio Fuori dal Mucchio per il P.I.M.I. (sempre come migliore esordio della stagione), e Lorenzo ha appena finito un fortunatissimo tour in giro per l’Italia. Non solo. Colapesce è anche tra i finalisti della selezione di Sanremo Giovani, e questo è il segno che la sua musica non si è fermata entro i confini della scena indipendente, ma ha colpito davvero tutti.

Lorenzo, intanto una domanda che non ti fanno mai, ma che so che vorresti ti facessero: ma tu, il cantautore, lo vuoi fare?

Una risposta che non ho mai dato a nessuno: spero di sì. Anche se al momento fare il cantautore in Italia equivale a scrivere sulla carta d’identità “boh” oppure “riparatore di sogni”.

Sei piuttosto diverso da tutto quello che si sente oggi nel contesto della musica indipendente italiana: sia come vocalità che come capacità compositiva, tra tutti, sei molto riconoscibile e raffinato. Nel tuo album Un meraviglioso Declino i testi e gli arrangiamenti delle canzoni sembrano il risultato di un lungo e paziente labor limae, ogni nota, ogni parola, tutto è al posto giusto. Ci racconti come nasce una tua canzone?

Non c’è una formula Colapesce, ogni singola parola e nota ha la sua storia. A volte scrivo prima la musica e mi lascio suggestionare, altre volte scrivo poesie o semplici appunti e costruisco la musica intorno. In entrambi i casi è un’opera minuziosa di artigianato. Però ti posso confermare la mia estrema accuratezza che hai sottolineato nella domanda. Sono lentissimo: Un meraviglioso declino ha avuto una gestazione di nove mesi. Un parto.

Una cosa bella della tua musica, secondo me, è che ci si sente dentro qualcosa del passato, ma contemporaneamente c’è anche un modo molto moderno di raccontare. Ti ritrovi in questa caratteristica?

Ti rispondo con le parole di mia madre: “Lorenzo sei un giovane vecchio”. Quindi direi di sì.

Nei tuoi testi ho notato che sono presenti numerosi richiami a tutti e cinque i sensi e che, più in generale, scrivi molto per immagini. Da cosa nasce questo bisogno di raccontare in modo così concreto?

Sono una vergine puntigliosa, ordinata e precisa, un incubo in pratica. Questa “chirurgia” la porto inevitabilmente dentro le mie canzoni. Ho bisogno di sogni reali di “afa che scioglie le porte, dividere sconfitte” o “foglie appese ai capelli” per sconfiggere il panico, etc.

Penso che questa caratteristica sia anche indice del fatto che sei uno che legge un sacco. Quali sono gli autori che preferisci e che libro/i stai leggendo in questo momento?

I miei autori preferiti sono parecchi, cito quelli più vicini al mio “declino”: Bufalino, Calvino, Pirandello, Ariosto. Adesso sto finendo Le menzogne della notte di Bufalino.

Sei un amante delle cover: da Micheal Jackson a Battiato, passando per gli Smashing Pumpkins (con gli Albanopower), il repertorio è veramente molto vario. Ne prevedi di nuove?

Amo registrare cover, negli ultimi anni ne ho fatte veramente tante, è la mia piccola grande passione. Al momento nulla all’orizzonte. Forse più in là farò un ep-retrospettiva su Luca Carboni, ma al momento è solo una blanda idea.

Il 28 Novembre riparti con un minitour in solitaria che prevede due date all’estero, a Parigi e Bruxelles. Come ti senti al pensiero di suonare davanti ad un pubblico straniero? Hai in serbo qualche sorpresa?

L’idea mi gasa molto, andare a cantare in italiano davanti al pubblico francese lo trovo molto stimolante. Nessuna sorpresa, forse a Bruxelles farò una cover dei dEUS, gruppo Belga che ho amato molto da adolescente.

Con la tua terra, la Sicilia, dici di avere un rapporto di amore e odio. Che poi è amore. Tu, soprattutto negli ultimi mesi, hai girato l’Italia in lungo e in largo per il tour di Un meraviglioso declino: cosa ti manca di più della tua terra quando sei lontano da casa?

Ti do risposte banali: il cibo, il mare e l’odore del limone che tengo nell’orto. Il mio orto è una sorta di ventre materno sempre pronto ad accogliermi e capirmi. Il mio analista è il mio limone.

Sempre più spesso i ragazzi siciliani, per mancanza di lavoro e di occasioni, sono costretti a lasciare l’isola per trasferirsi sulla penisola. Cosa pensi di questo “esilio forzato”? Senti di farne parte anche tu, in qualche modo?

In qualche modo sì, il 90% delle date le faccio fuori dall’isola. Penso che i ragazzi, a malincuore, fanno bene. Di vita ce n’è una e non vale la pena immolarla in una terra così splendida quanto terrificante dal punto di vista professionale. Il grado di degrado ha raggiunto livelli stellari e non so se basterà Battiato assessore alla cultura per risollevare la crisi umana che sta dilaniando l’isola da decenni, dalla politica alla mafia il sistema è davvero in cancrena. Si può cambiare, ma ci vorranno parecchi anni. Nel frattempo è importante vivere bene, non importa dove. E te lo dico da campanilista convinto.

Tre aggettivi con cui descriveresti il tuo carattere?

Primo: lklloifrfsahf;
Secondo: aòlsdkòafgr;
Terzo: complicato.

Un’ultima domanda. So che il tuo regista preferito è Hitchcock (citi anche La finestra sul cortile, in una tua canzone): il suo film che preferisci?

La finestra sul cortile. Tutte le volte che lo rivedo mi viene voglia di rompermi una gamba e sbirciare fuori dalla finestra.

Di seguito, le date del minitour acustico di Colapesce:

28/11/12 – ROMA – BLACK MARKET (UNPLUGGED IN MONTI) (Posti numerati e limitati)
29/11/12 PARIGI – MARCOVALDO LIBRERIA CAFÈ
30/11/12 – BRUXELLES – PIOLA LIBRI
2/12/2012 – BARI – MEDIMEX
8/12/2012 – NOVARA – TEATRO COCCIA

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La domanda che sorge spontanea è: perché non ci hanno pensato prima? Dal 1975, anno di uscita di Horses, ad oggi, Patti Smith ha realizzato ben undici studio album (l’ultimo, Banga, uscito proprio il 5 Giugno 2012), e dei suoi live ormai non si tiene più il conto. Mai però, in tutti questi anni, un DVD live. Almeno finora.

I ben trentasette anni di carriera di Patti Smith saranno infatti celebrati il 13 novembre con l’uscita del suo primo DVD live in assoluto, Live at Montreux 2005, filmato nel bel mezzo del tour di supporto all’album Trampin’ (2004). Il concerto vede ricongiungersi alla poetessa del rock alcuni membri del line-up originale del Patti Smith Group: Lenny Kaye (chitarra e voce), Jay Dee Daugherty (batteria), Tom Verlaine (chitarre) e Tony Shanahan (basso, tastiere e voce).

La registrazione del live conterrà alcuni classici della Smith, come “Because The Night”, “Dancing Barefoot,” “People Have The Power,” “Redondo Beach,” “25th Floor,” oltre a celebrare l’amicizia con Bob Dylan con una performance di “Like A Rolling Stone”.

Di seguito, la scaletta completa del Live At Montreux 2005:

01. Redondo Beach
02. Beneath The Southern Cross
03. Dancing Barefoot
04. Free Money
05. Ain’t It Strange
06. 25th Floor
07. Like A Rolling Stone
08. 7 Ways Of Going
09. Peaceable Kingdom
10. Because The Night
11. Not Fade Away / Memento Mori
12. People Have The Power

In questo video “Nine”, tratto da Banga, ultimo album di Patti Smith:

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Dopo gli splendidi Funeral (2004/05), Neon Bible (2007) e The Suburbs (2010), gli Arcade Fire torneranno presto con un nuovo album. La cosa era nota già da un po’, in effetti, ma il 5 Ottobre, sul canale ufficiale Youtube della band di Montreal, è spuntata la prima registrazione ufficiale di “Crucified Again”, canzone che sarà presente nel prossimo disco. Si tratta di una registrazione live di questa unreleased song, suonata al party del venticinquesimo anniversario di Partners In Health, lo scorso 4 Ottobre a New York.

“Crucified Again”, in realtà, era già stata inserita nella scaletta di uno show a sorpresa il 29 Marzo 2012 ad Haiti, ma in quell’occasione non era stata registrata. L’inaspettata, ma piacevolissima sorpresa è un’anticipazione del nuovo album che, a detta del batterista Jeremy Gara, è quasi completato e prossimo alla pubblicazione. Le voci riportano, inoltre, James Murphy degli LCD Soundsystem come produttore. Staremo a vedere cosa sfornerà il collettivo di Win Butler e Régine Chassagne. Per il momento vi lasciamo alla registrazione di “Crucified Again” che potete ascoltare in questo video.