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Marta V.

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A tre anni dal suo ultimo lavoro, Renzo Rubino torna con un nuovo tour in occasione della pubblicazione del nuovo album, Il Gelato dopo il Mare, che partirà in prima data italiana il 20 aprile dal Quirinetta di Roma.

“Il Gelato dopo il Mare è rallentare, è prendersi tempo, è mio nonno Lino che si divora un gelato in copertina con la stessa voracità irresponsabile dei bambini. E’ il mio disco di ritorno. Solido come i pensieri che hanno il tempo di sedimentarsi. Incontenibile come il mio desiderio più grande: condividerlo con i vecchi e i nuovi fan”

Renzo Rubino in questo disco e live si conferma un artista tra i più personali del panorama italiano, fotografato in un momento di particolare ispirazione. Un lavoro molto privato, in una dimensione musicale ricca che nei suoi contrasti cromatici suona come un inno alla vita, e nei testi tra dinamismo emotivo e vena letteraria.

Il Gelato dopo il Mare è il quarto album dell’artista, che si è imposto nel panorama musicale italiano grazie ad un paio di cruciali esibizioni sanremesi: nel 2013 con un terzo posto e il Premio della Critica Mia Martini a Sanremo Giovani con un pezzo come Il postino (Amami uomo), e nel 2014 tra i big, con il primo pezzo, Ora, che si piazza al terzo posto nella classificale finale, e l’altro, Per sempre e poi basta, che si aggiudica il Premio per il Miglior Arrangiamento.

Un percorso che ha incrociato presto altri importanti riconoscimenti, nel 2013 vincitore nella categoria Next Generation ai Wind Music Awards, e al Premio Lunezia per la qualità musical-letteraria dell’album “Poppins”. Nello stesso anno partecipa al Festival Teatro Canzone Giorgio Gaber omaggiandolo con l’interpretazione di L’abitudine e Se io sapessi, a suggellare una poetica dal taglio teatrale sviluppata negli anni, fin da quando adolescente ha compiuto la sua formazione musicale cantando e suonando il pianoforte in un night club, per poi portare in giro per la Puglia un suo spettacolo intitolato “Pianafrasando”, voce e piano e un’inclinazione al recital poetico.

Prevendite: booking.viteculture.com. Biglietti 12 euro

 

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Un viaggio emozionante tra Messico e Palermo, un concerto omaggio a Chaveka Vargas – l’Edith Piaf messicana amante di Frida Kahlo: questo è “Un mondo Raro” di Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino, live al Quirinetta il 19 aprile.

Un appassionato omaggio alla straordinaria artista messicana sviluppato attraverso la scrittura e la musica dei due cantautori siciliani, fra i nomi più rilevanti della scena musicale italiana, tradotto in un album e un romanzo.

Una vita fra tequila, canzoni d’amore, passioni impossibili e magia.

Chavela Vargas (1919-2012) è stata una delle voci più importanti dell’America Latina, arrivando, dopo gli ottant’anni, alla fama mondiale. Quasi sconosciuta in Italia, questa chanteuse messicana è stata amante di Frida Kahlo, musa di Almodóvar (dal regista definita “la rude voce della tenerezza”) e icona omosessuale che ha infranto gli schemi di un intero secolo.

Una carriera iniziata negli anni ’40, arrestatasi dopo tre decadi e, dopo vent’anni di alcolismo e oblio, ricominciata grazie a un incontro misterioso, che ha riportato la cantante alle scene mondiali, già anziana.

Sul palco del Quirinetta, il 19 aprile, Cammarata e Di Martino, accompagnati da altri tre musicisti, come nel disco “Un Mondo raro” reinterpreteranno in italiano i brani dell’artista, dando vita a una vera e propria performance, che rievoca lo spirito di Chavela Vargas e che tesse un filo sottile che collega la loro Palermo a Città del Messico.

Con il passo, la voce e la partecipazione emotiva di un romanzo, questo lavoro, nato da una passione comune e da un viaggio in Messico di due cantautori italiani, sulle orme della cantante, ricostruisce la vita avventurosa di Chavela Vargas, dall’infanzia dolorosa in Costa Rica alla scoperta del Messico, dai concerti nelle bettole, all’Olympia di Parigi. Una vita di solitudine ed euforia raccontata attraverso le canzoni e il rapporto con autori, artisti e celebrità, tra iniziazioni sciamaniche e amori travolgenti bagnati da litri di tequila, come quello con la pittrice Frida Kahlo.

Antonio Di Martino (Palermo, 1982) è un cantautore palermitano. Il suo album di debutto, “Cara maestra abbiamo perso”, un disco sulla sconfitta generazionale, la perdita dell’innocenza, i cattivi maestri, esce nel 2010. Del 2012 è “Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ogni tanto è utile”, fra le migliori uscite discografiche dell’anno per la critica musicale. Nel 2013 esce “Non vengo più mamma”, un concept sulla morte dolce, accompagnato dalle tavole dell’artista Igor Scalisi Palminteri. Nel 2015 esce “Un paese ci vuole”, concept album sul concetto di “paese”, liberamente ispirato a La luna e i falò di Cesare Pavese. Collabora come autore con numerosi interpreti italiani.

Fabrizio Cammarata (Palermo, 1982) è un cantautore palermitano. Il debutto discografico è del 2007 con la band The Second Grace e l’album omonimo. Dopo tour in Europa e Stati Uniti, pubblica nel 2011 da solista l’album “Rooms”, accolto con ottimo successo dalla critica internazionale. Nel 2014 esce un album soul dal titolo “Skint And Golden”. Fra il 2012 e il 2015 apre i concerti di Ben Harper, Patti Smith, Hindi Zahra, Tamikrest, Daniel Johnston, Devendra Banhart, My Brightest Diamond, Iron & Wine. Dal 2013 lavora al road movie Send You A Song con Luca Lucchesi, un lungo viaggio per 4 continenti incentrato sulla canzone tradizionale messicana La Llorona, la quale è anche contenuta nell’attuale EP “In Your Hands”(2016).

Prevendite: booking.viteculture.com. Biglietti 12 euro

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Tornato pienamente attivo e confermatosi un polo culturale forte di proposte musicali mai banali, il Quirinetta di Roma il 7 aprile ospiterà una delle indiscusse icone rock e post punk che hanno reso unici e inconfondibili I sound di gruppi come Joy Division e New Order: Peter Hook.

Il 7 aprile Peter Hook salirà sul palco liberty del Quirinetta, nel cuore di Roma, con il progetto An Evening with Peter Hook and The Light Performing the albums SUBSTANCE by Joy Division & New Order per suonare dal vivo due album con lo stesso titolo, ma che sono nella discografia di due gruppi diversi: parliamo di Joy Division e di New Order. Gli album si intitolano Substance e in entrambi c’è il basso di Peter Hook.

Per gli amanti di Joy Division e New Order (che spesso appartengono a amanti di generi musicali molto distanti), non serve aggiungere molto: parliamo di due gruppi che sono citati in qualsiasi compendio della musica rock, pop e perfino dance. Joy Division nel post punk più scuro, malinconico e tragico e New Order nella New Wave che sconfinava nella prima elettronica.

Per tutte e due le band, un album dallo stesso titolo: il capitolo Substance dei New Order uscì nel 1987 e includeva le versioni 12 pollici dei loro singoli, più parecchie b-side; la versione dedicata invece ai Joy Division di Substance arrivò un anno più tardi e conteneva anche singoli come Love Will Tear Us Apart, Transmission, Komakino e Atmosphere.

An Evening with Peter Hook and The Light Performing the albums SUBSTANCE by Joy Division & New Order è l’occasione per gustarsi quel tratto della storia di Manchester che parte dai Joy Division e, passando per i New Order e lo storico club Hacienda, arriva ai Chemical Brothers.

Una lezione di storia da ballare e cantare, da sentire scorrere dentro, come sa fare la musica quando scuote generazioni di ascoltatori.

Il 7 Aprile al Quirinetta un live gonfio di storia con Peter Hook and The Light Performing the albums SUBSTANCE by Joy Division & New Order.

Prevendite: booking.viteculture.com. Biglietti 20 euro. Infoline: 06 6992 5616

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Definito l’autore del “miglior brano rap italiano di sempre” (Il Fatto Quotidiano, Michele Monina), con 2 milioni di views su youtube, dopo il tour che l’ha visto esibirsi davanti a 18.000 spettatori totali con sold out a Milano, Bologna, Svizzera e Torino il rapper poetico Rancore arriva in concerto all’Atlantico di Roma il 22 aprile, con The Super Gusbumps Show: uno spettacolo unico per un viaggio che sperimenterà l’alchimia tra teatro, musica dal vivo, magia, illusionismo e immagini.

Il Mondo è complesso, e ogni forma di Teatro ne esprime in maniera semplice tutta la sua complessità.

La Magia è un inganno ma con le parole giuste può aprire le giuste porte del mistero.

Il Rap spesso è sia complesso, sia un inganno e in dieci anni di musica, Rancore, rapper dalla penna raffinata, ha tante cose da raccontare.

Esattamente dieci anni dopo l’inizio del suo percorso che lo vede oggi come uno dei più rispettati rapper italiani, Rancore decise di ristampare il suo primissimo lavoro, realizzato a soli 15 anni, in un progetto intitolato SeguiMe/REMIND2006. Oggi, a distanza di altri 10 anni, Rancore ha deciso di creare un’orchestra – che definisce ‘’Orqestra’’: la rappresentazione dei suoi demoni, più che di un gruppo di musicisti, individui che lo devono aiutare suonando nel gruppo ma allo stesso tempo controllare… artisti a loro volta mossi da un ‘’Ente’’ che come un burattinaio ha potere su ogni cosa, anche sullo spettacolo stesso.

E’ da qui che parte The Super Gusbumps Show, lo spettacolo che Rancore porterà al suo pubblico il 22 aprile all’Atlantico Live di Roma, un evento in cui più che mai il rapper esplora ogni parte e ogni potenzialità del palco e dello spettacolo dal vivo, dando sfogo a tutte le sue capacità istrioniche, creative e musicali (dal pianoforte al flauto traverso, dalle percussioni fatte con marmitte e ruote, agli strumenti più inconsueti) per un concerto che è un vero e proprio happening.

Uno show che nasce dal tour italiano, che si è evoluto e come acqua si è adattato ad ogni contenitore, dai locali alle strade delle città, continuando a raccontare uno spaccato generazionale importante. In questi 10 anni, infatti, Rancore ha portato le sue parole sempre più in alto, senza mai prendere scorciatoie o compromettere le parole stesse e il SUPER GUSBUMPS SHOW è il gran finale di questo tour: chi conosce la follia dell’ermetico rapper sa che le sorprese non finiscono qui, e sa che non può mancare.

ATLANTICO LIVE! Via dell’Oceano Atlantico 271D. Apertura locale ore 22.00 inizio concerto ore 22.30 Biglietto 10 euro, prevendite abituali su circuiti Biglietto.it

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Il 9 marzo l’Auditorium di Roma sarà la cornice ideale per ascoltare e incontrare dal vivo una delle star internazionali contemporanee più amate dalla critica, Dillon: la songwriter brasiliana di casa a Berlino, per un concerto unico di elettronica, strumenti acustici, accompagnata da un coro di sedici elementi femminili e dal compositore Tamer Fahri Özgönenc, collaboratore e co-produttore dei suoi primi due album.

Nata in Brasile, cresciuta in Germania, Dillon, torna in tour dopo due anni di silenzio discografico con Live At Haus Der Berliner Festpiele, pubblicato su BPitch Control, l’etichetta elettronica di Ellen Allien che ha sorpreso tutti scommettendo da subito su una cantante.

Un modo di cantare in biblico, rassicurante eppure spiazzante. Musica pop, infondo, ma con un’intensità che richiede attenzione e impegno emotivo. Insomma, Dillon è un’artista semplice in apparenza, ma che non si ascolta distrattamente, facendo altro.

“Sentivo l’esigenza di lavorare con le voci e di creare un livello aggiuntivo che soffiasse in questo spazio tra la musica elettronica e me” dichiara Dillon parlando del tour e della presenza del coro. “Ero molto attratta da questa idea, così Tamer e io abbiamo scritto e arrangiato le parti per il coro”.

“Quando ho iniziato a scrivere il mio nuovo album, The Unknown, sapevo già che sarebbe stato una continuazione di This Silence Kills in termini sia di musica che di contenuto. Ora i due album sono stati rilanciati insieme, sia sul mercato discografico che nei concerti dal vivo. Per me, questo album potrebbe essere chiamato This Silence Kills The Unknown“.

Un film del concerto alla Hause der Beliner Festpiele è stato messo in vendita assieme all’album dal vivo. E nel 2017 arriverà un terzo album in studio, questa volta completamente separato dai lavori precedenti, che la stessa Dillon descrive come un “album d’amore”.

9 Marzo, ore 21.00 Auditorium Parco della Musica. Largo Pietro De Coubertin (Roma)

Biglietto 20€ +d.p. Prevendite su Booking.Viteculture.com e Ticketone.

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Primo appuntamento il 19 febbraio con la star internazionale Masha Diatchenko

Dopo le oltre 5000 presenze del 2016, dal 19 febbraio al Teatro Italia, l’Orchestra Internazionale di Roma con giovani leve italiane e internazionali, presenta la stagione sinfonica 2017: una scommessa a sostegno dei giovani.

“In un momento così buio per la musica in cui i maggiori Teatri rischiano la chiusura e numerose altre orchestre sono scomparse”, dichiarano i direttori artistici Annalisa Pellegrini e Stefano Palamidessi “l’Orchestra Internazionale di Roma, con il Patrocinio del II Municipio, è nata dalla volontà di dare corpo al progetto e ai sogni dei professionisti del futuro, creando un’entità nuova e unica che ha dimostrato nel corso di questi anni di essere all’altezza di grandi solisti come Vadim Brodsky o Bruno Canino e che si concretizza nella sua seconda Stagione sinfonica romana presso lo storico Teatro Italia, inaugurato nel 1930 con un concerto dal grande Pietro Mascagni”.

Il coinvolgimento dei giovani è a 360°: giovani i solisti selezionati attraverso un bando nazionale, giovani ma già professionali gli orchestrali e i coristi, programmazione di titoli rivolti anche a un pubblico giovanile, azione divulgativa ed educativa presso le scolaresche grazie ad agevolazioni particolari per la fruizione dei concerti.

Per riportare, nel cuore di Roma, la classica alle nuove generazioni.

A cura dell’Ass. Fabrica Harmonica, con la direzione artistica di Annalisa Pellegrini e Stefano Palamidessi, con la direzione musicale del M° Antonio Pantaneschi, la stagione sinfonica dell’Orchestra Internazionale di Roma al Teatro Italia prevede, a partire dal 19 febbraio 2017, quattro appuntamenti con la grande musica sinfonica che vedranno protagonisti soprattutto i giovani presentando un repertorio che spazierà dal ‘700 al ‘900.

Il concerto inaugurale della Stagione Sinfonica OIR è programmato per domenica 19 febbraio alle ore 18.00: una serata interamente dedicata al romanticismo di F. Mendelssohn Bartoldy con l’esecuzione di alcuni tra i suoi più grandi capolavori (Le Ebridi, Ouverture op.26, il Concerto per violino e orchestra op.64 e la Sinfonia n.4 “Italiana”), con un organico orchestrale di 40 elementi diretti con passione dal M°Antonio Pantaneschi coadiuvato da Alessandro Mingrone, spalla dell’orchestra,  solista la giovanissima e talentuosa violinista  Masha Diatchenko che fin da precocissima età si è esibita nelle più importanti sale da concerto internazionali.

Nata nel 1994 a Roma, figlia d’arte di settima generazione, la Diatchenko ha intrapreso gli studi di violino e pianoforte all’età di quattro anni, sotto la guida del padre Serguej. Ha riscosso il primo grande successo all’età di cinque anni, esibendosi come pianista nel recital del M° Ennio Morricone all’Aula Magna dell’Università “La Sapienza” di Roma. Ospite di diversi Festival Internazionali tra i quali il Festival “Les Sommets du Classique” di Crans-Montana (Svizzera) e “Uto Ughi per Roma”, svolge un’intensa attività concertistica nelle migliori sale d’Italia ed estere.

La Stagione Sinfonica che già nel suo primo anno di vita ha registrato un pubblico di oltre 400 persone a evento, nel suo secondo anno di programmazione si apre significativamente a direttori ospiti, iniziando con il M° Juan Carlos Dos Santos, direttore stabile dell’Orquesta Nacional de Paraguay, con un programma tutto incentrato su compositori dell’America Latina, sotto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica del Paraguay e dell’Istituto di Cultura Italo Latino Americano.

La Stagione OIR 2017, oltre al concerto inaugurale, prevede la programmazione di grandi capolavori della classica come la Messa di  Requiem e l’Ave Verum di Mozart, i più celebri brani classici utilizzati nel film Fantasia di Walt Disney ed infine le più belle colonne sonore di film come Les Choristes, Amélie, il Signore degli Anelli, C’era una volta in America. Novità della Stagione 2017 sarà la nuova sezione di Civica Matinée dedicata ai family concert e alle scolaresche: una grande operazione culturale che oltre a coinvolgere i giovanissimi musicisti, vuole avvicinare nuovo pubblico alla musica classica e sinfonica, proponendo anche repertori borderline per i ragazzi come appunto la Musica da Film.

Ore 18.00, Teatro Italia, Via Bari, 18

Costo biglietto 8 – 15 euro.

Per info: www.fabricaharmonica.com

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A 120 anni dalla sua morte, Johannes Brahms verrà ricordato e omaggiato con “Le piace Brahms?”, un evento speciale il 12 febbraio al Teatro Sala Umberto di Roma, città che il musicista amò e che fu per lui fonte d’ispirazione e rifugio (“pensa ad essere solo nella Cappella Sistina, a raggiungere nel pensiero i profeti di Michelangelo, uomo, Dio, mondo, tutto in uno solo!” scriveva il compagno di viaggio Billroth in una lettera a Eduard Hanslick).

Un concerto unico, nella cornice perfetta di una delle sale storiche di Roma, che proprio pochi anni prima della morte del grande musicista, nel 1882, nacque per ospitare concerti e operette.

Su questo palco, domenica 12 febbraio, con la direzione artistica del Maestro Lorenzo Porta del Lungo, tre grandi artiste di calibro internazionale (Katia Castelli, mezzosoprano, Ilona Bàlint alla viola ed Edina Bak al pianoforte) daranno vita ad alcuni indimenticabili capitoli della musica di Brahms, raccontando attraverso le note la storia di un grande artista e del suo rapporto con la bellezza e la poesia, con splendidi brani tratti dal repertorio liederistico dell’autore, trascrizioni dalle Danze Ungheresi e la celebre e sempre amata Sonata Op. 120 n°2.

Per molti un “anti-Wagner”, nella musica da camera e nei lieder che saranno protagonisti al Sala Umberto, Brahms mostrò più che altrove la sua ispirazione poetica, la dimensione del rapporto umano, la ricerca di un movimento nuovo e più libero, il superamento di una corazza difensiva e le sue audaci innovazioni. Contenuti presenti anche nella splendida sonata, la seconda dell’op. 120, in questo caso eseguita dalla viola, ma prevista anche per clarinetto.

Insieme alle opere di Brahms, il 12 febbraio al Teatro Sala Umberto, verranno eseguiti anche due lieder tratti dalla raccolta di quattro Lieder eines fahrenden Gesellen (Canti di un compagno di viaggio) di Gustav Mahler, il grande compositore boemo nato nel 1860 e, da giovane esordiente, puntigliosamente criticato da Brahms, furono inizialmente destinati a voce e orchestra, quest’ultima qui evocata dal sapiente uso del pedale del pianoforte, e nacquero da un amore infelice dell’autore per un’ affascinante cantante.

Info e prenotazioni: 06 679 4753

Costo del biglietto: intero platea 18,00 €, intero galleria 12,00 €, ridotto platea   14,50 €, ridotto galleria 9,50 €, Bibliocard, Cral dopo lavoro e over 65, under 25, 5 €

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Sarà allo Spazio 900 di Roma il 9 febbraio 2017 il nuovo tour dei Marlene Kuntz che celebra un loro disco di inizio carriera: IL VILE, il loro secondo album pubblicato venti anni fa, nel 1996.

Un nuovo appuntamento con #QuirinettaOnTour la rassegna diffusa #difforme proposta da Viteculture per un tour suggerito a gran voce dalla rete, dove i fan della band hanno chiesto di rivivere in concerto le emozioni di un album che più ha segnato la storia della musica italiana degli anni Novanta.

Dopo aver festeggiato Catartica nel 2014 con un disco e una lunga sequenza di date soldout, il gruppo ha deciso di proporsi in questa veste – oltre alle numerosissime indossate nel corso degli anni, tra i vari tour nei teatri, le sonorizzazioni di film muti, le varie sperimentazioni nei più diversi formati e con le più diverse attitudini, le performance con un corpo di ballo, gli incontri solitari di Cristiano Godano, oltre alle centinaia e centinaia di concerti nei club e nei festival estivi – per raccontare la storia di una delle band più influenti degli ultimi due decenni.

Nessuna motivazione nostalgica all’origine, ma la consapevolezza e lo stimolo gioioso di poter portare in giro per l’Italia un altro pezzo importante di storia del rock italiano degli anni novanta rispettato dal pubblico più intransigente, amato da molti che a quel periodo guardano ancora con ammirazione e vagheggiato dai più giovani che non lo hanno vissuto in diretta.

A completare la scaletta del tour, oltre agli 11 pezzi del disco, i Marlene suoneranno un gran numero di brani tratti da Lunga Attesa, il loro disco del 2016 che molto ha a che fare nelle atmosfere e nei suoni con il mondo evocativo del Vile, tracciando un ideale tratto unificatore affascinante e chiarificatore.

La scelta di esibirsi in un club è per restituire al pubblico il sapore del mondo che vent’anni fa i Marlene Kuntz percorrevano in su e in giù per l’Italia, costruendo passo dopo passo la loro carriera.

Appuntamento con il 9 febbraio 2017 allo Spazio 900 di Roma, Piazza Guglielmo Marconi, 26/b. Costo del biglietto 8 euro.

Prevendite su Ticketone.

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‘It’s a scintillating combination that brings to mind something along the lines of Cee Lo Green fronting the Killers’ ALL MUSIC

Per #QuirinettaOnTour, il 6 febbraio Viteculture porta in concerto al Qube di Roma The Temper Trap, la band di Dougy Mandagy, artefice di un pop rock potente e melodico, con più di un milione di dischi venduti in tutto il mondo e global hit come ‘Sweet Disposition’, ‘Science of Fear’ e ‘Need Your Love’.

La band che ha conquistato in breve tempo ben otto Aria Music Awards, imponendosi come una delle band più acclamate dell’ultimo decennio, sul palco del Qube regalerà ai fan un concerto dedicato a vecchi e nuovi fan, con hit storiche e i brani dell’ultimo album Thick As Thieves, prodotto da Pascal Gabriel (Marina and the Diamonds, Goldfrapp) e Damian Taylor (the Killers, Björk): un lavoro importante che segna un ritorno al sound delle loro origini e che conferma le capacità musicali di un gruppo che ha ancora tanto da dire.

A distanza di quattro anni dall’ultimo eponimo album e dai concerti acclamati in patria a supporto dei Rolling Stones e Coldplay, The Temper Trap sono pronti per conquistare anche Roma, direttamente dal Qube il 6 febbraio.

Appuntamento con The Temper Trap il 6 febbraio 2017 al Qube di Roma, Via di Portonaccio, 212. Costo del biglietto 18 euro.

Prevendite: booking.viteculture.com

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A tre anni di distanza da E Forse Sono Pazzo, Diodato torna con un nuovo album di inediti in uscita il 27 gennaio, Cosa Siamo Diventati, dodici brani nei quali l’artista mette a nudo la propria anima, arrivando a scavare in profondità

“Ho passato mesi davanti a fogli pieni di parole, tra migliaia di note che mi risuonavano in testa. Avevo una storia da raccontare, una storia probabilmente simile a tante altre, ma in fondo unica, come lo sono tutte. C’è un vissuto fatto di fragilità, di sensi di colpa, di felicità, di incontri luminosi e distacchi dolorosi, di ombra e di luce, di caduta e di rinascita. C’è la consapevolezza che tutto si arrende all’inarrestabile divenire delle cose”.

L’album è stato anticipato dal singolo “Mi si scioglie la bocca”.

Questa la tracklist del disco: “Uomo fragile”, “Colpevoli”, “Paralisi”, “Fiori immaginari”, “Guai”, “Cosa siamo diventati”, “Mi si scioglie la bocca”, “La verità”, “Un po’ più facile”, “Di questa felicità”, “Per la prima volta”, “La luce di questa stanza”.

Sono stati tre anni intensi quelli che dal 2013 (anno dell’esordio con E Forse Sono Pazzo), hanno segnato la vita del cantautore. Dalla partecipazione al Festival di Sanremo nel 2014 con il bellissimo brano Babilonia, alla vittoria del premio Best New Generation di MTV, alle dodici puntate consecutive a Che Tempo Che Fa, che ispirano il disco A ritrovar Bellezzadel 2014 (il personale tributo di Diodato ai grandi della musica italiana)

Diodato è l’autore del singolo di Andrea Biagioni, concorrente di X Factor nella squadra di Manuel Agnelli. Afterhours e Diodato hanno già incrociato chitarre e voci in passato e oltre ad Agnelli anche Daniele Silvestri e Roy Paci hanno collaborato e duettato con lui.

Da febbraio 2017 partirà anche il tour nei maggiori club italiani, curato da GodzillaMarket.

La data dell’8 febbraio a Roma è stata spostata al Monk. Le prevendite già acquistate saranno comunque valide. Queste le date:

“COSA SIAMO DIVENTATI” TOUR

 

GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO 2017 – TORINO – HIROSHIMA

VENERDÌ 3 FEBBRAIO – MILANO – SANTERIA SOCIAL

MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO – ROMA – MONK  (NUOVA LOCATION)

GIOVEDÌ 16 FEBBRAIO – FIRENZE – SPAZIO ALFIERI

VENERDÌ 24 FEBBRAIO – NAPOLI – LANIFICIO 25

SABATO 25 FEBBRAIO – PULSANO (TA) – VILLANOVA

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Italian writer Erri de Luca attends on May 12, 2008 a conference at the Jerusalem Writer Festival. De Luca, who is author of several novels and has translated several books of the Old Testament, is taking part in a literature event in Jerusalem that hosts a group of highly respected writers from around the globe. AFP PHOTO/MARCO LONGARI (Photo credit should read MARCO LONGARI/AFP/Getty Images)

Venerdì 27 gennaio torna Esperanto Fest, la rassegna musicale ideata da Francesco Fiore della Med Free Orkestra e che si svolge al Quirinetta di Roma.

Il cuore pulsante dell’Esperanto Fest è la Med Free Orkestra, ensemble multietnico composto da musici-sti provenienti da varie aree del mondo.

 Il terzo e ultimo appuntamento dell’Esperanto Fest vedrà sul palco del Quirinetta, insieme alla Med Free Orkestra, lo scrittore Erri De Luca, Matteo Gabbianelli frontman dei Kutso e la cantautrice e poetessa Giulia Anania.

 L’Esperanto nasce come lingua artificiale con l’obiettivo di favorire le relazioni interpersonali e la pace nel mondo. “Esperanto” significa “colui che spera”, e l’artefice della rassegna ha appunto l’obiettivo di far incontrare diverse realtà musicali capaci, attraverso le contaminazioni, di farle comunicare tra loro, coinvolgendo così anche il pubblico nel dialogo.

 Francesco Fiore crede nell’azione “terapeutica” della musica: «cantiamo le idee per sensibilizzare il mondo, e lo facciamo ballando. Perché tutti abbiamo bisogno di bellezza, di vedere cose belle e sperare soprattutto in cose belle.

Appuntamento con il 27 gennaio al Quirinetta di Roma, Via Marco Minghetti 5.

Costo del biglietto 8 euro.

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969, la serata che sposa in un matrimonio sbilenco musica rock e musica dance, il 20 gennaio torna al Quirinetta con un ospite speciale direttamente da The Fratellis: Barry Fratelli, il carismatico bassista del trio di Glasgow, che per l’occasione proporrà un dj set nel segno di una tra le formazioni britanniche più gettonate e seguite, con hit del calibro di Chelsea Dagger.

The Fratellis si sono esibiti per la prima volta il 4 marzo 2005 nel O’Henry’s bar, a Glasgow, e da allora si sono preparati per la produzione del loro primo disco.

Costello Music è uscito l’11 settembre 2006, tra gli applausi della critica ed è subito arrivato alla posizione numero 2 delle classifiche inglesi.

Il 4 giugno 2012 i The Fratellis annunciano che si sarebbero ritrovati a suonare assieme dopo più di 3 anni per un concerto benefico. Tre mesi dopo il gruppo si riunisce e annunciano che stanno lavorando per un terzo album. The Fratellis finiscono di registrare il loro terzo album il 4 febbraio 2013, dal titolo “We Need Medicine”, in uscita in Europa il 7 ottobre 2013 e negli USA il giorno successivo. Il trio ha annunciato inoltre un tour nel Regno Unito per il mese di aprile 2013 e successivamente viene confermata anche la loro presenza in alcuni festival europei.

Il 29 settembre 2013 viene pubblicato il nuovo singolo Seven Nights Seven Days. A novembre parte il tour dagli Stati Uniti, passa in Inghilterra e poi in Europa, suonando a Milano l’8 dicembre.

Nell’agosto 2015 viene pubblicato il quarto album in studio Eyes Wide, Tongue Tied, registrato e scritto a Los Angeles e prodotto da Tony Hoffer.

La serata 969 al Quirinetta il 20 gennaio sarà anche un’occasione per conoscere meglio Astral Week, band alternative rock con base a Roma nata nel 2013 dall’incontro di quattro dei membri fondatori degli Your Hero (gruppo cardine nel panorama post-hardcore italiano, in attività dal 2005 al 2010) con Jacopo Volpe, attuale batterista anche dei Vanilla Sky (pop-punk band di rilievo internazionale). I musicisti appartenenti a queste due realtà distinte, sono cuciti assieme negli Astral Week con un unico filo conduttore: una passione per la musica sbocciata sin dall’infazia, legata alle leggende del rock blues, del funky e del rock psichedelico degli anni ’60, ’70 e ’80.

Con l’apertura della serata affidata ad Astral Week, ed Eros (Freak&C), Fabris e Tatiana Non Dj Selecta insieme allo speciale live di Barry Fratelli, 969 si conferma uno dei format più interessanti della capitale, per una serata al limite tra rock e dance.

Appuntamento il 20 gennaio a partire dalle 22.00 con Barry Fratelli/The Fratellis, Astral Week live, DJ Set Eros e Fabris con Tatiana Non Dj Selecta. Ingresso 5 euro