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Jessica Carpentieri

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Tornano in Italia i Foo Fighters.

Ottime notizie per i numerosi fan italiani dei Foo Fighters: dopo un breve post di ieri sulla loro pagina di Facebook, che preannunciava l’annuncio di news importanti, Dave Grohl e compagni confermano oggi che torneranno in tour nei palazzetti in Europa il prossimo autunno. Non poteva mancare l’Italia, dove la band riscuote da sempre un enorme successo: due le tappe previste, il 13 novembre all’Unipol Arena di Bologna e il 14 novembre al Pala Alpitour di Torino.

Dalla pubblicazione dell’omonimo album di debutto nel 1995, i Foo Fighters – Dave Grohl, Taylor Hawkins, Nate Mendel, Chris Shiflett e Pat Smear – sono diventati uno dei gruppi rock americani più importanti nel mondo, hanno vinto 11 Grammy, 4 Brit Awards, 4 NME Awards, e hanno venduto 25 milioni di album, grazie a singoli come “Everlong”, “Monkey Wrench”, “My Hero”, “Learn To Fly”, “All My Life”, “Best Of You”, “The Pretender”, “Walk” e molti altri.

La band, che ha appena pubblicato la premiata docu-serie HBO “Foo Fighters: Sonic Highways” in DVD e Blue Ray, è al momento impegnata in un ampio tour negli stadi di Australia e Nuova Zelanda, dopodiché approderà nel vecchio continente per una serie di concerti negli stadi e come headliner di alcuni importanti festival estivi europei (tra cui Pinkpop, Glastonbury, Werchter) e successivamente in Canada e Stati Uniti.
Il tour autunnale li vedrà esibirsi nei palazzetti di alcune delle principali città europee, a novembre.

I biglietti per entrambe le date italiane saranno in vendita dalle 10:00 del 23 aprile

Ecco le date del tour:
Nov. 5 – Amsterdam, Netherlands – Ziggo Dome
Nov. 6 – Cologne, Germany – LANXESS Arena
Nov. 8 – Berlin, Germany – Mercedes-Benz Arena
Nov. 9 – Krakow, Poland – Tauron Arena Kraków
Nov. 11 – Vienna, Austria – Wiener Stadthalle
Nov. 13 – Bologna, Italy – Unipol Arena*
Nov. 14 – Torino, Italy – Palaolimpico*
Nov. 19 – Barcelona, Spain – Palau Sant Jordi

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È confermato il ritorno dal vivo in Italia dei 2Cellos, per un tour di 5 date nuovamente organizzato da VignaPR di Luigi Vignando. Dopo l’eccezionale successo dei concerti tenuti in dicembre, le due rockstar del violoncello Luka Sulic e Stjepan Hauser annunciano 5 nuovi show nel nostro Paese, in festival e rassegne prestigiose da nord a sud: il 29 luglio a Torino (Gru Village), il 30 al “Ferrara Sotto Le Stelle” in Piazza Castello, il 31 alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 1° agosto al “Suoni e Luci a Levante” di Molfetta (Bari) e infine domenica 2 agosto al “No Borders Music Festival” di Tarvisio (UD). I biglietti per i cinque nuovi appuntamenti saranno in vendita dalle ore 10:00 di giovedì 29 gennaio 2015 nel circuito Ticketone, sul sito Ticketone.it e nei punti vendita sul territorio.
Intanto è appena uscito “Celloverse” (Sonymusic, CD standard con 13 brani e versione de-luxe con 7 video), il terzo album, dopo “2Cellos” del 2011 e In2ition” del 2013. Completamente autoprodotto, “Celloverse” è definito dal duo come l’album più sperimentale e innovativo in termini di produzione. In effetti il talento di Luka Sulic e Stjepan Hauser nel superare con naturalezza e disinvoltura le barriere tra i vari generi musicali (rock, pop, classica, dance, folk, etc.), si conferma in questo progetto nella sua massima espressione: non solo riletture ma vere e proprie fusioni – come il mash up tra Iron Maiden e l’Ouverture del Gugliemo Tell di Rossini in “The Trooper Overture” e il passaggio dalle Quattro Stagioni di Vivaldi all’hard rock degli AC/DC in “Thunderstruck” – in cui la sperimentazione raggiunge una straniante credibilità su entrambi i fronti in gioco, quello classico prima e quello rock in perfetta sequenza. E le incursioni in ogni campo musicale proseguono per tutto l’album, dal folk dei Mumford & Sons in “I Will Wait” alla dance di “Wake Me Up” di Avicii, passando per Michael Jackson (They Don’t Care About Us), i Muse (Hysteria), i Radiohead (Street Spirit), per arrivare alla composizione originale che dà il titolo all’album “Celloverse” e inaugura una nuova carriera di compositori, solo abbozzata nei precedenti lavori. Non poteva mancare, infine, un duetto con un ospite d’eccezione: l’amico di sempre Lang Lang. Assieme alla superstar cinese del pianismo internazionale, i 2Cellos nel loro inconfondibile stile che mixa rock e classica rivisitano la celebre hit “Live and Let Die” del grande Paul McCartney. E sempre nel loro inconfondibile stile, è da oggi online anche il nuovo videoclip ufficiale di “Live and Let Die” che si prepara a conquistare nuovi milioni di fans.
Nella Deluxe Edition del nuovo album con diversi videoclip realizzati nel corso di questi anni viene messo in evidenza anche l’enorme talento del gruppo nelle arti visive e con due live tratti dal memorabile concerto nella più importante arena della nativa Croazia esaltata a dovere anche la dimensione live, perché è qui che i 2Cellos raggiungono la loro massima espressione, per la travolgente vitalità che li caratterizza e perché dal vivo la perfetta fusione tra classica e rock si espone senza possibilità di inganni.

Guarda la photogallery del concerto milanese

2CELLOS WORLD TOUR 2015:
Mercoledì 29/7 – TORINO, Gru Village
Ingresso posto unico in piedi €32 + prev Inizio ore 21.30
Giovedì 30/7 – FERRARA, Piazza Castello (Ferrara Sotto Le Stelle)
Ingresso posto unico in piedi €32 + prev Inizio ore 21.30
Venerdì 31/7 – ROMA, Cavea Auditorium Parco della Musica
Ingresso posti numerati a sedere € 22-27-32-36-42 + prev Inizio ore 21.30
Sabato 01/8 – MOLFETTA (BA), Banchina San Domenico (Suoni e Luci a Levante)
Ingresso posti a sedere € 40-30-20 + prev Inizio ore 21.30
Domenica 02/8 – TARVISIO (UD), Piazza Unità (No Borders Music Festival)
Ingresso posto unico in piedi €32 + prev Inizio ore 21.15

Biglietti in vendita dalle ore 10 di Giovedì 29 Gennaio sui circuiti autorizzati

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I Queen e Adam Lambert, ex concorrente di “American Idol”, si sono incontrati per la prima volta durante la finale del talent show nel 2009, quando si sono esibiti insieme nell’inno rock “We Are The Champions”. May e Taylor sono rimasti così colpiti dalla voce di Lambert da decidere di collaborare nuovamente con lui nel 2011sul palco degli MTV EMA, nell’estate 2012 in una serie di concerti, tra cui tre sold out a Londra, e lo scorso settembre sul palco dell’iHeartRadio Music Festival di Las Vegas, dove i tre, dopo un grande successo di pubblico e critica, hanno deciso di portare in tour lo show.

«Da un punto di vista tecnico, a differenza del 2012, si tratta di una produzione più completa – racconta Adam Lambert – Dovremo visitare molte città e questo ci ha portati a decidere insieme di progettare dei visual e un palco particolare».
«Il nostro set ha un design del tutto innovativo – dice Brian May – È grande e molto audace. Spingeremo tutto al massimo!».
«Ogni volta che abbiamo suonato la nostra musica con Adam, lui si è dimostrato un frontman incredibile – sostiene Roger Taylor – È sensazionale. Ha un’estensione sorprendente, e riesce ad eguagliare quella di Freddie. È un cantante straordinario e un vero talento. Sento che si adatta perfettamente alla nostra teatralità, è proprio a suo agio».

Adam Lambert è attualmente impegnato nella lavorazione del suo terzo album, dopo il successo dei precedenti “For Your Entertainment” e “Trespassing”, mentre May e Taylor hanno da poco pubblicato “Queen Forever”, raccolta che include materiale finora inedito registrato con Freddie Mercury.

Martedì 10 febbraio 2015 – ASSAGO (Milano) – Mediolanum Forum (Via G. di Vittorio, 6)
Apertura porte ore 18.45 – Inizio concerto ore 21.00
Tribuna A posto numerato €95,00 + dp, Tribuna Gold numerata €85,00 + dp,
1° anello numerato settore B €75,00 + dp, Parterre €60,00 + dp,
2° anello numerato settore C: € 55,00 + dp
Disponibili anche pacchetti VIP Experience

Comunicato Ufficiale di Parole & Dintorni – Barley Arts

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Prosegue all’insegna dei raddoppi il nuovo attesissimo tour di Vasco: dopo aver aggiunto seconde date per le città di Milano e Bologna, è la volta di Bari. Lo Stadio San Nicola, dove Vasco aprirà il suo LiveKom.015, ospiterà il Komandante il 7 e 8 giugno 2015. I biglietti per la nuova data di Bari saranno in vendita dalle 12:00 di venerdì 12 dicembre su Ticketone.

Il LiveKom.015 (vedi le date aggiornate), che partirà proprio da Bari, farà poi tappa a Firenze, Milano, Bologna, Torino, Napoli, Messina e Padova. Un tour che porterà Vasco su e giù per l’Italia, come aveva promesso lui stesso – “verrò a bussare a casa vostra”. Il tour segue la pubblicazione di “SONO INNOCENTE”, diciassettesimo album in studio di Vasco. Uscito lo scorso 4 novembre su etichetta Universal Music, in due sole settimane era già certificato Doppio Disco di Platino ed è, a oggi, l’album più venduto dall’inizio dell’anno.

Scrivi il tuo messaggio per il libro che regaleremo a Vasco

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Campovolo potrebbe diventare solo un bel ricordo. Dall’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) arriva lo stop per i grandi eventi nella zona. Nel 2015 sarebbe stato previsto dallo staff del rocker di Correggio un concertone al Campovolo – un evento da oltre centomila persone – in occasione del quale nei mesi del tour 2015 di Ligabue era stata evitata qualsiasi tappa in Emilia proprio per dedicare ai fans emiliani un grande concerto, lasciando un’unica data a Rimini (21 marzo).
L’intenzione di Ligabue era proprio quella chiudere a Reggio, con il terzo mega concerto al Campovolo (il quarto comprendendo Italia loves Emilia), il suo grande tour Mondovisione. E’ però arrivata la segnalazione dello stop imposto da Enac ai grandi eventi nella zona.

L’alt dall’Enac mette a rischio nuovi eventi di questo tipo, spiega il segretario del Pd Andrea Costa: “A oggi mi risulta che la convenzione che regolava l’uso pubblico dell’area tra Comune e Enac sia stata rescissa da quest’ultima. Ho chiesto spiegazioni all’ente ma non ho ricevuto risposte. Per questo ho scritto una lettera ai parlamentari reggiani del Pd e a Graziano Delrio in modo da interessarli al problema“.

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Il tanto atteso evento dell’anno è arrivato: 22 giugno. Roma. Circo Massimo. The greatest band in the world. Rolling Stones.

Recensioni sul concerto si troveranno su ogni portale e giornale sin dai primi minuti dopo il live, giornalisti di alto livello parleranno dei pregi e difetti di questo evento imperdibile…da parte mia lascerò a loro la cronaca del live con termini sofisticati e giochi di parole degni delle migliori scuole di giornalismo e mi diletterò nel raccontare come si affronta un concerto del genere, l’attesa, il viaggio, le persone incontrate e gli sguardi di sconosciuti incrociati, l’energia sprigionata e quella imprigionata. Racconterò come una ragazza prende uno zaino e parte. Nient’altro, o meglio, parlerò anche dello show in sé ed invito i lettori che vogliono solo sapere cosa è successo a saltare tutta la prima parte della recensione, la parte di vita vissuta (se si chiamano LIVE show un motivo ci sarà), e spulciare solo la sezione THE SHOW  <<< cliccando qui, sul link in evidenza!

L’annuncio
L’annunciazione a Maria Vergine è niente in confronto all’annuncio che i Rolling Stones finalmente sarebbero tornati in Italia. Per settimane, forse mesi, si sono susseguiti rumors su questa data; si è parlato di Roma, si è parlato di Lucca e tutta l’attenzione era concentrata sulla D’Alessandro e Galli che a suon di mini dichiarazioni faceva intendere qualcosa, dei forse, dei ma, dei speriamo, ma alla fine, il 15 marzo una mail con il comunicato dai caratteri cubitali ha annunciato: “THE ROLLING STONES. 14on Fire, CIRCO MASSIMO. IL FASCINO DELLA STORIA INCONTRA LA STORIA DEL ROCK”. Il delirio post annuncio è stato assurdo. La notizia rimbalzava su ogni media, ogni tg, ogni giornale, ogni webzine, compresa la nostra. Boom di visualizzazioni e di domande su come e dove comprare i biglietti, gente felice e speranzosa di assistere all’evento condivideva la notizia e iniziava ad organizzarsi per l’acquisto dei preziosi tagliandi. Ho già detto “un delirio”?! bene, perché lo è stato davvero.

L’attesa:
Per giorni e giorni prima del fatidico 22 giugno ti ritrovi spesso a guardare i siti ufficiali della band, degli organizzatori e dei trasporti romani; immagini la setlist dei tuoi desideri sulla base dei concerti precedenti e ripassi le canzoni che più ti piacciono per essere pronta a cantarle a squarciagola. Organizzi il viaggio nei minimi particolari, e per l’occasione la sottoscritta si è ritrovata ad avverare il sogno, e ad organizzare il viaggio, anche al suo papà che ha passato una vita intera a suonare le canzoni degli Stones.
Poi, a pochi giorni dall’evento, la comunicazione ufficiale sulle modalità di ritiro del pass stampa, quel pezzettino di carta con su il tuo nome che ti permetterà di assistere all’evento e poterlo raccontare agli altri con le tue parole, il tuo stile e a volte anche con i tuoi errori grammaticali.

Il viaggio
Qualcuno una volta ha detto “non è importante la meta ma il viaggio”… beh, evidentemente la meta non era il concerto dei Rolling Stones! Partenza all’alba da Milano, girovaghi per la stazione in attesa di sapere il binario giusto e scattano i primi sguardi tra sconosciuti: la tua maglietta con la lingua è perfettamente in sintonia con le magliette di altri come te, l’occhio cade prima sulla stampa, alzi lo sguardo e trovi un nuovo amico che con aria assonnata ti regala un sorriso complice, un sorriso di intesa, come a dirti “non ci conosciamo ma siamo sulla stessa lunghezza d’onda, siamo amici nello spirito”. Affronti il viaggio in treno sperando di dormire e ti ritrovi invece a fare amicizia con un ragazzo che dopo un paio di timidi ciao e ciao finisce poi per raccontarti che ha litigato con la fidanzata perché lui ha preferito andare al concerto degli Stones invece che al battesimo del nipotino di lei. Nei sedili accanto una coppietta litiga perché lui vuole andare a mangiare la carbonara in qualche tipico ristorante romano mentre lei cerca di convincerlo ad andare al Circo Massimo per cercare qualche bagarino con un paio di biglietti a prezzi abbordabili. Morale di queste due storielle? Per quanto una coppia si possa amare, a volte l’Amore per la musica è più grande!

Il Pre-Show e la sala stampa
Arrivare alle 10.30 a Roma e riuscire ad entrare nel Circo Massimo solo alle 15.30 mi ha permesso di fare quello che so far meglio, chiacchierare con gli sconosciuti. Dopo aver trovato per caso tra migliaia di fans ben 2 persone di mia conoscenza, ho fatto amicizia con dei ragazzini appena 15enni e con la security. E’ più forte di me, a qualsiasi concerto io vada, che siano i sacri mostri del rock o cantanti appena famosi e usciti da poco da una cantina impolverata, io mi sento parte dell’ingranaggio STAFF e quindi mi sento sempre vicino a chi lavora a quella macchina mostruosa affinché tutto vada bene. Sarà mica la mia deformazione professionale!?
In sala stampa mi ritrovo seduta accanto a giganti del giornalismo, professionisti che lavorano ininterrottamente affinché le notizie sull’evento escano in tempo reale per spiazzare la concorrenza, citano fonti, numeri, dichiarazioni degli organizzatori; io, invece, parlo con la gente vicino alle transenne, ascolto le loro storie, le loro polemiche sulla location e le lamentele sul caldo. Se esistono grandi eventi, se i giornali pagano i critici musicali e se è stata allestita una sala stampa è merito di un solo fattore: i fans che comprano i biglietti. Quindi da parte mia mi dedico alle loro storie, ad ascoltare le incredibili peripezie che hanno affrontato per esser lì, perché, in fondo, la gente ha ancora voglia di condividere le emozioni a voce, soprattutto quando la rete per i telefonini salta a causa dell’eccessivo traffico!

THE SHOW
Ecco, chi ha saltato tutta la parte romanzata e per certi versi noiosa e lunga, può attaccare qui la lettura.
Dopo le estenuanti ore di attesa, al calar del sole, è salito sul maestoso palco il giovane John Mayer.
Per molti versi ancora sconosciuto in Italia, Mayer in realtà oltreoceano è molto apprezzato e seguito. Anche se qui da noi è forse più famoso per le pagine di gossip, dopo aver avuto relazioni sentimentali con star del calibro di Jennifer Aniston, Jessica Simpson e Katy Perry, il popolo del rock del Circo Massimo ha apprezzato tantissimo la performance del bluesman americano. Nella scaletta ha proposto brani dei precedenti album, alcuni in versione elettrica e alcuni in versione più acustica. Giusta atmosfera per aprire un live degli Stones, che si sa, non sono molto propensi ad avere gruppi spalla.
Alle 21.50 si spengono le luci, si accendono i cellulari in modalità REC e una voce annuncia “Ladies and gentlemen, please welcome The Rolling Stones” e sulle note tirate di “Jumpin’ Jack Flash” iniziano le 2 ore più entusiasmanti e spettacolari di sempre. La stanchezza della lunga giornata svanisce di colpo, l’energia della musica e della gente rigenera le cellule stanche, 71500 persone nello stesso luogo, con la stessa passione hanno il cuore che batte all’unisono, insieme alla cassa della batteria di Charlie Watts. 50 anni di carriera, che si snodano in 19 brani caricati a molla. “Let’s Spend the Night Together” e “It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)” vengono eseguiti subito dopo il saluto in italiano di Mick Jagger: “Ciao Roma, ciao Italia. Che pubblico fantastico.” seguito da “l’Italia vincerà la coppa del mondo. Vincerà 2 a 1 con l’Uruguay”. E se qualcuno con queste parole potrebbe essere scaramantico, molti altri associano la vittoria dell’Italia ai mondiali proprio ai concerti degli Stones in Italia nel 1982 e nel 2006 e anche in quelle occasioni Mick aveva pronosticato risultati positivi.
Due ore di Rock ‘n’ Roll che han permesso di fondere la storia del luogo con la storia del rock. Da “Jumpin’ Jack Flash” a “Satisfaction” passando per “Gimme Shelter” in duetto con la bravissima Lisa Fisher, a “Respectable”, la canzone scelta con i voti del pubblico, in duetto con John Mayer, per poi lasciare spazio ad un Keith Richard alla voce con “You Got the Silver” e “Can’t Be Seen”. Non sono mancati gli ospiti, oltre a Mayer, sul palco anche il leggendario Mick Taylor per la canzone “Streets of love”, che non veniva eseguita dal vivo dal 2007, e il Coro Giovanile Italiano per “You Can’t Always Get What You Want”. La chiusura del bis e del concerto ovviamente è stata affidata a “(I Can’t Get No) Satisfaction” con una esplosione di fuochi pirotecnici per il gran finale.
Un tripudio di rock, di colori, di note e sorrisi, che ti fanno credere che davvero queste quattro colonne della musica abbiano fatto un patto con il diavolo e poco importa se continuano a ripetere che questo è il loro ultimo tour, probabilmente la testa gli dice di fermarsi ma il cuore continua a battere Only for the Rock N Roll!

Il post-show
Beh, dopo aver raccontato le avventure pre-concerto e aver sintetizzato l’energia di un live show che nero su bianco è impossibile da sintetizzare e far comprendere a chi non c’è stato, l’unica cosa che mi resta da fare, per seguire la mia fantomatica linea editoriale è quella di trarre le mie conclusioni su cosa hanno davvero visto i miei occhi.
Ho visto due, tre o forse anche quattro generazioni seguire uno dei più bei concerti mai avvenuti in italia negli ultimi anni, e poco importa se c’è chi fa polemiche sul prezzo irrisorio della concessione del suolo pubblico o se i servizi dei telegiornali gridano allo scandalo dei rifiuti lasciati dai fans, il circo massimo verrà ripulito, pochi giorni e ci saranno flotte di turisti ad abbandonare i loro di rifiuti e il sindaco troverà probabilmente qualche escamotage per affittare il suolo pubblico a prezzi molto più elevati permettendo di nuovo la fuga degli organizzatori dei grandi eventi.
Ho visto persone lamentarsi per il caldo, per la lontananza dei bagni pubblici e della pessima organizzazione ma si sa, la gente quando si annoia deve lamentarsi di qualcosa e prendersela con qualcuno; da parte mia ho trovato una pianificazione spettacolare, sicuramente ci sarà modo di migliorare alcuni aspetti per i (forse) futuri eventi, magari ci sarà da capire se effettivamente questa location può essere adeguata per una migliore fruizione degli spazi ma un grande applauso meritato va proprio agli organizzatori, che ci han creduto, rischiando e investendo, ma anche meritatamente guadagnato.
E poi ho visto me stessa, guardandomi allo specchio, bruciata completamente dal sole ma con un vero sorriso che mi ricorda perché amo così tanto la musica, i concerti e far parte dell’ingranaggio; mi son ricordata il motivo per cui cinque anni fa, proprio a Roma, ho studiato per far parte di questo mondo, e non c’è niente da fare, quando dentro ti scorre la musica con quelle combinazioni di sette note, non c’è nulla che può reggere il confronto e niente che può essere neanche minimamente paragonato… beh, almeno per me. It’s only Rock n Roll, but I LOVE it.

Un piccolo PS.: Non mi è stato permesso scattare foto durante il live, le immagini di ciò che ho visto me le porterò dentro e saranno mie personali e di altre 70000 persone, ma una foto alla copertina dell’articolo dovevo pur inserirla e allora, essendo questo articolo scritto per chi ha voglia di rispecchiarsi nelle avventure che precedono i concerti, per chi ha voglia di perdere qualche minuto per farsi anche una risata al ricordo delle peripezie per arrivare a Roma, ho deciso di inserire una foto scattata al bar fuori dall’area stampa; i romani si saranno anche lamentati del caos e del prezzo irrisorio ma han saputo sfruttare egregiamente la scia ROLLING STONES. Applauso per questa gelateria. Per me ha vinto!

Grazie a D’Alessandro & GalliDaniele Mignardi PromoPressAgency per il prezioso invito.

Setlist Rolling Stones:
Jumpin’ Jack Flash
Let’s Spend the Night Together
It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)
Tumbling Dice
Streets of Love (with Mick Taylor)
Doom and Gloom
Respectable (with John Mayer) (Richiesta dal pubblico)
Out of Control
Honky Tonk Women
You Got the Silver (Keith Richards alla voce)
Can’t Be Seen (Keith Richards voce)
Midnight Rambler (with Mick Taylor)
Miss You
Gimme Shelter
Start Me Up
Sympathy for the Devil
Brown Sugar
Encore:
You Can’t Always Get What You Want
(I Can’t Get No) Satisfaction (with Mick Taylor)

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Come puoi riunire 60000 persone nello stesso luogo, alla stessa ora e con la stessa passione? Semplice, ci pensano i Pearl Jam che per la prima data italiana han scelto lo stadio San Siro di Milano per regalare 3 ore di puro rock, di vero grunge.
Da bravi italiani prima del concerto abbiamo “preteso” di vedere la partita dei mondiali sui maxi schermi, 90 minuti calcistici che, per fortuna, hanno avuto come fischio di inizio un minishow di Eddie Vedder: chitarra acustica alla mano e maglietta dell’Italia con il numero 10 intona Porch per poi tornare nel back
Archiviata la partita alle 20.45, con lo stadio completamente sold out inizia lo show: si inizia un pò sottotono con “Relase” e “Nothingman”, nessun brano da far saltare subito in piedi le due curve e la tribuna ma un avvio soft tratto dagli album Ten e Vitalogy.
Il pubblico inizia a scaldarsi già dalla terza canzone, il recente singolo “Sirens” seguita da una inaspettata “Black” permette ai 60000 fans di scatenarsi in un canto liberatorio e a perdifiato.
Il resto dello show è stato un crescendo di emozioni e di canzoni che han fatto davvero la storia del grunge e di questa band; un genere musicale che è riuscito a staccarsi benissimo dal rock e creare una tipologia di suoni e situazioni che hanno permesso a band come i Pearl Jam di entrare nell’olimpo dei grandi.
Particolarmente toccanti i momenti in cui ha ricordato l’incontro, proprio in Italia, con la moglie 14 anni fa e a cui ha dedicato la bellissima “Just breathe” e il festeggiamento del compleanno della compagna del batterista Matt Cameron con tanto di stadio che le intona “Happy birthday to you“.
Insomma, che dire, 3 ore di musica, 34 canzoni, uno show davvero memorabile, forse non reso perfetto dall’ormai conosciuta pessima acustica dello stadio san siro, ma poco importa, quello che è conta è l’atmosfera, il sentirsi tutt’uno con la musica, con l’energia, il vivere il momento quasi storico, per festeggiare 30 anni di carriera di una band che continuerà a far parlare di sè ancora per molto tempo. Grave errore non esserci stati!

Setlist:
Relase
Nothingman
Sirens
Black
Go
Do The Evolution
Cordurory
Lightning Bolt
Mind Your Manners
Pilate
Untitled
MFC
Given To Fly
Who You Are
Sad
Even Flow
Swallowed Whole
Setting Forth
Not For You
Why Go
Rearview Mirror

Encore
Yellow Moon
Elderly Woman Behind The Counter in a Small Town
Thin Air
Just Breathe
Daughter
Jeremy
Better Man
Spin The Back Circle
Lukin
Porch

Encore 2
Alive
Rockin’ In The Free World
Yellow Ledbetter

 

A cura di Marco Cometto

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Era il 2000, ora siamo nel 2014. Sono passati ben 14 dall’uscita dell’album Hybrid Theory dei californiani Linkin Park e finalmente la sottoscritta ha avuto il piacere, l’onore e la fortuna di assistere ad un loro live show! Aspettare 14 anni per un concerto è davvero una lunga attesa, anche se nel frattempo la band di Chester e soci ha sfornato e ci ha regalato ben altri 4 album e il sesto “The Hunting Party” è in in uscita il 17 giugno.
Partiamo con ordine, chi si aspetta una recensione su cosa ho visto resterà deluso, perché effettivamente non ho visto proprio niente! Per questo motivo non sarò in grado di raccontare come era fatto il palco o come erano disposti i musicisti , complici le migliaia di persone presenti e la mia famosa bassezza. Quello che posso raccontare riguarda come tutti gli altri sensi, vista esclusa, hanno vissuto questo concerto. Per compensare a questa mancanza abbiamo inviato sotto al palco la nostra collega fotografa Emanuela Tardocchi, vedrete le sue foto in fondo alla recensione!

Il 29 Gennaio Vivo Concerti ha annunciato il ritorno in Italia dei Linkin Park: dopo quasi 4 mesi di attesa per e con oltre 30000 fans che han comprato il biglietto, l’unica data italiana del gruppo americano che si è svolta lo scorso 10 giugno è andata sold out in pochissimo tempo e il City Sound Milano 2014 ha aperto la stagione con il botto.
L’organizzazione è apparsa impeccabile: 2 ingressi aperti per far entrare il pubblico già nel primo pomeriggio, tensostrutture per la vendita di cibi e bevande, assenza della gradinata sul fondo per far posto a tutti e un’atmosfera incredibile già dalle prima ore del mattino.
Ad aprire le danze alle 20 ci han pensato i Fall Out Boy: 15 brani tiratissimi partendo con “The Phoenix”, tratto dall’album Save Rock and Roll, per poi passare a tutti i loro grandi successi, compresi la cover di Micheal Jackson “Beat it” e “Dance, Dance”.

Ma come previsto però, erano tutti lì per i Linkin Park: la band si è fatta attendere fino alle 21.40, quando ormai il tramonto aveva già lasciato spazio alle luci e ai led dei wall sul palco. Dopo essere entrati sulle note di “Catalysm“, brano tratto dall’album A thounsand sun, sono carichi, li sento dalla voce, e riesco addirittura a intravedere qualche pezzettino di maxi schermo: poco importa, è l’atmosfera quella che conta. “Guilty all the same” e “Given up” seguono a raffica, intorno a me vedo gente che salta e canta, più di 30000 persone che sono lì per ricordare alla band che dovrebbe venire più spesso in Italia. La voce di Chester è pulita, è arrabbiata, si sente nell’aria che il gruppo sta attraversando una nuova fase. Infatti l’ultimo album è bello tosto, e segna il ritorno a quel rock duro, quel nu metal per cui tutto il mondo li ha conosciuti.

Durante il concerto, ovviamente, non mancano ritorni al passato con brani rappati di Mike Shinoda come “Pupercut”, “With You” o “Runaway”. Il pubblico è estasiato, conosce a memoria ogni singola canzone, vuol far sentire la propria voce e Chester glielo concede; in più di un brano viene lasciato ampio spazio alla folla, soprattutto sulle famosissime Numb, In the end e Faith. Dopo una breve pausa e intermezzi di musica dance-elettronica affidata a Joe Hahn, arriva la sorpresa tanto attesa: Mike, con un fogliettino di supporto in mano, spiega in un quasi perfetto italiano che per la canzone successiva “Until It’s Gone”, lui e i suoi colleghi hanno in mente un progetto speciale. Tutti i fans sono, infatti, invitati dal cantante a registrare la canzone con i propri smartphone e a caricarla sul sito indicato: con tutti gli spezzoni di registrazioni pervenuti verrà poi composto un video ufficiale. La particolarità di questo esperimento è stata la concomitanza con il flash mob organizzato dal Fans Club Linkin Park Italia, che ha reso la canzone un tripudio di colori, forme, luci ed emozioni.

L’encore si conclude con le canzoni “New Divide”, “What’s I’ve Done” e “Bleed It Out”. Uno SPETTACOLO. Non riesco a trovare nessuna altra parola per descrivere l’energia trasmessa da questa band. Non parlo solo da fan, che da ragazzina ascoltava i loro cd, parlo da adulta che riesce a farsi trasportare dall’atmosfera delle cose, dalla positività delle persone e dalla musica.
Dispiaciuta per la fine del concerto, mi incammino con le altre migliaia di persone verso casa, continuo a canticchiare le loro canzoni e mi auguro per la prima volta con tutto il cuore di riuscire a rivederli dal vivo molto presto. Questo live che può tranquillamente essere considerato uno tra i più attesi in Italia in questa calda estate.

Setlist:
Act I
The Catalyst / The Requiem
(Mashup Intro)
Guilty All the Same
Given Up
Points of Authority
One Step Closer

Act II
Blackout
Papercut
With You
Runaway
Wastelands
Castle of Glass
Leave Out All the Rest / Shadow of the Day / Iridescent

Act III
Robot Boy
Joe Hahn Solo
Burn It Down
Waiting for the End
Wretches and Kings / Remember the Name / Skin to Bone
Numb
In the End
Faint

Encore:
Until It’s Gone
A Light That Never Comes
Lost in the Echo
Crawling
New Divide
What I’ve Done
Bleed It Out

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Il successo dell‘Extended World Tour 2013 non è stato grande solo in Italia, ma in tutto il mondo, tanto che il musicista ha deciso di prolungare la serie di live anche nel corso del 2014 e fare ritorno anche nel nostro Paese. Steve Hackett riporterà il suo show in Italia nel mese di maggio: al momento è stato annunciato un unico concerto., che si terrà a Roma, presso l’Auditorium Conciliazione, il 22 maggio a partire dalle 22. A darne notizia è stato lo stesso Steve Hackett, attraverso un messaggio ufficiale che lascia intendere anche la presenza di numerose sorprese sul palco, accanto ad alcuni elementi che già hanno segnato il successo della prima tranche del tour avvenuta negli scorsi mesi. «Grazie al successo del Genesis Revisited, nel 2014 stiamo estendendo sia le date e che il concetto. Ci proietteremo in un Genesis set completo dei favoriti di quest’anno, come The Musical Box, Dancing with the Moonlit Knight e Supper’s Ready insieme ad altri classici dei Genesis, che ci sono stati richiesti ripetutamente e che il pubblico merita di sentire… Sono davvero entusiasta di tutto questo !»: queste le parole dell’artista che preannunciano uno show davvero in grande stile.

Guarda la nostra photogallery del concerto al Gru Village di Torino la scorsa estate (ph Marco Cometto)

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Sul palco Franco Battiato è accompagnato da Etta Scollo (voce), Nabil Salameh (voce), Sakina Al Azami (voce), Carlo Guaitoli (piano e tastiere), Gianluca Ruggeri (percussioni), Jamal Ouassini (violino), Ramzi Aburedwan (bouzuq, viola e fondatore degli Al Kamandjâti), Alfred Hajjar (nay).