In una piovosa serata autunnale raggiungiamo il Serraglio nella periferia milanese per la presentazione Live di “Prima che Gli Assassini” nuovo disco di Sarah Stride, e nell’evento stesso abbiamo l’opportunità di approfondire con la nostra intervista, la conoscenza di quest’artista sulle tracce delle nuove frontiere delle musica italiana d’autore.
Stride, il mio nome d’arte, oltre che essere formato dall’inizio e la fine del mio cognome (Demagistri), mi rappresenta sia nella scelta degli estremi che in una forte connotazione caratteriale appunto “stridente” ed è un nome al quale sono molto legata perché scelto con un caro amico che non c’è più e che nella sua vita ha sposato completamente tutto ciò di cui ho scritto sopra.
2) Concertionline.com : Come definiresti la tua musica non tanto in un genere definito ma in una dimensione comunicativa. Quale ?
Sarah :Sono convinta che la musica abbia un grande potere e nel momento in cui diciamo qualcosa abbiamo una grande responsabilità. Quello che cerco di fare è di indagare il sottosuolo, la zona in ombra che appartiene ad ogni essere umano e di riportarla in superficie, restituirla trasformata in qualcosa di luminoso e positivo. Ecco, attraverso la mia musica quello che mi preme di più è mostrare questa possibilità, la conversione dei demoni in alleati.
Prima che Gli Assassini è realizzato in collaborazione con Kole Laca (Il Teatro degli Orrori, 2Pigeons) e Manuele Fusaroli (The Zen Circus, Nada, Andrea Mirò), e i testi scritti a quattro mani con Simona Angioni; il disco mette in risalto le sonorità del tutto personali dell’artista: La Voce di Sarah è sicuramente la protagonista, capace di proporre una musica d’autore colta ma immediata allo stesso tempo, veicolata attraverso l’elettronica suonata , con uno stile che segue le tendenze attuali di questo genere. Anche la stessa formazione live rispecchia questo clichè affiancando ai suoni della chitarra elettrica in sottofondo e le basi elettroniche a fare da protagoniste.
Notevole il singolo “Pensieri Assassini” dove troviamo l’essenza di Sarah Stride in un interessante melting pot tra la sua voce che affonda le proprie radici nelle tradizioni , su una base decisamente internazionale fatta di synth e campionamenti ; Megasimento fa il paio con un ritmica molto accattivante e il timbro di voce di Sarah superlativamente in tono.
Nella prima traccia Schianto e soprattutto nella 3 i Barbari percepiamo un interessante ricerca di un suono stratificato con la voce di Sarah sul livello più alto a compenetrare le basi di un drumming a volte sincopato a volte più fluido e Il synth che galleggia in uno strato intermedio.
I testi sono pungenti, surreali, visionarie litanie che si dipanano fluide sulla musica. Stride è capace di condurre le tonalità in modo eccellente su tutte le frequenze e L’Uomo d’Oro è un ulteriore dimostrazione di versatilità.
Troviamo anche un interessante cover di “La Torre” di Franco Battiato qui riproposta con una cadenza di bpm decisamente più bassa e perfettamente inserita nel disco. C’è anche Le Catene Corte con un bel riff di chitarra e la sognante Madre a concludere le 11 tracce del disco.