Authors Posts by fERDIDAS

fERDIDAS

fERDIDAS
133 POSTS 0 COMMENTS
The story begin ... 70's Rock- Punk + Post Punk ,80's New Wave - Dark + Electro, 90's Trip-Hop + Elettronica 00's Indie + Alternative - The story goes on ...... Music is Passion , Music is life

A volte le strade tornano ad incrociarsi e i destini pure così come il sodalizio tra i Calexico di Joey Burns e John Convertino e il cantautore Sam Beam in arte Iron & Wine . Nel 2005 le due entità musicali così vicine e così lontane al tempo pubblicarono un gran bel disco “in The Reins”  per ritrovansi  poi ben 15 anni dopo, nel 2019 a pubblicare un nuovo lavoro “Years to Burns”  ritrovando quella scintilla creativa che sembrava un unicum e che invece segna un gradito ritorno per i fan di entrambe i musicisti.

In realtà di anni ne sono stati bruciati tanti ma tutto appare quasi immutato come allora considerando da un lato la grande maturazione di Sam e l’ormai affermata carriera dei Calexico. La Tournee Europea per presentare il nuovo disco ci ha dato l’occasione di rivederli insieme sul palco del Giardino della Triennale di Milano nell’ambito del Trip Festival in una versione light dei Calexico con la presenza di soli 2 componenti della band originale oltre ai due leader Joey e John naturalmente affiancati da Sam Beam .

Una serata magica, che vede protagonisti musicisti di grande spessore capaci di farci viaggiare nelle sconfinate terre di confine tra la California e Messico attraverso polverose strade che ci portano laddove il country si miscela con il tex mex e il folk si tinge di sfumature jazz .

Le due voci di Joey e Sam sono  perfettamente coordinate, duettano, si sovrappongono creando atmosfere delicate e ruvide; il tempo è scandito dalla scarna batteria di Convertino  e la magica tromba di Valenzuela insieme alla fisarmonica impreziosiscono il tutto.

Il repertorio è ovviamente limitato ai sopra citati 2 album e 90 minuti di concerto sono da considerarsi più che sufficienti per apprezzare la loro musica. Sicuramente il nuovo album è il più utilizzato nella scaletta cominciando coi singoli Midnight Sun e Father Mountain e la bellisima Follow the Water .

 

Incredibile la lunga suite di 8 minuti The Bitter Suite, che racchiude tre brani dove apprezziamo tutto il mondo musicale  dei due sodali con la band in grande spolvero ognuno intente a tirar fuori l’anima dal proprio strumento.

In your town ci riporta al genere Americana sulle strade country che va a riprendere le sonorità del primo disco He Lays in the Reins magica armonia di voci e chitarre. History of Lovers fu il loro primo singolo e ancora suona attuale mentre Red Dust ci riporta al blues primordiale del mississipi ,Burn that Broken Bed in long version fa risuonare la tromba di Valenzuela in modo struggente.

Era naturale aspettarsi qualche riempitivo nella scaletta tratto dagli ampi repertori dei due artisti e così abbiamo il piacere di ascoltare una Flores Y Tamales Calexiacana e una Call IT Dreaming di Iron & Wine bellissime entrambe eseguite in nuove versioni. Una chicca però arrivata inaspettata è stata la splendida cover di Bring On the Dancing Horses dei mitici Echo & the Bunnymen che preannuncia il finale del concerto con 2 encore a grande richiesta del pubblico

 

 

 

 

Un grande Festival Jazz e non solo, ricco di contaminazioni, eventi e tanta musica  in una location inedita nel cuore del Monferrato Casalese in quel di Cellamonte entrata tra l’altro nel novero dei “Borghi più belli d’Italia”. Jazz Re – Found è una certezza ormai e da alcuni anni propone musica di qualità ed esperienze innovative e trasferitosi da Torino nel 2018 a questa nuova location ha centrato ancora una volta il suo obiettivo.

La serata scelta dalla nostra redazione è quella di Sabato 22 Giugno dove tra i due palchi principali e Dj set si respirava musica, passione e soprattutto grande capacità organizzativa, una macchina perfetta per accogliere in un piccolo paese migliaia di persone vogliose di immergersi a tutto tondo in una esperienza unica di musica , buon cibo e tante attività parallele da vivere in un territorio tutto da scoprire.

Il palco Molinari incastonato tra le colline e il borgo di Cellamonte ha ospitato tra gli altri il Rap di Kaos one fanpage & DJ Craim  con numerose citazioni  per  Colle der Fomento  che li avevano preceduti la sera prima con tutta la loro carica trasgressiva  del nuovo disco Adversus.

Headliner della serata di sabato l’interessante superband  I hate My Village  nata dal connubio tra Fabio Rondanini batterista di Calibro 35, e Afterhours e Adriano Viterbini  chitarrista del duo Bud Spencer Blues Explosion ai quali si uniscono la voce di Alberto Ferrari dei Verdena e  il basso di Marco Fasolo che funge anche da  produttore della band.

L’idea di base di questo sodalizio è la passione dei primi due  per la musica africana in particolare il Desert Blues che nasce nel Mali quello di Tinariwen , Bombino e  Rokia Traoré con i quali hanno suonato in varie tournee, miscelato con una base afro beat e tanto sano e ottimo rock’nroll.

La dimensione live di I Hate my Village è un portento di energia e classe con i 4 musicisti che sembrano suonare insieme da anni; sul palco Molinari di Jazz Re Found si sprigiona immediatamente la magia di un sound ai più quasi sconosciuto ma che ci porta a migliaia di chilometri di distanza nel deserto degli uomini blu i Tuareg . La batteria potente di Rondanini in simbiosi con il basso di Fasolo scandiscono il ritmo in levare a fare da contrappunto alle chitarre di Ferrari e alla solista di Viterbini proponendo al caloroso pubblico di Cellamonte l’omonimo  disco d’esordio praticamente per intero includendo anche  una cover eccezionale di Don’t Stop ‘Til You Get Enough di un compianto Jackson d’annata.

Trai brani più belli di I Hate my Village abbiamo ascoltato una Tony Hawk of Ghana incredibile , per non parlare di Presentiment o una bellissima versione di Acquaragia insomma il live e l’atmosfera bucolica delle colline di Cellamonte rendono ancora più mistico il sound di questa band . La serata a Jazz Re-Found prosegue con la straordinaria performance del batterista Yussef Dayes e la sua band e per finire in bellezza  Kokoroko con il loro magico afro soul

 

 

Un ritorno gradito a Milano per la band britannica  These New Puritans,  per un concerto di grande spessore alla ricerca della perfezione sonora e dell’originalità ormai merce rara e per veri intenditori.

Un pubblico variegato e attento conoscitore di sonorità rock alternative, ha riempito lo stage della Santeria Toscana 31, dimostrando che anche musica lontana anni luce dal main stream meriti i dovuti spazi e la giusta considerazione

Il duo dei gemelli Jack e Gerge Barnett  è attivo da poco più di dieci anni ed ha pubblicato sin’ora quattro album  Beat Pyramid nel 2008,  Hidden nel 2010,  Field of Reeds ben sei anni fà ed il recente Inside the Rose uscito nella primavera di quest’anno.

Sul palco i due fratelli polistrumentisti Jack voce, tastiere e basso e George alla batteria sono accompagnati da due session-men di qualità rispettivamente  al vibrafono e ai synth & programming , creando una sorta di orchestra “guitar free” con un sound particolare incastonato su un drumming potente  in grado di emozionare sia nelle tracce più ritmate che in quelle più sinfoniche con una toale assenza ritmica.

Abbiamo ascoltato molte tracce dal nuovo disco Inside the Rose che segna un ritorno molto gradito ad un sound più ipnotico e vario alla Hidden, che era stato quasi completamente abbandonato nel penultimo lavoro Field of Reeds.

E allora ascoltare la voce di Jack in Where the trees are on fire è la sublimazione dell’armonia che insieme ad  Inside the Rose fa una coppia d’assi vincente. Infinity Vibraphones come anche in Anti Gravity e Fragment two ha come protagonista uno strumento inusuale ad un concerto rock il vibrafono, ma dimostra tutta l’essenza di TNP che nè fa abbondante uso in molte tracce.

Il sound medievale di Hidden riappare in tutta la sua potenza percussiva con suoni di catene, sguainar  di spade in Three Thousand , Attack Music e soprattutto in We Want War un inno senza tempo con tre elementi su 4 a battere sui tamburi .

 

Il tuffo nel passato è con due chicche Numerology e la strepitosa En Papier dove l’anima giovanile post punk degli albori dei These New Puritans era una perla grezza che lasciava già intravvedere tutte le possibili sfaccettature del loro sound.

 

 

0 300

These New Puritans saranno in Tour fra una decina di giorni per due date il 13 Giugno  al  Biografilm Park  di Bologna in Free entry, e a Milano il giorno successivo il 14 Giugno al  Santeria Toscana 31, con l’organizzazione di Radar Concerti

Un occasione interessante per ascoltare le sonorità rock sinfoniche del duo inglese che ha recentemente pubblicato il nuovo disco “Inside the Rose” e per poter apprezzare dal vivo la loro originale miscela di rock e classica .

 

0 1348

Uno straordinario Festival Musicale estivo nella stupenda cornice dei colli del Monferrato (Unesco Experience) con al centro il borgo di Cellamonte (AL) inserito recentemente tra i Borghi più belli d’Italia,  è in arrivo nel lungo weekend dal 20 al 23 Giugno.

Alla scoperta di sonorità nuove  tra Jazz, Funk, Hip Hop, Disco, Boogie, Futurejazz, Afrotechno, la perfetta sintesi tra black music e club culture , ma anche un’avventura in un territorio magnifico tra colline, borghi con il colore del tufo, il cibo ed il buon vino.

Si comincia Giovedì 20 Giugno con i MEUTE la techno marching band che più ha rallegrato gli animi di dj, music lover e clubber del mondo: i Meute!
Questa banda in movimento vi stupirà dal primo ascolto, con la loro performance tra la gente in mezzo alla strada.

Venerdì 21  Jazz:Re Found proporrà una line up è davvero imperdibile!: Tullio De Piscopo, Gilles Peterson, LEFTO, COLLE DER FOMENTO official, La Batteria, Raffaele Costantino, Red Greg, Ibaaku e Raffaele Costantino

Sabato 22 sarà la volta di Kokoroko, I Hate My Village, Yussef Dayes, Tony Esposito, Kaos & Dj Craim, Area, Dj Ralf, Ltj Xperience, Leo Mas & Alfredo e molti altri

Conclusione per Domenica 23 con David Rodigan, Dj Gruff & Petrella, Chassol, Nikitch & Kuna Maze
Tommaso Cappellato, Phresoul

Tutte le informazioni logistiche e non solo sulla pagina Facebook dell’evento e sul sito internet.

0 713
Un evento da non perdere sia per gli amanti della Cultura Beat e della sua declinazione musicale ma anche per tutti i curiosi affamati di novità musicali e non solo .
Uno dei Festival più longevi in Italia il Festival Beat annuncia le date della sua 27a Edizione che si svolgerà anche quest’anno a Giugno da mercoledì 26 a domenica  30 nella stupenda cornice di Salsomaggiore Terme (PR) sulle Colline Parmensi.
La Line up è praticamente al completo anche se ulteriori sorprese potranno aggiungersi ai nomi di Band molto interessanti che vi faranno vivere la magica atmosfera del rock targato Sixties con varie declinazioni dal punk allo ska al garage rock fino alla psichedelia pura.
Ecco l’elenco aggiornato ad oggi con le band in ordine sparso:
The Darts, The Cynics,
The Incredible Staggers, Baby Shakes , Left Lane Cruiser, Flamin’
Groovies plays Teenage Head special guest Roy Loney,
The Kaisers, Guadalupe Plata,
One Horse Band, We Here Now
Non solo musica al Festival Beat ; infatti ci saranno esposizioni vintage, pool parties, dischi da collezione, musica rigorosamente alternativa, e soprattutto un coloratissimo pubblico che come sempre contribuirà al successo del Festival . Visitate la pagina FB dell’evento per tutte le info su biglietti e aspetti logistici.

Meravigliosa serata al Tunnel al ritmo tribale della Batucada elettronica dei Ninos du Brasil per un concerto di pura condivisione e del sano divertimento.

Ninos du Brasil ovvero il progetto a due composto da Nico Vascellari e Nicolò Fortuni  parte da un’idea originale, semmai immaginifica di miscelare il ritmo tribale della musica brasiliana con l’elettronica, i campionatori e gli effetti , trasportando l’ascoltatore in una sorta di viaggio astruso che va dalla Selva Amazzonica a Berlino.

Ogni loro apparizione si trasforma  in una danza liberatoria , scomposta e frenetica che si è ripetuta anche nella serata live al Tunnel Club a Milano che dopo una lunga attesa li ha visti salire sul palco dietro alle loro percussioni poco prima delle 2 per un’ora di adrenalina pura .

Il materiale disponibile dei Ninos du Brasil già confermato da tre dischi in studio e tante collaborazioni trasversali ci dà l’oppportunità di ascoltare tante sfaccettature di un sound originale, alternativo che fa delle percussioni l’elemento essenziale che declinato dal vivo vede i due attori scatenarsi sui loro tamburi con una base in sottofondo a declinare le singole tracce senza soluzione di continuità.

Il cinguettio della foresta le gocce di pioggia aprono le danze Muito  N.D.B.; e così tra una  Essenghelo Tropical un inno da cantare saltando, e una Novos Misterios sognante come lo scorrere di un fiume nella giungla , passiamo a  Tuppelo danza liberatoria sulla spiaggia , Miragem con Sepultura una samba indiavolata , Abacaxi Nax Coxas con un flautino senza limiti,  Algo ou Alguem dance dance dance ossessione pura , ou ou ou tutti a cantare con loro , mentre Tamborines na Selva ci porta nella tribù attorno al fuoco alla Sombra de Lua.

Ci immergiamo in questa sorta di world music che dimostra come anche in Italia si possa essere originali  non a tutti costi ma con un idea ben precisa, un fine da perseguire, una visione di qualcosa che non tutti possono vedere chiaramente ma che alla lunga in un orizzonte allargato forse si paleserà decisamente.

 

0 461

Grande serata Venerdì 1 Marzo 2019 con il ritorno dei Ninos Du Brasil, il progetto che unisce batucada e noise, samba ed elettronica, saranno live al Tunnel Club di Milano con l’organizzazione di DAAB Agency.

Evento danzereccio e mediatico assolutamente da non perdere per farsi coinvolgere dall’atmosfera unica e mistica del duo Ninos du Brasil , considerando che le loro performance live sono assi sporadiche e divenute leggendarie  probabilmente anche perché, non curanti del contesto sono sempre riusciti a trascinare tutto il pubblico in uno stomping danzante irrefrenabile.

I Ninos du Brasil hanno pubblicato già tre album e sono pronti  quest’anno a rientrare in studio per preparare il quarto lavoro che uscirà probabilmente per fine 2019.

Non lasciatevi scappare dunque i biglietti disponibili in prevendita ed eventualmente anche in cassa nella serata dell’evento consultando bene la Pagina FB per tutti gli orari e info aggiornate.

 

Una grande serata al Tunnel di Milano per la performance dei Bob Moses all’interno della lunghissima tourneè mondiale per la promozione del loro nuovo disco Battle Lines .(che abbiamo recensito qualche mese fa) e che Vi consigliamo di rileggere per approfondire la conoscenza di questa nuova realtà musicale di grande qualità.

Dobbiamo dire che a differenza di venue più grandi dove i due giovani canadesi si sono esibiti con il supporto di altri musicisti alla sezione ritmica, nella serata di Milano come in altri Club Europei hanno scelto un’esibizione in versione “light”  dietro il bancone del mixer.

Detto ciò nulla toglie al loro concerto perchè di questo si è trattato proprio in considerazione del fatto che il duo di electronic dance trova la sua giusta dimensione nei Club Set proprio là dove hanno iniziato il loro percorso di crescita musicale.

E allora preceduti da un lungo DJ set scalda pista i Bob Moses arrivano sul palco del Tunnel poco dopo l’una del mattino con Tom Howie inconfondibile con il suo cappellino e la sua chitarra e Jimmy Vallance dietro il mixer e i campionatori ; da questo momento in poi per oltre un’ora il ritmo cadenzato della deep house sarà la colonna sonora per la gremita audience danzereccia.

Il flusso musicale “continuos mix ” gestito da Jimmy ci propone  i tre singoli del nuovo disco  inframezzati da molti pezzi tratti dai loro precedenti album, tutti in versione decisamente shakerata con un taglio meno pop rispetto alle versioni su disco.

Partendo da Heaven Only Knows  apripista del concerto passando attraverso Back Down ed Enough To Believe ascoltiamo un’ottima vocalità di Tom che a seconda dei brani arricchisce il suono dei loop con arpeggi e mini assoli della sua sei corde, lasciando a Jimmy il compito di smanettare sui cursori, potenziometri ed effetti. Vediamo che i due si divertono realmente nella loro dimensione naturale di DJ, saltando dietro il bancone e sbracciando con le mani a ritmo cadenzato.

Far From the Tree e All I want sono perfettamente inserite nella sequenza della serata e ci mostrano il lato House della musica di Bob Moses mentre il versante Pop dei due canadesi lo riascoltiamo nelle stupende Tearing me Up , Talk e Like It or not

In conclusione possiamo affermare che i Bob Moses hanno dimostrato di avere un’innata classe sul palco e una grande potenzialità per raggiungere più ampie fasce di pubblico e proprio grazie alle performance live questo scopo potrà essere raggiunto più facilmente. Scrutando nella lunga lista di date che li attenderanno nei prossimi mesi fino alla piena estate e oltre abbiamo visto che non sono previste ulteriori discese nella nostra penisola anche se confidiamo nella lungimiranza di qualche promoter per riportarli sui nostri palchi al più presto.

 

 

Tre Allegri Ragazzi Morti ovvero l’Alternative Rock venuto dalla Carnia torna ancora una volta a stupirci con il nuovo disco Sindacato dei Sogni presentato ieri sera un giorno prima dell’uscita ufficiale del 25 Gennaio, nella bella cornice del Santeria Social Club di Milano, in un evento che è andato oltre il classico Release Party .

A 3 anni di distanza dal precedente lavoro “Inumani” il dodicesimo della serie escludendo i live e gli EP , “Sindacato dei Sogni segna decisamente un tappa importante nella ormai quasi venticinquennale carriera dei 3 Ragazzi di Pordenone, una sorta di ritorno alle origini , un viaggio nel tempo e nello spazio musicale che Davide Toffolo leader e cantante del trio ha voluto spiegare e raccontare in una sorta di presentazione a slide con tutta la passione e l’ironia di cui è capace.

Abbiamo ascoltato dalla viva voce del non mascherato Davide almeno per una volta svelatosi insieme a suoi due sodali davanti al proprio pubblico, tutto il dietro le quinte della creazione del disco: dal titolo del disco traduzione di “The Dream Syndicate” (la band di rock psichedelico californiana), dalla scelta dello studio di registrazione con relativa strumentazione , alla storia dell’immagine di copertina, finanche il significato dei singoli brani, alle collaborazioni e influenze musicali che hanno contribuito a rendere Sindacato dei Sogni,  dopo averlo ascoltato attentamente, una vera e propria pietra miliare di un certo Rock Alternativo italiano che rende merito ad una band che è sempre stata coerente nella sua evoluzione e nel suo percorso musicale.

I Tre Allegri Ragazzi Morti ovvero Davide Toffolo (voce e Chitarra), Luca Masseroni alla batteria ed Enrico Molteni al basso hanno ritrovato una sintesi perfetta dei loro 3 Io musicali, un’alchimia sonora fluida, una gestazione perfetta che ha partorito il “disco perfetto”, praticamente una compilation di singoli  costituito da 10 tracce ( + una bonus track ), di cui già tre hanno visto una pubblicazione in successione tra Ottobre e Gennaio,

E proprio Caramella il primo singolo dei “3 Gatti” in ceramica della copertina quello dagli occhi verdi, che viene posizionata non a caso alla numero uno nella tracklist; questa canzone aveva preannunciato un grande ritorno dei TARM, con una ritmica cadenzata in 4/4, una chitarra psyche che arpeggia in loop,  un ritornello che ti entra in testa da subito in testa “Io sono Te” lo ripeteremo all’infinito perchè “Ci Vuole una Caramella” ed in fondo è tutto così immediato e diretto.

Bengala, uscita come secondo singolo vira decisamente verso la ballad più tradizionale con archi, armonica e tutto il mondo verbale di Davide Toffolo.

Calamita l’ultimo singolo uscito proprio in Gennaio è il nome del terzo gattino, con un testo scanzonato, punk sconclusionante , sitar indiano atmosfera psichedelica a mille, per percorrere le lunghe strade assolate estive.

C’era un ragazzo che come me non assomigliava a nessuno un indie rock con sax killer sembra di ascoltare i primi Devo nei mitici 80, ipnotico anthem che entrerà nei classici dei TARM.

 

Alla 4 troviamo AAA Cercasi una sognante e scanzonata rilettura country dello stile dei Tre Allegri Ragazzi dove ancora l’armonica solista di Matt Bordin diventa protagonista;indubbiamente  fa il paio con Accovacciata Gigante in piena atmosfera cantautorale anni 80.

Un paio di episodi che si discostano dal file rouge rock con venature psichedeliche dell’intero disco, le possiamo trovare una  in posizione 7 Mi Capirai (Solo da morto) traccia con una base ritmica che vira decisamente in mondo electro rock ma ancor più viscerale ed estrema soprattutto nel sua lunghezza oltre i 12 minuti nella traccia di chiusura del disco .

E’ questa Una Ceramica italiana persa in California che inizia con sequencer , basso killer e synth a gogo , una lunga intro prima di arrivare alla voce di Toffolo dopo quasi 5 minuti , che la sceglie non a caso come sua preferita un lungo viaggio onirico da ascoltare ad occhi chiusi, una marea che sale e poi scende, utilizzata alla fine dello show di presentazione abbinata ad uno stupendo cartoon fantascientifico.

CD, Vinile o Digitale, procuratevi una copia del Sindacato dei Sogni vi accompagnerà a lungo in questo 2019

Conosciuti per le loro performance mascherate e per i loro live di rock essenziale, Tre allegri ragazzi morti sono considerati uno dei pilastri della scena punk rock alternativa italiana fin dalla loro formazione, nel 1994.

Il 2019 è l’anno del loro grande ritorno sia sul versante del nuovo disco, che soprattutto per la nuova debordante Tournee che li vedrà protagonisti praticamente in tutti gli angoli dello stivale.

Il Sindacato dei Sogni Tour che prende il nome dal nuovo disco in uscita questo venerdì 25 Gennaio, sul quale stiamo preparando una corposa recensione (di prossima pubblicazione sul nostro sito), inizierà già a metà Febbraio precisamente il 16 al Bronson di Ravenna e terminerà il 18 Aprile al Monk di Roma.

Di seguito tutte le date di questa prima fase del grande tour dei TARM :

  • 16-02-2019 Ravenna – Bronson
  • 23-02-2019 Senigallia (AN) – Mamamia
  • 02-03-2019 Padova – CSO Pedro
  • 08-03-2019 Brescia – Latteria Molloy
  • 09-03-2019 Livorno – The Cage
  • 15-03-2019 Santa Maria a Vico (CE) – Smav
  • 16-03-2019 Conversano (BA) – Casa delle Arti
  • 22-03-2019 Trieste – Teatro Miela
  • 23-03-2019 Bologna – Estragon
  • 29-03-2019 Roncade (TV) – New Age
  • 30-03-2019 Lugano – Studio Foce
  • 05-04-2019 Torino – Hiroshima Mon Amour
  • 13-04-2019 Arezzo – Karemaski
  • 16-04-2019 Milano – Alcatraz
  • 18-04-2019 Roma – Monk

Insomma occasione straordinaria per ascoltare dal vivo le tracce del nuovissimo disco dei Tre Allegri Ragazzi Morti ma anche per riassaporare molti dei loro successi, per tutti i fan della prima ora ma anche per tutti gli amanti della musica Rock Alternative targata Italia che ancora non li conoscessero .

Biglietti disponibili online sulle tradizionali piattaforme di vendita.

La musica elettronica di Bob Moses, il duo Canadese composto da Jimmy Vallance e Tom Howie arriverà a brevissimo in Italia  per un grande concerto al Tunnel Club di Milano nella serata di Venerdì 8 Febbraio.

L’occasione è assolutamente da non perdere non solo per la grande classe e fascinazione  che distingue Bob Moses dalla moltitudine di proposte del genere ma anche e soprattutto per ascoltare molte tracce del loro terzo disco in studio Battle Lines uscito su etichetta Domino recensito alcuni mesi fa dalla nostra redazione e che vi consigliamo di andare a ripescare.

Un sound fresco e la capacità di coinvolgere dei due giovani canadesi saranno gli ingredienti della serata al Tunnel con i biglietti già disponibili in prevendita ed eventualmente anche in cassa per la serata.