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Alessio Gallorini

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Classe 1987. Scrive e ascolta musica fin da quando gli hanno comprato uno stereo e dato un'educazione. Toscano doc, conduce un programma radiofonico tutto "home-made" che non poteva che chiamarsi "L'Appartamento". Laureato in giurisprudenza, ma allergico ai tribunali. Ama la letteratura e tutto ciò che è arte. Finchè non si annoia. Frase del cuore: "Costruire è sapere, è potere rinunciare alla perfezione".

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Annunciati i primi nomi del cartellone del Lucca Summer 2014; dopo l’annuncio dei The National, la cui conferma è arrivata nei giorni scorsi, è di oggi l’ufficializzazione di Elisa quale headliner del festival la sera del 17 luglio prossimo.

Già da tempo si vociferava di una partecipazione della cantante friulana quale una dei due headliner italiani che animeranno Lucca nel mese di luglio per la 17esima edizione del grande festival targato D’Alessandro & Galli.

Elisa presenterà sul palco di Piazza Napoleone il suo ultimo album “L’anima vola”, uscito a ottobre scorso ed anticipato dal singolo omonimo.

Ricordiamo inoltre che Elisa parteciperà in veste di autrice anche al prossimo Festival di Sanremo, avendo scritto “Vivendo adesso”, brano che sarà portato in gara da Francesco Renga.

Per quanto riguarda il Lucca Summer 2014 a breve saranno annunciati ulteriori nomi e si continua a vociferare, in primis, di un live di Bob Dylan.

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Un pezzo di storia del rock, dagli anni ’90 ad oggi, è pronto a sbarcare nuovamente in Italia.

Dalla loro Trondheim i Motorpsycho si apprestano a dare alle stampe il loro nuovo lavoro, il diciassettesimo in studio, che si intitolerà “Behind the Sun” e la cui uscita è prevista per il 7 marzo prossimo.

Per festeggiare i loro 25 anni di carriera, che ricorrono proprio quest’anno, inoltre, Bent Saether, Hans Magnus Ryan e Kenneth Kapstad hanno annunciato un tour europeo che in primavera toccherà anche il nostro Paese per ben 4 date, che si preannunciano imperdibili per gli amanti del rock:

2 giugno, Trezzo sull’Adda (MI), Live Club

3 giugno, Roma, Orion

4 giugno, Torino, Hiroshima Mon Amour

5 giugno, Cesena, Vidia Club

Per tutti gli show il biglietto sarà in vendita al prezzo di 20 euro + diritti di prevendita oppure al costo di 25 euro in cassa la sera del concerto.

Le prevendite saranno disponibili su ticketone.it e livenation.it a partire dalle ore 10 di mercoledì 12 febbraio.

 

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Una delle band che, con il suo sound, ha segnato gli anni ’90, mettendo in mostra la straordinaria voce della sua front-woman arriva quest’anno al Pistoia Blues, dopo ben 18 anni di gloriosa carriera.

Per gli amanti del trip-hop quella di domenica 13 luglio 2014 sarà certo una data da segnare in rosso sul calendario, dal momento che nella cornice di Piazza Duomo a Pistoia sbarcano i Morcheeba, che si esibiranno nella storica formazione degli esordi composta, oltre che da Skye Edwards alla voce, dai fratelli fondatori del gruppo Paul & Ross Godfrey (chitarre e campionamenti).

Fu proprio Skye Edwards ad abbandonare la band nel 2005, a causa di divergenze all’interno del gruppo, per intraprendere la carriera solista, salvo poi “rientrare” nel 201o (dopo che i fratelli Godfrey avevano comunque pubblicato due dischi senza di lei) con la pubblicazione di “Blood Like Lemonade”.

A Pistoia gli alfieri del trip-hop presenteranno l’ultimo lavoro, uscito lo scorso autunno, “Head Up High”, ma certo non mancheranno di deliziare il pubblico con brani storici quali “Rome wasn’t build in a day” o “Otherwise”.

In occasione della data dei Morcheeba il Pistoia Blues applicherà prezzi popolarissimi (10 euro).

Le prevendite si potranno acquistare sui circuiti ticketone.it e boxol.it a partire da giovedì 13 febbraio.

Si va dunque completando il fittissimo calendario del Pistoia Blues 2014, che oltre ai Morcheeba ha già visto annunciare le date di Robert Plant & The Sensational Space Shifters (11 luglio), Jack Johnson (14 luglio, data unica italiana), The Lumineers (15 luglio) e Arctic Monkeys (17 luglio).

E gli annunci non finiscono qui…

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100.000 persone. Sì, avete capito bene. Centomila.

Tante erano le unità che affollavano il Glastonbury Festival al momento dell’esibizione degli Arctic Monkeys.

Siete rammaricati per non essere stati tra i centomila in questione?

Ebbene non dovete più preoccuparvi, perchè Alex Turner e soci torneranno in Italia quest’estate per due date che si preannunciano tra gli eventi più caldi della stagione.

La scelta è caduta su due città che offriranno ai live la splendida cornice di due location medievali:

16 luglio 2014 Villafranca di Verona – Castello Scaligero

17 luglio 2014 Pistoia – Piazza Duomo – Pistoia Blues Festival 2014

I biglietti per i due live saranno disponibili dalle 10 di mercoledì 5 febbraio in esclusiva per gli iscritti al Vivo Club (per iscriversi gratuitamente http://bit.ly/1bmv2c6), dalle 10 di giovedì 6 febbraio online su Ticketone e dalle 10 di venerdì 7 febbraio nelle rivendite autorizzate.

Si arricchisce dunque di un altro grande nome il cartellone del Pistoia Blues 2014, festival giunto ormai alla sua 35esima edizione; dopo Robert Plant, Jack Johnson e i The Lumineers arrivano anche le “scimmie artiche”, forti di un disco come “AM”, dalle sonorità più oscure e sporche, che certo infiammeranno nuovamente il pubblico italiano, che si conferma uno dei più affezionati per gli indie rockers di Sheffield, se è vero che già nel 2013 erano stati osannati nelle date di Roma, Ferrara (in estate) e Milano (novembre scorso).

Nuovo appuntamento “artico” dunque a Villafranca di Verona e Pistoia per luglio 2014!

 

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Uno degli appuntamenti più attesi dell’estate musicale italiana è stato annunciato stamattina; torna infatti nel belpaese la storica voce dei Led Zeppelin, Robert Plant.

Tre le date previste in Italia, nel mese di luglio per il mostro sacro del rock britannico: l’11 al prestigioso Pistoia Blues Festival, cornice in cui Robert si era già esibito con straordinario successo in ben tre occasioni (1993, 2000, 2003) il 12 alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, e il 14 all’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Padova).
Sul palco insieme alla “leggenda bionda”, The Sensational Space Shifters, band che lo ha già accompagnato nel trionfale tour datato 2013.
Ulteriore sorpresa: ad aprire tutti i concerti di Robert Plant and The Sensational Shape Shifter saranno i North Mississippi Allstars, band rock’n’roll con richiami blues, formata nel 1996 dai fratelli Luther e Cody Dickinson, figli della leggenda musicale di Memphis, Jim Dickinson.
Le prevendite per le date di Pistoia e Piazzola sul Brenta saranno in vendità già da domani, venerdì 31 gennaio, nelle rivendite autorizzate
Insomma per un’estate all’insegna del rock’n’roll, c’è forse un nome più significativo di quello di Robert Plant?

11 Luglio @ Pistoia Blues Festival
12 Luglio @ Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma
14 Luglio @ Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Padova)

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Le prevendite sono partite solo venerdì mattina ma, come ci si poteva attendere, il ritorno dei Pearl Jam in Italia dopo alcuni anni (e per 2 sole date) ha scatenato la caccia al biglietto. Per quanto riguarda la data di San Siro, in base a quanto risulta dal portale di Ticketone sono rimasti disponibili solo i biglietti di terzo anello (sia rosso numerato che verde e blu non numerati al prezzo di 47,50 o 42,90 euro), mentre un po’ meglio va a chi avesse deciso di optare per Trieste; per lo stadio Nereo Rocco sono ancora disponibili tutti i settori tranne il Prato (sia Inner Circle che non).

Vi resta però un’ancora di salvezza, ossia “Eventinbus”: se volete gustarvi i concerti nelle due città restano ancora disponibili i biglietti anche per i settori già sold out di San Siro in abbinamento con il viaggio in bus. Potete trovare tutte le info utili e prenotare tramite questo link.

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Sono le 21 di un freddo sabato di novembre quando Brian Molko fa la sua comparsa sul palco dell’Unipol Arena di Bologna, davanti a fan che hanno atteso lui e tutti i Placebo per ore davanti ai cancelli, sotto la pioggia: un’attesa che sarà ripagata da un live perfetto, in cui la band britannica si mostrerà in ottima forma, regalando una carrellata di singoli senza respiro.

Si parte con le note di B3 e poi subito ci si getta a capofitto nelle strofe di “For what it’s worth”, da cantare a squarciagola, così come la successiva “20 years”, sulla quale Molko saluta tra il pubblico una fan che brandisce la biografia dei Placebo che prende il titolo dal pezzo.

Sullo sfondo un grande maxi schermo che alterna le immagini del live ad altre immagini spettacolari, studiate appositamente per ciascun pezzo: così vi sono esplosioni di colore a introdurre “Loud like love”, title track dell’ultimo lavoro dei Placebo già diventata un classico, mentre il vero classico arriva subito dopo, con “Every you every me”.

Molko e soci alternano sapientemente l’esecuzione dell’ultimo disco con singoli acclamatissimi, sparsi qua e là nella loro straordinaria carriera: e non è importante se mancano “Pure morning” o “Without you I’m nothing” piuttosto che “Special Needs” (applausi anzi per il coraggio di escluderle dalla scaletta), perchè in cambio arrivano “Speak in tongues”, “Song to say goodbye” e ovviamente “Special K” e “The bitter end”, su cui si scatena il vero delirio tra il pubblico, fino a quel momento partecipe ma un po’ freddo per quanto riguarda lo scatenarsi sotto palco.

La cosa che colpisce di questo live  è che non si assiste mai ad un calo di tensione, non c’è mai un abbassamento di emozioni o coinvolgimento sonoro, neppure nei brani dell’ultimo lavoro, che sembrano già divenuti “instant classics” di questi straordinari alfieri del glam rock.

Da sottolineare, nei bis, una “Teenage Angst” completamente rivista e riarrangiata e una “Running up that hill”, presa in prestito da Kate Bush, davvero da brividi, così come la chiusura, affidata a “Battle for the sun”.

In un sabato in cui davvero si doveva combattere (senza successo) per avere un po’ di sole, per chi era a Bologna il sole è stato Brian Molko e questo live dei Placebo, 1 ora e 40 di pura classe ed energia.

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Suede in concerto, Bologna l'unica data italiana

Brett Anderson è lì, pantalone nero e camicia, anch’essa nera, completamente aperta a mostrare gli addominali ancora scolpiti: si sta dimenando da più di un’ora, da vero divo del rock, tenendo il palco in modo superbo ed esaltando un pubblico in delirio per lui e per i Suede, tornati in Italia dopo un’assenza apparsa infinita e capaci però di stoppare le lancette del tempo e farci tornare agli anni ’90, quando “Coming Up” era un disco meraviglioso che raccontava, a suon di ottimo pop, le sofferenze amorose di tutti.

Brett Anderson è lì, dicevo, a pochi metri da me e dice “Bene, la prossima è una canzone che conoscete, voglio che ci cantiate sopra, forza”.

E in quel momento il delirio precedente è solo un pallido ricordo rispetto a quello che accade: partono le note di “The Beautiful Ones” è un’orda di ragazze e di donne che hanno sognato Brett Anderson nella loro adolescenza si riversa sotto al palco, consapevole che quella canzone ha segnato un momento delle loro vite, un momento meraviglioso che è bello rivivere per una sera.

Il pubblico per lo più over 30 che affolla l’Estragon stasera ha con Brett e soci un legame speciale, di quelli che si hanno solo con le band che ti hanno segnato nei momenti in cui stavi crescendo; probabilmente pochi di loro speravano di poter rivedere Anderson da vicino dopo così tanti anni ma l’occasione, inaspettata e per questo più bella, è arrivata con questa data bolognese, unica nel nostro paese.

Una data che ha permesso di ascoltare quelli che sono stati dei veri inni del brit-pop, pezzi quali “Trash” o “She’s in fashion”, “Animal nitrate” e chi più ne ha più ne metta, per un live adrenalinico e romantico, viscerale e appassionato.

L’unica pecca che si può rimproverare ai Suede è di aver concentrato tutti i brani lenti in un preciso momento del concerto (da segnalare le meravigliose versioni di “Still life” e “The 2 of us”, da brividi), il che forse ha rappresentato un calo nell’attenzione del pubblico, apparso comunque troppo felice di rivedersi davanti queste vere icone per potersi davvero distrarre da loro e da un Brett Anderson magnetico come non mai.

Chapeau a questa grandissima band e lunga vita a loro…anche perchè, diciamolo, “Bloodsports” è un signor album, a quasi vent’anni da “Coming Up” ed anche i brani degli ultimi Suede non hanno sfigurato a paragone con le hit.

Poche band dopo le reunion (ormai all’ordine del giorno) possono dire altrettanto.

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Pochi giorni fa vi abbiamo presentato le date live del progetto “Bol & Snah”, quest’ultimo pseudonimo dietro al quale si nasconde Hans Magnus Ryan, già chitarrista e fondatore dei Motorpsycho.

Adesso abbiamo raggiunto la band (tutta “made in Norvegia”), che ci scrive dall’auto mentre si avvicina alle prossime date di Marina di Massa (Baraonda Live Club) e di Roma (al Rising Love) per far loro qualche domanda proprio in previsione di questi appuntamenti.

– Ciao ragazzi, come prima cosa vi chiedo: com’è nato il progetto?

Questo progetto è nato nel 2010, in occasione di un festival che coinvolgeva sia i BOL (Tone Ase, voce ed elettronica; Stale Storlokken, tastiere (già collaboratrice dei Motorpsycho nell’album “The Death defying Unicorn”) e Tor Haugerud, batteria) sia i chitarristi norvegesi Stian Westerhus e Snah (Hans Magnus Ryan).
L’idea era quella di combinare il mondo fatto di improvvisazione dei BOL con il linguaggio e il suono molto rock di questi due chitarristi. Il risultato fu molto soddisfacente, tanto che ha portato alla prosecuzione della collaborazione e alla registrazione di “Numb, number”, uscito nel 2012. La collaborazione con Snah sta continuando, ormai ci muoviamo e componiamo come un quartetto.

– Com’è il vostro rapporto con l’Italia e i live club italiani?

Il pubblico italiano è molto attento e partecipe, il che ci dà una grande energia sul palco. I club in questo tour sono stati molto professionali e c’è sempre un’atmosfera molto amichevole. Il nostro promoter e la crew per il tour sono fantastici!

– Che cosa si deve aspettare il pubblico italiano dai vostri live?

Il pubblico del Bloom, nella prima data in Italia, ci ha detto che il nostro live è stato un “momento di pura energia”. Ci sono composizioni, improvvisazioni, testi, tutti molto strettamente legati tra loro. E’ un mix di rock e improvvisazione e l’energia viene fuori in modo naturale da noi per primi, che cerchiamo di essere sempre creativi ed avere orecchie e menti aperte.

– Potete fare un bilancio dell’avventura dei BOL e dei Bol insieme a Snah dopo 4 album?

I BOL hanno lavorato per lo più come trio prima di iniziare questo progetto e continuano a farlo, cercando di esplorare suoni sempre nuovi, ma per il presente BOL & Snah è al centro dei nostri pensieri e ci piace moltissimo!

– Come definireste “Numb, number”, il vostro ultimo album (e  il primo come BOL & Snah) in poche parole?

E’ rock energetico mixato con improvvisazione e testi efficaci.

– Siete soddisfatti del suono che avete raggiunto?

Assolutamente, ma cerchiamo sempre nuove strade…

– Avete mai pensato di arricchire i vostri live con un aspetto “visual”, ad esempio con dei video?

Ci è sembrato distante dall’idea di questo progetto.

– Per chiudere, date appuntamento al vostro pubblico italiano.

Stasera ci aspetta il Baraonda, a Marina di Massa, in Toscana e domani il Rising Love a Roma. Ci piacerebbe che foste in tanti!

 

 

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Si può ben dire che la voce di Miro Sassolini sia tra quelle che ha segnato un’epoca; dischi come “Siberia” e “Tre volte lacrime” devono tanto al genio compositivo di Federico Fiumani e altrettanto all’inconfondibile timbro di Miro, che ha contibuito a renderli pietre miliari della storia del rock italiano.

Miro è un uomo che non ama tornare sui suoi passi, che è stato capace di attraversare gli ultimi 30 anni reinventandosi e dimostrando la sua poliedricità di artista, riuscendo a passare da ciò che erano i Diaframma a progetti come i Van Der Bosch, per arrivare alla collaborazione con Monica Matticoli e Cristiano Santini che ha portato alla nascita di “Da qui a domani”, suo ultimo lavoro che ne dimostra ancora una volta tutta la voglia di ricercare e di sperimentare con lo “strumento-voce” e che ne ha visto il ritorno sulla scena musicale dopo anni dedicati alla pittura e alle arti in generale.

Quella di sabato 16 novembre all’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini sarà così una serata unica, una serata in cui Sassolini, per festeggiare i suoi 50 anni e i suoi 30 anni di musica, ripercorrerà la sua carriera senza lasciare spazio a nostalgie ma semplicemente omaggiando quello che è stato il suo percorso e dando uno sguardo a quello che potrà accadere nel futuro artistico di Miro.

Per la prima volta Miro Sassolini eseguirà insieme a Mauro Sabbione sia alcuni brani del disco ‘ElectroBoxe’, la cui produzione artistica fu affidata proprio allo storico tastierista dei Matia Bazar, che del Progetto Van Der Bosch.

Le letture di Monica Matticoli, autrice dei testi cantati da Miro fin dal 2011, il contributo visual del fotografo Angelo Gambetta, autore del booklet del disco Da qui a domani, e le scenografie virtuali del videoartista Daniele Borderlike Vergni, sul palco anche col ruolo di musicista, completeranno un live minimale costruito attorno all’emozionante voce di Sassolini in un intreccio fra vocalità, gestualità, musica, poesia e visual art, per quella che si prospetta come una serata davvero speciale.

Tutte le info su: https://www.facebook.com/events/663429133689097/?fref=ts

 

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BOL & SNAH è il nuovo progetto nato dalla collaborazione di Snah, al secolo Hans Magnus Ryan, fondatore e chitarrista dei celebri MOTORPSYCHO, e BOL, trio Norvegese nel quale milita Ståle Storløkken – già tastierista nei MOTORPSYCHO nell’album “The Death Defyng Unicorn” – noto per le sonorità sperimentali che miscelano jazz, noise ed elettronica. Si aggiungono alle chitarre di Hans Magnus Ryan e al synth di Ståle Storløkken, la voce e i campionamenti di Tone ASE, moglie di Storløkken e cantante della scena jazz norvegese, e la batteria non convenzionale di Tor Haugerud, che basa il suo personalissimo stile sull’improvvisazione influenzata dalla musica contemporanea.

Il gruppo nasce nel 2010 dall’incontro di quattro protagonisti del panorama musicale norvegese e si avventura tra le zone inesplorate del rock fondendo l’elettronica con l’improvvisazione e la sound art. Il prodotto è un suono neo-krautrock che sfiora una vasta gamma di emozioni. BOL & SNAH hanno pubblicato lo scorso anno il loro quarto album “Numb, number” (Gigafon Records 2012) e presenteranno il loro lavoro in Italia in quattro imperdibili concerti:

ECCO LE DATE DEL TOUR:
13 Novembre BLOOM – Mezzago (MI)
14 Novembre TEATRO PETRELLA – Longiano (FC)
15 Novembre BARAONDA – Marina di Massa
16 Novembre RISING LOVE – Roma

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Kiwistar, famoso DJ di stanza a Parigi, è specializzato in quello che si definisce “electro-swing”, un genere musicale con origini inglesi che fonde lo stile swing con musica elettronica di vario stampo, tra cui hip-hop, musica house e vari altri generi; insomma mescolate Django Reinhardt con i Gabin e avrete ottenuto, in parte, quello che fa Kiwistar, talento per il quale è stato premiato nel 2011 con l’Electro Swing Award, prestigioso premio internazionale del genere.

Ebbene questo mago della consolle è pronto a sbarcare in Italia, più precisamente in Toscana, dove sarà per tre esclusivi live:
mercoledì 13 novembre al Teatro Cinema Lumiere a Pisa (info su www.lumierepisa.com)
venerdì 15 novembre al Babylon Club a Firenze (info su facebook.com/babylonfirenze)
sabato 16 novembre al Controsenso Club a Prato (info su www.controsensoprato.com)